10 misure urgenti per l’autonomia strategica francese

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Dire che gli ultimi giorni hanno cambiato l’intera situazione strategica ereditata negli ultimi 75 anni sarebbe un eufemismo. Di fronte a ciò, più che mai, la Francia deve fare affidamento sulla sua autonomia strategica, che le consente di difendersi in totale indipendenza, qualunque sia l’avversario, e di assumere un proprio discorso sulla scena internazionale per proteggere i propri interessi e la propria singolarità, di fronte a superpotenze che sembrano ormai sicure della loro forza e del loro potere coercitivo.

Tuttavia, il fatto che americani e russi si permettano di negoziare il futuro dell’Ucraina e, per capillarità, dell’intero blocco europeo, senza che né la Francia né l’Europa siano rappresentate, dimostra, senza alcuna possibile fuga semantica, che questa autonomia strategica francese non è più sufficiente oggi, inducendo Washington e Mosca a ritenere che possa essere ignorata.

Pertanto, mentre la situazione della sicurezza europea si avvia verso un caos paragonabile a quello degli inizi del XX secolo, quando diversi imperi si opposero per imporre la propria egemonia, la Francia deve ricostruire urgentemente questa autonomia strategica, non solo per garantire la propria sicurezza e la difesa dei propri interessi, ma anche per formare un polo di stabilità e sicurezza in Europa, e contenere così gli appetiti periferici.

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Per riuscirci, nei tempi consentiti dalla ricostruzione dei mezzi nemici, la Francia deve impegnarsi in una trasformazione radicale della propria concezione di difesa, secondo una traiettoria che solo essa può seguire, in Europa, oggi, attraverso 10 misure urgenti che sono essenziali tanto per la sicurezza del Paese quanto per quella dell’intero continente, essendo ad essa irrimediabilmente legati la Francia e il suo destino.

L’autonomia strategica francese è stata pesantemente minata da 25 anni di percezioni errate

Per rispondere a questa sfida, la Francia dovrà cominciare col fare tabula rasa dell’evoluzione della sua concezione di autonomia strategica, ereditata da 25 anni di deviazioni. In effetti, fino alla fine della Guerra Fredda, la nozione di autonomia strategica francese, ereditata dal gollismo, si basava su un concetto perfettamente chiaro: ” Poter scegliere le nostre guerre e vincerle“.

Autonomia strategica francese de Gaulle Mirage 4 7 novembre 1967 Pierre Messmer
Visita del generale de Gaulle alla base del Mirage IV il 7 novembre 1967

In altre parole, l’autonomia strategica si basava sull’autonomia conferitale dalla sua industria della difesa, per dotare i suoi eserciti di equipaggiamenti nazionali che non avrebbero subito alcuna ingerenza straniera, anche e soprattutto a fini di deterrenza, ma anche sulla certezza di disporre di strumenti militari sufficienti, sia in termini di capacità di combattimento che di riserve, per consentire a Parigi di intervenire in qualsiasi impegno, senza dover fare affidamento su capacità esogene.

Tuttavia, dopo la fine della Guerra Fredda e l’inizio degli anni segnati dall’illusione dei benefici della pace, questa seconda parte del dualismo che costituiva l’autonomia strategica francese si è erosa nella certezza dell’assenza di minacce.

Con il ritorno delle tensioni in Europa e l’evidente necessità di rafforzare la capacità di risposta militare di fronte al riarmo militare della Russia e all’emergere di altre minacce, Parigi non è tornata a questa idea iniziale. Al contrario, questa venne sostituita da una concezione europea di difesa collettiva, senza che nessuno in Europa vi aderisse pienamente, essendo tutti convinti dell’intangibilità della protezione americana.

La situazione in cui si trova oggi la Francia, esclusa dalla risoluzione della crisi ucraina da parte di Washington e incapace di unire gli europei per avviare una vera dinamica in questo ambito, deriva proprio da questi due pregiudizi successivi, volti a non dover mai più tornare ai vincoli rappresentati dall’autonomia strategica francese durante gli anni ’60, ’70 e ’80.

I quattro obiettivi che costituiscono il ritorno all’autonomia strategica francese.

Infatti, oggi, per rispondere alle rapidissime trasformazioni del contesto geopolitico e di sicurezza, europeo e periferico, la Francia non ha altra scelta che attenersi a questa nozione di completa autonomia strategica. Per raggiungere questo obiettivo, deve soddisfare quattro obiettivi concomitanti, secondo un calendario coerente con l’evoluzione delle minacce.

Trovare una deterrenza estesa

Innanzitutto la Francia deve trovare deterrenza estesa, sicuro e soprattutto credibile nei confronti della Russia. Ricordiamo, a questo proposito, che l’efficacia della deterrenza non dipende dal perimetro protetto, ma dalla sua capacità di infliggere all’avversario danni insopportabili, che superano di gran lunga i potenziali benefici di un’aggressione al perimetro difeso.

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