MASE. 38 milioni di euro per la produzione di fonti di energia rinnovabile – UILPA

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Il Ministero della Transizione Ecologica (MASE) ha dato il proprio assenso allo stanziamento di oltre 38 milioni di euro, destinati a tutte le Regioni italiane, con l’ obiettivo di sostenere la realizzazione di progetti esemplari volti alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

 

Nello specifico, si fa riferimento a impianti di generazione energetica, eventualmente corredati da sistemi di accumulo, che si configurino come modelli di eccellenza, ponendo particolare enfasi sulla promozione di ogni forma di autoconsumo energetico.

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Il provvedimento sancisce l’approvazione del Decreto Progetti Esemplari FER, volto a incentivare le Regioni ad accogliere impianti destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta dell’atto ministeriale del 4 dicembre 2024, n. 421, recante il titolo “Definizione di misure propedeutiche e promozionali per l’attuazione dell’articolo 4 del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181”.

 

Il nuovo Decreto Ministeriale prevede una dotazione finanziaria di 38.032.031 euro, ripartita tra i territori sulla base degli obiettivi specifici per il 2030 in materia di capacità di produzione da fonti rinnovabili, definiti nel DM Aree Idonee. Il provvedimento delinea inoltre le modalità di distribuzione delle risorse tra le Regioni e stabilisce un quadro di criteri generali per l’attuazione delle misure. Per poter accedere ai finanziamenti, le iniziative regionali dovranno necessariamente rispettare specifici requisiti, a partire dall’obbligo che la realizzazione dei progetti sia a carico esclusivo degli Enti pubblici, su aree e superfici di loro proprietà o comunque nella loro disponibilità.

 

È inoltre imprescindibile che le progettualità prevedano una copertura finanziaria con agevolazioni in conto capitale fino all’80% e garantiscano un’adeguata attività di sensibilizzazione e informazione rivolta alla collettività, con l’obiettivo di favorire l’accettazione pubblica e la diffusione delle energie rinnovabili, con particolare attenzione alle configurazioni di autoconsumo singolo e collettivo, comprese le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

 

Come sancito nel provvedimento, tali iniziative potranno altresì essere integrate in modelli di autoconsumo collettivo o nelle Comunità Energetiche Rinnovabili, mentre l’assegnazione dei fondi seguirà un criterio proporzionale alla “potenza obiettivo” che le amministrazioni sono tenute a raggiungere in ottemperanza al decreto sulle “aree idonee”.

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La realizzazione dei progetti sarà dunque affidata alle amministrazioni pubbliche, che avranno il compito di operare nelle proprie aree di competenza, garantendo al contempo un’ampia attività di divulgazione, al fine di accrescere il consenso pubblico e stimolare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, con particolare attenzione ai modelli di autoconsumo, sia individuale che collettivo.

 

Come UIL, accogliamo con favore ogni sforzo, sia a livello nazionale che comunitario, volta a promuovere l’impiego delle fonti energetiche rinnovabili e a perseguire un modello economico innovativo e imprescindibile, fondato sui principi della Sostenibilità. Siamo infatti fermamente convinti che l’irrinunciabile obiettivo della crescita economica non possa prescindere da un rigoroso rispetto dei criteri di compatibilità ambientale.

 

Nel complesso e delicato scenario attuale, il nostro Paese necessita di un deciso cambio di passo, che prenda avvio da una politica industriale lungimirante e all’altezza delle sfide contemporanee. Un tale approccio non può che poggiare su una partecipazione ampia e strutturata di tutti gli attori coinvolti, a partire dalle Parti Sociali, poiché l’efficienza energetica e il risparmio energetico devono essere riconosciuti quali leve strategiche di sviluppo, in grado di stimolare l’innovazione tecnologica, valorizzare le competenze professionali e generare nuove opportunità occupazionali nei settori più qualificanti e competitivi. In questa prospettiva, la contrattazione collettiva assume un ruolo di primaria importanza e deve essere rafforzata, quale strumento imprescindibile per la definizione di soluzioni mirate, innovative e condivise.

 

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Il traguardo stabilito a cui siamo chiamati è quello della neutralità climatica, ovvero il raggiungimento di un equilibrio tra emissioni di gas serra prodotte e assorbite, da conseguire entro il 2050, in conformità alla normativa europea sul clima. Tuttavia, per affrontare con reale incisività il fenomeno del cambiamento climatico e mitigarne gli effetti sull’ecosistema, è indispensabile imprimere una decisa accelerazione alla transizione ecologica e centrare gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea.

 

Affinché ciò avvenga, è necessario agire con concretezza e determinazione, rimuovendo gli ostacoli burocratici che ancora frenano lo sviluppo delle energie rinnovabili, attraverso una semplificazione delle procedure autorizzative e l’emanazione di normative chiare, condivise ed efficaci. Solo così sarà possibile costruire un futuro energetico sostenibile, competitivo e in armonia con le esigenze ambientali ed economiche del nostro Paese.



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