La riforma del sistema elettorale in Valle d’Aosta – Valledaostaglocal.it

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Oggi, 17 febbraio 2025, la prima Commissione “Istituzioni e autonomia” ha espresso parere favorevole a maggioranza sulla proposta di legge presentata dal gruppo Union Valdôtaine, con l’astensione del gruppo RV e il voto contrario dei gruppi Lega VdA, FI e PCP. La proposta riguarda le modifiche al sistema di elezione del Consiglio Valle, un tema di grande rilevanza per il futuro politico e amministrativo della regione.

L’approvazione della Commissione ha segnato un passo significativo verso un possibile cambiamento del sistema elettorale, destinato a incidere profondamente sulla rappresentanza e sulla parità di genere.

Il Presidente della Commissione, Erik Lavevaz (UV), ha spiegato nel dettaglio le principali modifiche introdotte dal nuovo testo. In primo luogo, la proposta prevede il superamento dell’attuale sistema di preferenza unica, che ha suscitato numerosi dibattiti negli ultimi anni. La nuova legge prevede la reintroduzione di tre preferenze, come già avviene nelle elezioni comunali. La novità principale, tuttavia, risiede nell’introduzione di un vincolo di parità di genere: nel caso in cui un elettore esprima tre preferenze, almeno una dovrà riguardare un candidato di genere diverso. In caso contrario, l’ultima preferenza espressa verrà annullata. Questo accorgimento, a detta di Lavevaz, mira a promuovere una maggiore equità e a favorire una rappresentanza più bilanciata tra i generi all’interno del Consiglio Valle.

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«Questa modifica è un passo avanti nella direzione della parità di genere», ha dichiarato Lavevaz, sottolineando come la legge intenda superare un sistema che ha visto una storica sottorappresentazione delle donne nelle istituzioni locali. Il presidente ha inoltre evidenziato che, pur appoggiando la proposta avanzata dal gruppo Union Valdôtaine, la Commissione ha espresso parere contrario alle altre proposte di legge presentate dai gruppi di opposizione. «Abbiamo espresso parere contrario (e non il voto di astensione) sulle altre proposte di legge presentate al fine di poterle discutere tutte in Aula il prossimo Consiglio in calendario il 26 e 27 febbraio», ha aggiunto Lavevaz, con l’obiettivo di dare spazio a un ampio dibattito in aula.

Le altre proposte di legge, avanzate dai gruppi di opposizione, sono state bocciate dalla Commissione, suscitando una reazione negativa da parte delle forze politiche che si sono opposte alla proposta del gruppo Union Valdôtaine. In particolare, i gruppi della Lega VdA, Forza Italia e Progetto Civico Progressista hanno espresso un voto contrario, preferendo mantenere il sistema attuale o proponendo soluzioni differenti, come ad esempio un sistema di preferenze più flessibile o l’adozione di altre misure per incentivare la parità di genere. Queste posizioni riflettono una divergenza di visioni politiche e strategiche, che va oltre la questione del genere, ma che riguarda anche la struttura complessiva del sistema elettorale valdostano.

Ciò che emerge da questo dibattito è una certa miopia da parte delle forze politiche di opposizione, che sembrano non cogliere pienamente le esigenze di modernizzazione e di inclusività del sistema elettorale. È difficile non notare come i partiti che si oppongono alla riforma sembrino ancorati a un sistema che non rispecchia più le attuali istanze della società valdostana. Nonostante i progressi che la proposta rappresenta in termini di parità di genere e di partecipazione civica, le forze di opposizione sembrano preferire un approccio più conservativo, che non ha la capacità di rispondere alle necessità di una Valle d’Aosta che chiede riforme e innovazione.

Le dichiarazioni di Erik Lavevaz mettono in evidenza la lungimiranza della proposta del gruppo Union Valdôtaine, che si inserisce in un percorso di rinnovamento delle istituzioni regionali. La modifica della legge elettorale, infatti, non riguarda solo la questione della parità di genere, ma rappresenta anche un tentativo di avvicinare i cittadini alla politica, rendendo il sistema più trasparente e rappresentativo. L’introduzione della possibilità di esprimere tre preferenze, pur mantenendo la necessità di un equilibrio di genere, potrebbe infatti rendere il voto più articolato e consapevole, senza compromettere l’efficacia della rappresentanza.

In un momento storico in cui il disinteresse e la sfiducia nei confronti delle istituzioni politiche sono in crescita, modifiche come queste potrebbero essere la chiave per riavvicinare la popolazione alla politica. È tuttavia fondamentale che le proposte vengano discusse e votate con attenzione e lungimiranza, senza il blocco ideologico che spesso caratterizza i dibattiti parlamentari. È necessario pensare al bene della collettività, senza fare degli interessi di parte il motore principale delle scelte politiche.

Le forze di opposizione, nonostante le loro giustificazioni, sembrano aver perso l’opportunità di contribuire a una riforma che potrebbe davvero fare la differenza per la nostra regione. Invece di fermarsi su vecchie posizioni ideologiche, sarebbe auspicabile che i partiti di opposizione ripensassero le loro posizioni e partecipassero attivamente a un dibattito costruttivo, in grado di dar vita a una legge elettorale più moderna, equa e in linea con le necessità del nostro tempo. La sfida non è solo quella di mantenere un sistema che funziona, ma quella di evolverlo in un contesto sempre più dinamico, senza paura di cambiamenti che possano portare a un miglioramento della rappresentanza politica e della qualità della democrazia.

pi.mi.





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