Quasi 400 euro in più di bollette

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Non le vette raggiunte nel 2022, ma le bollette tornano a salire su livelli davvero inquietanti. E, rispetto all’anno scorso, con i costi di luce e gas già risaliti dopo la “tregua” del 2023, nell’anno appena iniziato i costi si faranno più salati. E non di poco.

Secondo le stime di Adico, l’Associazione difesa dei cittadini con sede a Mestre, analizzando i dati del portale offerte di Arera e calcolando i consumi medi registrati dal portale Facile.it, un utente polesano spenderà 63,94 euro in più se particolarmente fortunato, mentre gli altri, in media, ben 374,49 euro.

Il costo dell’energia elettrica avrà infatti un nuovo aumento stimato al 18, 2% nel 2025, dopo quello dell’8,8% del quarto trimestre e il +12% del terzo trimestre del 2024. E la bolletta media per l’elettricità a Rovigo per un utente vulnerabile, quindi ancora con il servizio di maggior tutela, stimando un consumo annuo di 2.119 kwh, passerà da 547,98 euro a 669,90, quindi con un maggior esborso pari a 121,92 euro, mentre per quanto riguarda gli altri utenti, circa il 90% che sono, volenti o nolenti, passati al mercato libero, il calcolo è più difficile, perché ovviamente varia moltissimo a seconda delle condizioni contrattuali e le offerte sono oltre un migliaio.

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Adico ha così esaminato due tipi di tariffe: la più conveniente fra quelle presenti nel portale di Arera e la proposta a prezzi medi. E la differenza è notevole, visto che sempre la bolletta media per un polesano passerebbe dai 589,53 euro stimati nel 2024, per il medesimo consumo di 2.119 kwh, a 604,07 euro nel primo caso e a 785 nel secondo, quindi in un caso appena 14,54, nell’altro, invece, ben 195,47 in più.

Guardando al resto del Veneto, sul fronte “luce” i rodigini con contratto di maggior tutela sembrano accusare i rincari minori altri, se si considera che secondo Adico il rincaro medio per i tutelati in Veneto sarà di 122,14 euro, considerando 2.123 kwh di consumo medio, quindi più, seppur di poco, non altrettanto bene va per le due offerte del mercato libero, con i rincari medi a livello regionale rispettivamente di 16,60 e 182,93 euro.

Non va meglio sul fronte gas. Secondo i conti di Adico, a fronte di un consumo medio di 1.099 metri cubi, i polesani vulnerabili con contratto di maggior tutela passeranno da una spesa di 1.211,91 euro a 1.393,5 euro, quindi con un surplus di ben 181,68 euro, ben più della media veneta di 168,61 euro, calcolata su 1.021 metri cubi.

Pesanti i rincari anche se si guarda al mercato libero: dai 1.320,98 euro del 2024 si passa a 1.370,38 euro con l’offerta più conveniente, quindi “parando il colpo” con un aggravio di solo 49,40 euro, ma di più della media regionale di 46,20, mentre con l’offerta media si arriva a spendere 1.500 euro, quindi 179,02 euro, pur leggermente meno del valore medio regionale pari a 212,36 euro.

“Quella del gas – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – è ovviamente la fornitura più costosa per le famiglie, soprattutto per i consumi del riscaldamento. Molti utenti veneti nel 2022 e a cavallo fra il 2023 e il 2024 hanno ricevuto bollette impressionanti che, in molti casi, fanno ancora sentire il proprio nefasto effetto, a causa dell’accumulo di rate su rate, necessarie per onorare il debito. Ci auguriamo che il trend delle tariffe sia meno preoccupante di quanto annunciato, intanto rileviamo come molte famiglie negli ultimi tempi stiano adottando comportamento molto virtuosi per risparmiare sul gas”.

“In primo luogo, in tanti si sono abituati a tenere il riscaldamento a 18,19 gradi, riuscendo a risparmiare anche importi non trascurabili. Resta il fatto che ci sono categorie di persone più fragili, come gli anziani, che necessitano di temperature più alte in casa. Così sentiamo storie di soggetto ultra80enni che cercano di contenere i costi proteggendosi con coperte molto pesanti o vestendosi con vari strati. Una vera sofferenza che richiede la massima attenzione da parte della politica. Per noi bisogna tornare all’Iva agevolata, bisogna togliere o ridurre alcuni oneri, come quelli di sistema, combattere le speculazioni. Ma anche a livello territoriale sarà necessario mettere in campo per aiutare le persone impossibilitate ad affrontare i costi di luce e gas. Anche i fornitori devono fare la propria parte, venendo incontro agli utenti in difficoltà e creando con loro un rapporto diretto e trasparente”.

Secondo una stima di Facile.it, una famiglia tipo con contratto di fornitura a prezzo indicizzato nel mercato libero si troverà a fronteggiare un aumento di circa 350 euro durante l’anno in corso. Questo incremento porterebbe la spesa annuale per le utenze a superare i 2.930 euro, un balzo del 13,6% rispetto ai 2.583 euro del 2024. Certo si tratta solamente di stime, perché a seconda di come andrà l’inverno e la prima parte della primavera ci potrebbero essere degli scostamenti verso l’alto piuttosto consistenti.

Al di là delle stime, un dato è certo: le bollette saranno più pesanti.

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