Bollette: il Governo prepara un nuovo bonus per le famiglie

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L’esecutivo sta valutando un decreto d’urgenza per ampliare temporaneamente i benefici del bonus bollette. Nuova riunione del Cdm venerdì

Dopo un inverno tutto sommato mite, a meno di un mese dalla primavera l’Italia si sta trovando in queste ore a fronteggiare un inatteso brusco calo delle temperature. Una situazione che, sommata ai rincari delle bollette di gas ed energia elettrica, rischia di mettere in seria difficoltà le famiglie italiane.
Per questi motivi, il Governo ha preso in considerazione la strada della decretazione d’urgenza, attraverso un provvedimento con il quale intervenire per allargare, almeno temporaneamente, la platea dei destinatari del bonus bollette, rendendo meno restrittivi i requisiti richiesti per beneficiare del contributo.
Una misura che era attesa già per la giornata odierna, martedì 25 febbraio 2025, quando era stato calendarizzato un Consiglio dei ministri. La riunione a Palazzo Chigi è però slittata, probabilmente alla mattina di venerdì 28 febbraio, per cui l’intervento dell’Esecutivo potrebbe registrare delle modifiche rispetto alle anticipazioni circolate nelle ultime ore.

Bonus bollette 2025: cosa potrebbe cambiare

In primo luogo, diversamente dalla natura permanente del bonus attualmente applicato alle famiglie in difficoltà economica e in situazione di disagio fisico, la durata del decreto su cui sono al lavoro i Ministeri dell’Economia e dell’Ambiente sarebbe di 6 mesi, con possibilità di proroga, legata all’andamento del mercato e alle risorse disponibili. L’ambito coperto sarebbe però lo stesso, riguardando il contributo le bollette di luce, gas e acqua.
Così come identica sarebbe la modalità di applicazione diretta in bolletta agli aventi diritto, senza la necessità di farne richiesta.


A cambiare, sostanzialmente, sarebbero le soglie Isee da non superare per ottenere il beneficio. Il bonus in vigore fissa infatti 2 soglie massime dell’indicatore. La prima, di applicazione generale, è pari a 9.530 euro. La seconda, destinata alle sole famiglie numerose, con almeno 4 figli a carico, è di 20 mila euro.
Il Governo, secondo quanto rivelato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, dovrebbe elevarle, rispettivamente, a 15 mila e 30 mila euro, ampliando nettamente il totale di famiglie beneficiarie, visto che sono circa 5,8 milioni solo quelle sotto i 15 mila euro di Isee.

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Il tema delle coperture economiche

Anche se, a quanto trapela, il premier Giorgia Meloni avrebbe considerato non soddisfacente la bozza, ritenendo che servano misure più efficaci, in particolare per i soggetti più vulnerabili ma anche per le imprese, il rinvio della discussione in Consiglio dei ministri, oltre che al possibile contrasto di alcune disposizioni contenute nel testo con il Pnrr, si lega innanzitutto a considerazioni di natura economica. Alzare la soglia Isee prevista per il bonus avrebbe infatti un impatto che si stima tra 1,5 e 3 miliardi di euro per le casse statali, richiedendo adeguate coperture finanziarie.
Al riguardo, il ministro dell’Ambiente avrebbe pensato di puntare su oneri del gas e anticipazione delle cifre pagate dalle imprese per emettere anidride carbonica e non ha escluso un coinvolgimento anche del settore idroelettrico, anche se, in tal senso, sono ancora necessarie verifiche. L’idea dell’opposizione del Pd è invece quella dello sgancio del prezzo dell’elettricità da quello del gas e la previsione di un acquirente pubblico unico, mentre gli industriali puntano su aumento delle rinnovabili e revamping, cioè il rinnovamento e il potenziamento degli impianti esistenti.

decreto

Gas: a che punto siamo

Sul tema dei prezzi del gas, l’ultimo aggiornamento di Arera, relativo al mese di gennaio, è stato comunicato lo scorso 4 febbraio. Nel primo mese del 2025, in linea con gli aumenti delle quotazioni all’ingrosso, il valore della materia prima per il Servizio di tutela della vulnerabilità gas (che comprende circa 2,36 milioni di clienti domestici) è salita del +1,1% rispetto a dicembre, toccando i 49,87 euro per Mwh, con un prezzo di riferimento di 126,63 centesimi di euro per metro cubo di gas naturale
Di questi, il 44,43% (56,26 centesimi) sono legati all’approvvigionamento di gas naturale e le attività connesse. A questa somma si devono però aggiungere 6,15 centesimi (4,86% del totale della bolletta) per la vendita al dettaglio, più le spese per il trasporto e la gestione del contatore (26,8 centesimi, il 21,16% del totale, per i servizi di distribuzione,
misura, trasporto, perequazione della distribuzione, qualità), quelle per oneri generali di sistema (2,95 centesimi, il 2,33% del totale) e le imposte (34,47 centesimi, il 27,22% del totale della bolletta).

Alberto Minazzi



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