Roma,
30 novembre 2024 – “Il Fascicolo Sanitario Elettronico è uno strumento
utilissimo se messo in rete in maniera corretta in tutta Italia. E questo
perché, ovviamente, i pazienti si muovono lungo il Paese, non solo nella
propria regione. Le persone viaggiano e quindi è chiaro che avere sempre a
disposizione un Fascicolo sanitario elettronico completo è estremamente
importante, perché nel momento in cui ce n’è bisogno permette di avere a
disposizione tutti i dati del paziente in tempo reale”. Lo spiega il presidente
dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma,
Antonio Magi.
“Non
si tratta solo dei dati singoli e personali del paziente – prosegue – ma anche
di quelli relativi alla sua storia clinica, agli esami e alle analisi che ha
fatto, delle eventuali allergie, insomma di tutto ciò che è utile per evitare
situazioni difficili nel momento in cui il paziente arriva in Pronto Soccorso e
di lui non si sa nulla. E magari gli viene somministrato un farmaco a cui è
allergico e che potrebbe risultargli anche letale”.
“Ecco
perché – evidenzia il numero uno dell’OMCeO della Capitale – poter contare
sempre su queste informazioni consente ai sanitari di offrire al paziente il
miglior servizio possibile, un servizio che dà maggiore forza anche al Servizio
Sanitario Nazionale”.
“È
chiaro però- tiene a precisare il presidente dell’OMCeO Roma – che senza il
personale in grado di utilizzare questo strumento, anche il Fascicolo Sanitario
Elettronico risulta inutile, è un contenitore vuoto. Il vero problema, infatti,
non è essere bravi solamente sulla parte informatica e tecnologica. Bisogna
pensare con urgenza al personale”.
“A
breve – ammonisce – noi non potremo più fare affidamento sulla metà del
personale sanitario che in questo momento lavora in tutta Italia da Nord al Sud.
Nonostante il Fascicolo Sanitario Elettronico, nonostante la telemedicina,
nonostante l’Intelligenza Artificiale, è quindi chiaro che senza personale, da
quello del Pronto Soccorso a quello che lavora in ambulatorio, continueremo ad
avere tutti i problemi che affannano la sanità pubblica, in primis le liste d’attesa.
È quindi fondamentale che si intervenga immediatamente sul personale,
mantenendo quello che abbiamo e offrendo stipendi migliori, e che si creino
condizioni di lavoro adeguate, perché in questo momento assistiamo anche a un
burnout importante e a grandi difficoltà sui posti di lavoro, che non sono
sicuri”.
“Insomma
– conclude Antonio Magi – ci sono tante problematiche che rendono il Servizio Sanitario
Nazionale sempre meno appetibile e attrattivo. Ecco perché il privato si prende
ogni giorno più spazio e i nostri medici preferiscono andare a lavorare all’estero”.
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