Dichiarazione del Coordinatore residente e umanitario ONU in Ucraina

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Dichiarazione del Coordinatore residente e umanitario delle Nazioni Unite in Ucraina, Matthias Schmale, sul terzo anno dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Federazione Russa

24 Febbraio 2025

Questo giorno, tre anni fa, il popolo ucraino si è svegliato con i suoni orribili della guerra – un giorno che ha fatto sprofondare un’intera nazione in una sofferenza indescrivibile. L’invasione su larga scala da parte delle forze armate della Federazione Russa ha trasformato la vita di milioni di ucraini in un incubo senza fine.
Tuttavia, questo incubo per gli ucraini non è iniziato tre anni fa, ma nel 2014, quando sono stati violati i confini riconosciuti a livello internazionale dell’Ucraina. L’annessione illegale della Repubblica autonoma di Crimea da parte della Federazione Russa e le prolungate ostilità nelle regioni orientali di Donetsk e Luhansk hanno causato la prima ondata di sofferenze e sfollamenti diffusi.
Per undici anni, i cittadini ucraini sono stati uccisi e feriti e hanno perso le loro case e i loro mezzi di sostentamento a causa della guerra. Numerosi bambini nati dal 2014 non hanno mai conosciuto la pace nel loro Paese.
Negli ultimi sei mesi, in qualità di Coordinatore residente e umanitario delle Nazioni Unite, ho visitato decine di città e villaggi lungo la linea del fronte e in tutta l’Ucraina. Le persone mi hanno parlato in modo profondamente toccante del loro dolore e della loro disperazione. Ricordo di aver incontrato il mese scorso nella regione di Kharkiv un gruppo di persone, per lo più anziane, che uscivano da un autobus sostenuto dal Fondo umanitario dell’Ucraina che li aveva portati dai loro villaggi remoti vicino alla linea del fronte per prendere alcuni beni di prima necessità e fare qualche operazione bancaria.
Hanno condiviso i ricordi più tristi di persone care che non ci sono più e di case perse o distrutte.
Una donna che ho incontrato il mese scorso insieme al nostro coordinatore degli aiuti di emergenza Tom Fletcher nel suo appartamento di Kharkiv, gravemente danneggiato a causa di un attacco missilistico, era ancora così traumatizzata a distanza di mesi dall’accaduto che riusciva a malapena a parlare dell’esperienza vissuta nell’appartamento in quel momento.
In tre anni sono stati uccisi almeno 12.605 civili e più di 29.178 sono stati feriti. Con missili e droni che raggiungono i confini occidentali, nessun luogo dell’Ucraina è sicuro. Milioni di persone che sono fuggite dal Paese o che sono state sfollate all’interno non possono tornare perché le loro città e i loro villaggi sono stati distrutti e il terreno circostante è densamente disseminato di mine e altri ordigni esplosivi.
La guerra è stata un duro colpo per l’economia ucraina. Molte imprese ucraine che davano lavoro alla popolazione sono state chiuse o distrutte. I brutali attacchi aerei russi hanno danneggiato gravemente il sistema energetico nazionale, così come centinaia di istituzioni educative e sanitarie. Una crisi umanitaria è devastante e la “crisi nascosta” – la crisi della salute mentale – echeggerà  per generazioni.
Tuttavia, ho visto qualcosa di più di questo quadro raccapricciante: nelle profondità di questa oscurità inimmaginabile c’è speranza e forza.
Ci sono centinaia di storie di dolore e di lutto, ma altre migliaia di storie di lavoro determinato per la ricostruzione. Il popolo ucraino non si arrende alla disperazione, ricostruisce, inventa, si sostiene a vicenda. Nonostante il dolore incommensurabile, il gruppo di anziani di cui ho parlato prima riusciva ancora a sorridere e a esprimere gioia per la prospettiva di un futuro migliore!
Ho visto scolari desiderosi di imparare nei rifugi sotterranei, veterani feriti dalla guerra che si addestravano allo sminamento umanitario, sfollati che avviavano da zero imprese sostenibili. Ho visto donne leader che si battono per le loro comunità, giovani determinati a partecipare alla ricostruzione e alla ripresa, e comunità vulnerabili, tra cui rom e persone con disabilità, che parlano per il futuro e contro le ingiustizie.
Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina. In linea con la Carta delle Nazioni Unite e le risoluzioni dell’Assemblea Generale, le Nazioni Unite mantengono il loro pieno impegno a favore della sovranità, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale dell’Ucraina.
Invitiamo gli Stati membri, le organizzazioni e gli individui a non dimenticare l’Ucraina. La voce dell’Ucraina deve essere ascoltata chiaramente e questa guerra insopportabile deve finire con una pace giusta e duratura. Il raggiungimento di questo obiettivo in Ucraina invierebbe un segnale forte per il rafforzamento della pace e della sicurezza internazionale.

Per saperne di più, clicca qui.

https://unric.org/it/









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