In collaborazione con Marche Terra del Benessere
Lezioni di vela dedicate a chi
soffre di disturbi psicologici, contestuali ad un percorso di
psicoterapia a bordo, una regata in cui i partecipanti si
integreranno con vari equipaggi in gara ma anche una traversata
da Ancona alla Croazia per un’esperienza vera e propria di
navigazione. Con il progetto “Una vela per tutti”, promosso da
Ancona Yacht Club insieme ad Anpis (Associazione Nazionale
Polisportiva per l’Integrazione Sociale), le Marche si
dimostrano Terra di Benessere anche sul fronte del supporto alle
persone con disagio psichico.
Con la legge 23 del 7 dicembre 2023, la Regione si è dotata
di uno strumento innovativo per realizzare in maniera coordinata
una serie di interventi per favorire lo sviluppo armonico e
sostenibile dell’essere umano, della natura, dell’ambiente,
promuovendo stili di vita sani e consapevoli; per promuovere le
Marche come Terra del benessere e della qualità della vita a 360
gradi. In questo solco la Regione, tramite l’assessorato allo
Sviluppo economico e all’Agricoltura guidato da Andrea Maria
Antonini, affianca e contribuisce a Una vela per tutti con un
contributo da 10mila euro, nell’ambito di un bando più ampio da
50mila euro rivolto a varie iniziative, ma con modalità
innovativa: approntata una piattaforma di crowdfunding tramite
la quale, chi promuove i progetti, dovrà raccogliere 10mila euro
sul web per ottenere lo stesso importo dalla Regione Marche.
In questo modo ammonteranno a 20mila euro i fondi a
disposizione di “Una Vela per tutti”, progetto ormai attivo da
un decennio, che è stato presentato oggi nella Sala Agricoltura
della sede regionale di Palazzo Leopardi insieme alle
istituzioni e ai privati che collaborano e lo supportano: dal
Comune di Ancona, presenti il vice sindaco Giovanni Zinni e
l’assessora ai Servizi Sociali Manuela Caucci, all’Azienda
sanitaria territoriale di Ancona fino all’imprenditore di
Frittelli Maritime Group e velista, Alberto Rossi, sostenitore
dalla prima ora dell’iniziativa.
Grazie al contributo di tanti sostenitori che assicurano il
raggiungimento dei 10mila euro in crowdfunding, “Una vela per
tutti” dà la possibilità a 24 persone di frequentare queste
lezioni di vela-psicoterapia; l’età minima parte dai 16 anni,
con priorità per giovani: il primo incontro è avvenuto martedì
scorso e da martedì prossimo inizieranno le lezioni tutte le
settimane: prima teoriche poi in mare e con psicoterapia. Il
percorso durerà fino a settembre quando i partecipanti,
integrati in altri equipaggi, disputeranno la tradizionale
Regata del Conero. In virtù del sostegno della Regione, rispetto
allo scorso anno, raddoppierà il numero dei partecipanti che
avrà la possibilità della traversata in Croazia: evento che si
terrà in due settimane, tra giugno e luglio, ciascuna con un
equipaggio di otto persone.
“A bordo si sale dopo un corso di vela teorico-pratico in cui
tutte le persone hanno appreso le basi della navigazione e poi
ci si sperimenta come equipaggio – spiega a margine la psicologa
e psicoterapeuta Gessica Grelloni, che coordina il progetto e
sarà sull’imbarcazione insieme ad altri due psicologi -: si
girano i ruoli e si instaurano relazioni, vissuti che poi
vengono rielaborati in un percorso di psicoterapia. L’obiettivo
è stimolare le persone a rielaborare il loro vissuto in un
ambito di piacere e non solo attraverso il dolore”.
A bordo c’è chi sta al timone, chi al fiocco, chi alla randa
e chi magari fa foto o mette la musica che Quali sono questi
ruoli? C’è chi sta al timone, c’è chi sta al fiocco, chi sta
alla randa ma anche chi ha il ruolo di fotografo e chi ha il
ruolo di mettere la musica e di socializzare. “Ognuno ha le sue
caratteristiche – aggiunge – perché, per l’equipaggio ognuno
tira fuori anche la sua personalità e ognuno è alla pari, mette
le sue risorse”. “Arrivano giovani che hanno perso la
motivazione di vivere, – ricorda Grelloni -, che hanno perso la
spinta vitale, si sentono un po’ persi, senza motivo di
esistere. Qui si sperimentano e si sentono utili per qualcuno
perché in un equipaggio, siamo tutti utili e scoprono che forse
non è tutto lì quello che si può vivere, c’è ancora speranza,
c’è ancora possibilità di poter essere di aiuto a se stessi ma
anche agli altri, di relazionarsi, di vedere la luce, di trovare
la speranza su persone”.
“Oggi vediamo il vissuto di tanti giovani – osserva Grelloni
– che si fanno del male, usano droghe, fanno vite che non hanno
un senso ma stanno manifestando qualcosa, lo vogliono esprimere
e non sanno in che modo”. Questa esperienza dà loro la
possibilità, “nella maniera più giusta e produttiva, di
esprimersi, di mettersi alla prova e tornare a credere in se
stessi, nelle loro capacità: non vengono visti come malati o
come quelli che hanno perso la strada, ma come giovani che hanno
tante possibilità dentro, hanno tante energie da poter dare,
tanto da vivere e quindi gli si ridà un po’ di fiducia e
riprendono fiducia in quello che è quella che è la vita”.
In collaborazione con Marche Terra del Benessere
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link