PinQua e rimodulazione Pnrr: opportunità e sfide per la qualità dell’abitare

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Migliorare la qualità della vita nelle città, ridurre il disagio abitativo e restituire dignità agli spazi urbani: sono questi gli obiettivi del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), promosso dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Con una dotazione di 2,82 miliardi di euro, il PINQuA finanzia 159 progetti di rigenerazione urbana e edilizia sociale, coinvolgendo Regioni, Comuni e Città Metropolitane in un percorso di trasformazione che guarda alla sostenibilità, all’inclusione e alla sicurezza degli spazi pubblici.

Con scadenza fissata al 2026, il programma non costituisce solo un piano di investimenti, ma un’occasione per ricostruire il tessuto sociale delle città, creando alloggi accessibili, riqualificando quartieri degradati e offrendo ai cittadini ambienti più vivibili e funzionali.

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Per quanto riguarda la nostra regione, quattro sono i progetti PinQua più rilevanti che la coinvolgono,

  • due presentati dal Comune di Perugia: “PS5G. Riqualificazione del complesso edilizio ex Palazzetti a Ponte San Giovanni “ e
  • “Ponte San Giovanni: da periferia a città”
  • e due dalla Regione Umbria:“Vivere l’Umbria: valorizzazione del patrimonio regionale lungo la Ferrovia Centrale Umbra e relative pertinenze” e
  • “Alta Umbria 2030: strategie di rigenerazione”.

Il Comune di Perugia ha ottenuto un finanziamento di circa 30 milioni di euro nell’ambito del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), confluito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per avviare un ampio piano di rigenerazione urbana a Ponte San Giovanni.

L’obiettivo è trasformare profondamente il quartiere, correggendo gli effetti di una cementificazione eccessiva e migliorando la qualità della vita attraverso interventi su edilizia scolastica, viabilità, sicurezza, verde pubblico e valorizzazione del patrimonio archeologico etrusco, con particolare attenzione all’Ipogeo dei Volumni e alla Necropoli del Palazzone. Le opere dovranno essere completate entro il 2026, restituendo alla comunità un quartiere rinnovato e più sostenibile.

Il primo progetto, PINQuA 1, denominato “PS5G”, si sviluppa lungo via Adriatica in direzione Balanzano e Piscille/Prepo e si basa su cinque principi fondamentali: Sostenibilità, Socialità, Smartness, Sperimentazione e Salubrità. Gli interventi previsti ammontano a 22.796.679,24 euro, di cui 14.999.984,89 euro finanziati da PINQuA, 5.705.877,53 euro provenienti da cofinanziamenti pubblici (Comune di Perugia, Ater, Direzione regionale musei dell’Umbria) e 2.090.816,82 euro dal fondo opere indifferibili. Questo intervento punta a riqualificare edifici, infrastrutture e spazi pubblici, migliorando la vivibilità della zona e rendendola più funzionale e moderna.

Il secondo progetto, PINQuA 2, intitolato “Ponte San Giovanni: da periferia a città”, interessa l’area centrale del quartiere, in particolare via Cestellini e le strade limitrofe, con interventi mirati a migliorare la sicurezza urbana, la mobilità dolce e il recupero del patrimonio edilizio esistente, senza consumo di nuovo suolo e promuovendo la sostenibilità energetica. L’importo totale dell’intervento è di 17.907.194,66 euro, finanziato per 14.848.772,71 euro dal PINQuA, con 789.093,59 euro di cofinanziamenti pubblici e 2.269.328,36 euro dal fondo opere indifferibili.

Parallelamente a questi interventi si aggiungono opere diffuse di potenziamento della sicurezza e della fruibilità delle aree pubbliche attraverso la sostituzione dell’illuminazione pubblica in diverse vie del quartiere e, sul fronte della sicurezza, l’installazione di circa 20 telecamere in fibra ottica di ultima generazione.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la gestione dei rifiuti: verranno infatti installate 12 eco-isole informatizzate a servizio esclusivo dei condomini con più di 15 unità abitative, con raccolta differenziata per il rifiuto secco residuo, carta, multimateriale leggero e organico. Questo intervento, a cura di Gesenu, sarà parte di un più ampio progetto di potenziamento del servizio porta a porta, con l’obiettivo di rendere il quartiere più pulito ed efficiente nella gestione dei rifiuti urbani.

A ottobre scorso, a causa di anomalie costruttive rilevate durante i lavori, “PS5G” ha subìto un incremento dei costi di 2,5 milioni di euro. L’intervento, finanziato con fondi del PNRR, è gestito da ATER Umbria, che durante i lavori ha individuato “anomalie costruttive” negli edifici A e B, mai emersi nelle fasi preliminari né durante i numerosi rilievi tecnici effettuati.

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Di fronte a queste criticità, il progetto è stato aggiornato, prevedendo la demolizione integrale di alcune strutture per garantire stabilità e sicurezza. L’incremento dei costi porterà l’investimento per il primo stralcio dei lavori a 24,8 milioni di euro, di cui 14,4 milioni finanziati dal PNRR, 8 milioni a carico di ATER e 500 mila euro di cofinanziamento del Comune di Perugia. A questi si aggiungono ulteriori 2 milioni di euro stanziati in passato per far fronte all’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione (fonte: Umbria24)

Stando a quanto riporta il Comune di Perugia, “PS5G” ha comunque già raggiunto la fase di progettazione esecutiva, con un avanzamento dei lavori pari al 40%, completando le tappe iniziali previste dal cronoprogramma. Restano ora da completare le ultime due fasi: l’esecuzione dei lavori, con termine fissato al 19 dicembre 2025, e il collaudo dell’opera, programmato per il 30 gennaio 2026.

Rientra invece nel PINQua 2” Ponte San Giovanni da periferia a città” il progetto che riguarda l’efficientamento energetico nelle vie Cestellini, Monacchia, Quintina, Grieco che prevede un investimento complessivo di 2,22 milioni di euro, di cui 1,80 milioni finanziati dal PNRR e 422.620 euro da altri fondi pubblici. Attualmente, è stato erogato il 58,24% dei pagamenti previsti impiegati in interventi che includono l’installazione di cappotti termici, nuovi infissi e generatori di calore, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici e ridurre i consumi (Fonte: OpenPNRR).

Per quanto riguarda i progetti che coinvolgono la Regione, la Giunta regionale ha approvato il progetto “Vivere l’Umbria”, finanziato con 15 milioni di euro nell’ambito del programma PINQuA per la qualità dell’abitare. È importante precisare che questi fondi sono destinati esclusivamente a interventi di valorizzazione del patrimonio immobiliare e non alla riqualificazione della linea ferroviaria. 

Per quest’ultima, infatti, sono stati stanziati finanziamenti specifici destinati alla riapertura della tratta sud della Ferrovia Centrale Umbra (FCU) e alla sua rielettrificazione.

L’iniziativa si inserisce nel piano triennale di valorizzazione del patrimonio regionale, con l’obiettivo di migliorare le infrastrutture e promuovere lo sviluppo sociale e turistico del territorio.

Il progetto prevede interventi di restauro e risanamento conservativo su 15 stazioni della FCU, che verranno riconvertite in info point turistici dotati di stazioni per e-bike, favorendo un modello di mobilità sostenibile che integra trasporto ferroviario e ciclabilità.

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Tra le stazioni coinvolte nel progetto figurano quelle di Selci Lama, Città di Castello, Umbertide, Ramazzano, Deruta, Marsciano, Todi Ponte Rio, Todi Rosceto-Collevalenza, Massa Martana, Acquasparta, Sangemini e Terni-Cesi mentre si contempla il cambio di destinazione d’uso per alcune strutture, che verranno trasformate in alloggi di edilizia residenziale sociale e spazi a vocazione turistico-ricettiva. Particolare attenzione è rivolta a Selci Lama, dove sarà presente un custode con il compito di garantire sicurezza e accoglienza ai turisti, mentre gli alloggi verranno assegnati attraverso bandi pubblici gestiti da ATER.

Tra i progetti finanziati nell’ambito del programma, si rileva l’intervento di ristrutturazione e rifunzionalizzazione della stazione di Umbertide (PG). Il progetto, gestito come amministrazione titolare dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e attuato dalla Regione Umbria, prevede un investimento complessivo di 1,46 milioni di euro. Di questa somma, 1,10 milioni di euro provengono dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mentre ulteriori 362.280 euro sono stati stanziati da altri finanziamenti pubblici. Tuttavia, al momento, i pagamenti effettuati coprono solo il 30,22 % dei finanziamenti, evidenziando un avanzamento ancora parziale rispetto agli obiettivi fissati (Fonte: OpenPnrr).

Relativamente al progetto PINQuA “Alta Umbria 2030”, si tratta di un’iniziativa di riqualificazione urbana che riguarda diversi comuni dell’Alta Umbria, tra cui Citerna, Città di Castello, Gubbio, Pietralunga, San Giustino e Umbertide interessando una popolazione di 106.230 abitanti. Con un finanziamento di 15 milioni di euro, l’intervento mira a migliorare la qualità dell’abitare attraverso il recupero di edifici esistenti, la valorizzazione degli spazi pubblici e il potenziamento delle infrastrutture, con l’obiettivo di rendere le città più vivibili, sostenibili e inclusive.

Oltre a rispondere al fabbisogno abitativo, il piano intende contrastare lo spopolamento delle aree interne, favorendo il ritorno della popolazione nei centri storici e migliorando il tessuto urbano.

Tra le misure di rilievo, si segnala la riqualificazione dell’ex mattatoio e dell’ex lavatoio di Pistrino, a Citerna, che saranno trasformati in spazi polifunzionali e servizi dedicati alla comunità, con particolare attenzione agli anziani. Un altro progetto significativo riguarda gli ex magazzini comunali di San Giustino, destinati a diventare alloggi di edilizia sociale per famiglie e persone in difficoltà.

A tale proposito, l’analisi dei dati disponibili su OpenPNRR con particolare riferimento proprio all’intervento di ristrutturazione edilizia degli ex magazzini comunali nel Comune di San Giustino (PG), evidenzia un punto di attenzione riguardante lo stato di attuazione. Il progetto che dispone di un finanziamento totale di 4,35 milioni di euro, vede 3,50 milioni di euro provenienti dal PNRR, con un tasso di pagamento del 35,45%, e 851.350 euro di cofinanziamento pubblico, mostrando un tasso complessivo di pagamento che risulta pari al 29,15%.

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Anche il progetto di restauro e risanamento conservativo della ex Scuola Agraria di Pietralunga rappresenta un intervento rimarcabile per la rigenerazione urbana del territorio. Con un finanziamento di 2,57 milioni di euro, di cui 2,08 milioni provenienti dal PNRR, il progetto intende recuperare un edificio storico, adattandolo a nuove funzioni utili alla comunità locale. Ad oggi, tuttavia, solo il 37,72% delle risorse PNRR assegnate è stato effettivamente erogato, segnalando un ritmo di spesa piuttosto lento rispetto alle tempistiche previste.

Guardando alla dimensione nazionale, l’attenzione va alla nuova rimodulazione del PNRR, attesa per i primi di marzo, che potrebbe portare a un definanziamento del 30% dei Piani per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), mettendo a rischio tra i 700 e gli 800 milioni di euro sui 2,8 miliardi stanziati inizialmente

Nonostante un documento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) del giugno 2024 confermasse il raggiungimento dei target minimi richiesti dall’Unione Europea (10.000 alloggi pubblici e la riqualificazione di 800.000 metri quadri di spazi pubblici), un’analisi dettagliata ha evidenziato ritardi significativi in numerosi progetti. 

Secondo gli ultimi dati pubblicati sul portale Italia Domani, dei 959 interventi PINQuA, ben 161 (16,7%) risultano ancora fermi alla fase di progettazione e 147 (15,3%) sono ancora in fase di gara, rendendo sempre più difficile il rispetto della scadenza del 30 giugno 2026 per il collaudo finale. Attualmente, solo 35 interventi (3,6%) sono stati completati, mentre 616 progetti (64,3%) sono in corso di esecuzione

La rimodulazione potrebbe poi non prevedere un rifinanziamento con fondi nazionali per i progetti esclusi dal PNRR, a causa delle nuove regole di governance comunitaria che vincolano la spesa pubblica ai piani strutturali di bilancio concordati con l’Unione Europea. Le risorse riassegnate verrebbero quindi dirottate su altri programmi, come il Piano idrico nazionale e il Piano casa, finora rallentati dalla mancanza di fondi. 

La situazione apre perciò un possibile nuovo fronte di tensione con i Comuni, già colpiti dal definanziamento di alcuni Piani Urbani Integrati (PUI) nel 2023 con il rischio di compromettere il raggiungimento degli obiettivi fissati dal PNRR per la rigenerazione urbana e l’edilizia sociale.

Per tale ragione diventa essenziale un monitoraggio costante dello stato di avanzamento dei lavori combinato ad un’accelerazione nell’utilizzo delle risorse disponibili e ad un’efficace sinergia tra governo centrale, Regione Umbria e Comuni coinvolti.

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Rigenerazione urbana significa infatti investire sulla qualità della vita delle persone e sulla capacità del territorio di attrarre nuove opportunità sociali ed economiche coniugando innovazione, sostenibilità e coesione sociale, ma il tempo a disposizione non è infinito ed è non solo auspicabile, ma necessario agire con determinazione a tutti i livelli affinché un’opportunità del genere possa lasciare un segno tangibile e duraturo nel territorio nazionale e regionale.

Redazione

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