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Bologna, 25 febbraio 2025 – Arriva il Cas (Contributo per l’autonoma sistemazione) per il post alluvione: a disposizione ci sono 2,5 milioni di euro per le famiglie evacuate dalle proprie abitazioni nello scorso autunno. Le domande possono essere presentate entro il 31 marzo.

Alluvione Emilia Romagna, arriva il Cas. Ecco come accedere al contributo per chi ha dovuto lasciare casa

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Il Cas sarà modulato in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Sul portale dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile si può scaricare il modulo per fare richiesta.

Entro il 31 marzo, quindi, i cittadini dell’Emilia-Romagna che hanno dovuto abbandonare le proprie case a causa degli eventi atmosferici che si sono verificati dal 17 ottobre scorso in poi, e hanno trovato un alloggio alternativo, possono presentare nel Comune di residenza la richiesta per ottenere il contributo per l’autonoma sistemazione.

I fondi, pari a due milioni e mezzo di euro stanziati dal governo, sono previsti nel Piano degli interventi predisposto dalla Regione con il supporto dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in collaborazione con le amministrazioni comunali.

“Arrivano finalmente le risorse per il sostegno attivo alla popolazione: chiunque sia stato costretto ad abbandonare la propria abitazione non verrà lasciato solo”, ha sottolineato la sottosegretaria alla Presidenza, con delega alla Protezione civile Manuela Rontini. “Il nostro primo pensiero è proprio per le persone: conosciamo bene la sofferenza, la preoccupazione di chi ha dovuto andarsene, ed è per loro che vogliamo assicurare, garantire, un cambio di passo nella gestione di queste emergenze”.

Il contributo spetta al nucleo familiare che ha provveduto autonomamente in via temporanea alla propria sistemazione abitativa alternativa (anche presso parenti o amici, in roulotte o camper), e che non è assegnatario di un alloggio con oneri a carico della pubblica amministrazione.

Il Cas è un sostegno economico per coprire le spese di permanenza fuori casa, variabile in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare. Si passa da 400 euro al mese per famiglie con un solo componente a 500 per 2 unità, 700 per tre e 800 per quattro, fino a un massimo di 900 euro per cinque o più membri.

Se sono presenti cittadini con più di 65 anni, disabili o persone con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, scatta un bonus aggiuntivo di 200 euro mensili per ciascuno dei soggetti indicati. Per il periodo inferiore al mese, il contributo è determinato dividendo l’importo mensile per il numero dei giorni del mese di riferimento moltiplicato per i giorni di mancata fruibilità dall’abitazione.

Non sono cumulabili i contributi per l’autonoma sistemazione connessi agli eventi che si sono verificati a partire dal giorno 17 ottobre 2024 e quelli legati a eventi calamitosi precedenti. Quindi, il nucleo familiare che, al 17 ottobre dell’anno scorso non era ancora rientrato nell’abitazione sgomberata in seguito agli eventi di maggio 2023, o di luglio 2023 o di settembre 2024, continua a percepire il Cas riconosciuto per quegli eventi e non deve presentare alcuna domanda. Invece, il nucleo familiare che, al 17 ottobre 2024, pur essendo già rientrato nell’abitazione sgomberata in conseguenza degli eventi di maggio 2023 o luglio 2023 o settembre 2024, è stato nuovamente sgomberato può presentare una nuova domanda Cas.

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I benefici economici sono concessi a partire dal giorno dello sgombero o dell’evacuazione dell’immobile. Per quanto riguarda la durata, a seconda delle casistiche il contributo spetta fino al 31 dicembre 2024 per i nuclei familiari non rientrati nella propria abitazione non destinatari di un’ordinanza di sgombero dipesa da inagibilità dell’abitazione per ragioni strutturali e/o per carenza dei requisiti igienico-sanitari; fino alla revoca dell’ordinanza di sgombero; fino a che non si siano realizzate le condizioni di agibilità per il rientro nell’abitazione; fino a che si sia provveduto ad altra sistemazione abitativa avente carattere di stabilità; non oltre la scadenza dello stato di emergenza.

Il contributo è concesso a decorrere dalla data dell’ordinanza di sgombero o, se antecedente, dalla data di effettiva evacuazione dichiarata dall’interessato e confermata con apposita attestazione dall’amministrazione comunale. L’ordinanza di sgombero può essere dipesa da inagibilità dell’abitazione per ragioni strutturali a seguito di dissesto idrogeologico (anche per frana in aderenza al fabbricato, frana incombente che minaccia il fabbricato, interruzione della viabilità) o, in caso di alluvione, per carenza dei requisiti igienico-sanitari causati dalle infiltrazioni d’acqua.

A seconda delle casistiche, il contributo spetta fino al 31 dicembre 2024 per i nuclei familiari non rientrati nella propria abitazione non destinatari di un’ordinanza di sgombero dipesa da inagibilità dell’edificio per ragioni strutturali e/o per carenza dei requisiti igienico-sanitari; fino alla revoca dell’ordinanza di sgombero; fino a che non si siano realizzate le condizioni di agibilità per il rientro nell’abitazione; fino a che si sia provveduto ad altra sistemazione abitativa avente carattere di stabilità; non oltre la scadenza dello stato di emergenza.



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