16.11 – mercoledì 27 novembre 2024
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Crisi della “Dana“ e assenza di programmazione. La riflessione davanti alla vendita della “Dana” di Arco e Rovereto. Con una decisione sorprendente, la multinazionale statunitense “Dana”, che impiega ottocento lavoratori nelle produzioni di Arco e Rovereto, ha deciso di mettere sul mercato la linea dei suoi prodotti “Off-Highway”, affidando tale scelta ad uno scarno comunicato dai contenuti incerti. Se questa opzione genera disorientamento nei lavoratori come nelle forze sindacali, esposti entrambi ad imposizioni che vengono da lontano e che guardano esclusivamente al profitto del gruppo industriale, è evidente quanto sia difficile imporre strategie ad una realtà così vasta ed articolata a livello mondiale.
Ciò non toglie che ogni sforzo possibile vada fatto, anche coinvolgendo più livelli istituzionali, prendendo però atto di una situazione generale della quale la vicenda “Dana” è un segnale più che allarmante.
Da tempo infatti anche Confindustria del Trentino pone l’accento sui rischi del comparto industriale a causa del venir meno degli ordini del mercato e di una conseguente crisi produttiva che si scarica anzitutto sui lavoratori.
Il settore dell’”automotive” come la produzione di vetri speciali; la chimica come le cartiere soffrono una situazione che pone seri interrogativi sul futuro del sistema industriale trentino. Ecco a cosa servirebbe la programmazione, tanto rifiutata e derisa dall’attuale maggioranza. Ecco a cosa servirebbe una politica di prospettiva capace di orientare gli investimenti sulla domanda di futuro, anziché sulla continua rincorsa all’emergenza.
Ecco, in estrema sintesi, a cosa servirebbe la politica, che non è demagogia e populismo a buon mercato, ma capacità di intuire, proprio grazie agli strumenti programmatori, gli orientamenti dei mercati e delle produzioni negli anni a venire e la conseguente rotta del sostegno pubblico al produrre. Aver ridotto alcuni strumenti previsionali a meri uffici burocratici produce disorientamento e smarrimento davanti a vicende come questa, che invece necessiterebbero di una strategia di politica industriale forte e lungimirante. Esattamente il contrario di ciò che questa Giunta provinciale ha fin qui fatto.
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Cons.ra Michela Calzà
Cons. Alessio Manica
Cons. Francesco Manica
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