cosa sta scatenando il ribasso?

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Questa mattina il mercato crypto si è svegliato in modalità rosso panico, trascinato da una price action nettamente ribassista. Bitcoin ha perso il supporto chiave dei 90.000 dollari mentre Ethereum è sceso sotto la soglia psicologica dei 2.500 dollari.

Quali sono le cause che stanno portando ad un ritracciamento così corposo del settore crittografico? siamo agli albori dell’inizio di un nuovo bear market?
Facciamo un profondo respiro, ed analizziamo con calma tutta la situazione.

Bagno di sangue per il mercato crypto: BTC -7,4%, ETH -10,8%

Il mercato crypto non ne vuole proprio sapere di riprendersi: dopo un mese di profonde correzioni ecco che arriva un altro pesante ribasso. Nelle ultime 24 ore Bitcoin perde il 7,4% passando dai 95.000 dollari fino agli attuali 88.000 dollari. Ethereum invece registra un drawdown in doppia cifra percentuale, fallendo l’attacco ai 2.700 dollari e crollando fin sotto i 2.400 dollari. Complessivamente la capitalizzazione di tutto il settore degli asset digitali ha perso 146 miliardi di dollari, con una contrazione del 5% circa.

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Anche sul fronte altcoin, non vediamo segnali positivi: al momento possiamo solo che stendere un velo pietoso a tutte quelle monete che hanno quasi azzerato i profitti dell’ultima ondata rialzista. SOL crolla del 14,2%  approcciando ai 130 dollari, XRP cala del 13,3% a 2,1 dollari, e DOGE perde il 12,1% tornando a 0,19 dollari. Solo Pi network e qualche stablecoin riescono a mantenere una struttura prezzi neutra, mentre casi isolati come BNB registrano cali meno intensi rispetto a quelli del benchmark Bitcoin.

Fonte: https://cryptobubbles.net/

Situazione lato open interest e funding rate: dove siamo diretti?

Molto interessante sottolineare come l’open interest di quasi tutti gli asset crittografici si stia ridimensionando al ribasso. Mentre la discesa osservata nella giornata di ieri sembrava guidata da uno spirito speculativo, giustificato dall’aumento delle posizioni futures, in questo caso sembra che diversi players stiano uscendo dal mercato. Su BTC ad esempio, secondo i dati di Coinalyze, notiamo un ampio calo di circa 2 miliardi di dollari dell’open interest, che approccia a nuovi minimi mensili a 28,2 miliardi di dollari.

Allo stesso tempo il funding rate è rimasto in territorio positivo su tutti i crypto assets, il che significa che i long continuano a pagare gli short per mantenere aperte le proprie posizioni. Ciò alimenta uno scenario di interesse da parte degli investitori di borse derivati, che vedono ancora appetibile la ricerca di un pattern rialzista. Questa tendenza appare più marcata su monete come HYPE, XRP e DOGE.

La situazione sul macro rimane ancora bullish, soprattutto per Bitcoin che a differenza delle altcoin non era ancora sceso in maniera così aggressiva. Ci sono ancora tutte le carte in regola per una nuova potenziale leg up rialzista, anche se nel breve periodo la palla è controllata dagli orsi. A questo punto un ritorno sopra ai 100.000 dollari offrirebbe alla valuta arancione la fiducia necessaria per un nuovo rally. Al contrario però, un crollo sotto i 75.000 dollari (EMA 50 weekly) aumenterebbe le probabilità di un mercato ribassista inoltrato.

Fonte: https://coinalyze.net/bitcoin/open-interest/

Quali sono i fattori che stanno scatenando il ribasso?

Nel mezzo di questa tempesta ribassista, gli investitori cercano un capro espiatorio a cui attribuire le colpe per il crollo del mercato crypto. Sebbene non possiamo affermare con certezza che ci sia stato un evento in particolare che abbia scatenato il dump, possiamo comunque approfondire l’impatto di alcuni scenari che hanno colpito l’industria negli ultimi giorni. 

In primis c’è stato l’hack di 1,4 miliardi di dollari a Bybit che ha contribuito a creare un clima di incertezza, che si è tradotto poi in una tendenza di vendite. Nonostante non ci siano state conseguenze diretti per gli investitori di Bybit, molti utenti si sono spaventati per l’accaduto, paragonando l’episodio alla saga FTX. Inoltre su X sono trapelate alcune inesattenze, che spiegavano erroneamente come gli hacker avrebbero venduto sul mercato tutti gli ether rubati. Questa bufala ha agevolato il calo dei mercati concorrendo a portare FUD.

Un’altro fattore che spiega in parte il calo odierno è rappresentato dalle continue vendite del gigante market maker Wintermute. Quest’ultimo, che fornisce liquidità per gli scambi ad una vasta gamma di exchange, ha scelto nelle ultime ore di liquidare sul mercato grandi posizioni di BTC, ETH e SOL, creando una forte pressione di vendita al ribasso.

Di conseguenza, ci sono state cascate di liquidazioni di posizioni long, che hanno accelerato la dinamica ribassista. Nelle ultime 24 ore, secondo i dati di Coinglass, troviamo liquidazioni per 1,47 miliardi di dollari, di cui 1,36 miliardi arrivate dai long. Oltre 600 milioni sono evaporati dai futures di Bitcoin mentre circa 300 milioni sono stati spazzati via su Ethereum.

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L’unico commento possibile in tali circostanze è: REKT!

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Fonte: https://x.com/rovercrc/status/1894020229652427249



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