CASAL DI PRINCIPE – False fatture emesse da 6 società per consentire illecitamente ad una schiera di imprenditori di pagare meno tasse: è il tema dell’indagine condotta dalle fiamme gialle che nelle scorse ore ha fatto scattare 8 condanne. La seconda sezione del Tribunale di Napoli Nord ha inflitto 2 anni e 6 mesi a testa a Vincenzo Carbone, 40enne di Casaluce, e Nicola Venditto, 62enne di Trentola Ducenta, 2 anni a Enrico Laudante, 44enne di Villa di Briano, e un anno e 8 mesi a Francesco Torrombacco, 72enne di Casaluce, un anno e 4 mesi per Ferdinando Venditto, 38enne di Trentola Ducenta, e un anno di reclusione ciascuno per Francesco Tornincasa, 63enne, Maurizio Galeone, 51enne, e Bruno Tronincasa, 65enne, tutti di Casal di Principe.
I giudici hanno concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena in favore di Ferdinando Venditto, Bruno Tornincasa, Galeone e Torrombacco. Inoltre è scattata la confisca di quanto era stato sequestrato nei confronti di Vincenzo Carbone, Torrombacco e Laudante nei limiti dell’importo da loro evaso. Prescrizione per Davide Capoluongo e Maria Cocchiaro, assolti infine Alberto Di Mauro e Mario Iannone, difeso dall’avvocato Ferdinando Letizia, dai reati loro ascritti perché il fatto non sussiste.
A produrre le false fatture, secondo quanto sostenuto dai finanzieri che hanno condotto l’indagine, una serie di società cartiere. Le ditte che beneficiavano di questi documenti falsi, eseguivano il pagamento tramite bonifici, e poi le cartiere giravano i soldi incassati ad altre società di comodo, che si preoccupavano di trasferirli nuovamente a chi aveva saldato la falsa fattura. Logicamente, chi si prestava a svolgere queste attività percepiva una percentuale sulla movimentazione di denaro che garantiva ai beneficiari di evadere le tasse.
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