Viaggio nel comparto Vaciglio. La verità dietro alla promessa:: “Ci hanno abbandonato qui”

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Conto e carta

difficile da pignorare

 


di Ottavia FirmaniNon basta restare senz’acqua per mesi, avere la muffa in casa, dover fare le scale al buio o avere paura che un pezzo di cornicione si stacchi dal tetto del palazzo e cada nel giardino dove giocano i bambini. Non basta neppure pagare un affitto, sottostare a richieste di pagamenti vaghe e lasciare che i topi scorrazzino nel condominio. Nulla di tutto ciò basta per fare in modo che i residenti del comparto Vaciglio vengano ascoltati. Una situazione irreale, un viaggio nella quotidianità di 124 famiglie che dopo tre anni di sopportazione, difficoltà e richieste di aiuto, ora alzano la voce.

“Ci sentiamo lontani dalla proprietà di questi stabili e lontani dal Comune di Modena, che non ci dà risposte” dice il presidente del Comitato ‘Inquilini del Parco Estense’, Claudio Zoboli. E così, stufi di dover sottostare a regole poco chiare, hanno deciso di diffidare la proprietà e il Comune.

Parco Estense rappresenta la soluzione ideale per le famiglie e i singoli di Modena in cerca di una nuova casa moderna, efficiente, collocata in un contesto armonicamente interconnesso con il resto della città, con bassi costi di conduzione e a un prezzo accessibile”. Questa è la promessa fatta sul sito della società Modena Estense, attuatrice del progetto. Una promessa di pochi anni fa, ancora oggi riportata sul sito del Comune. L’Amministrazione parlava, a settembre del 2021, di un centro innovativo, interconnesso, green, con edifici “moderni e antisismici, ad alta efficienza energetica, realizzati con standard costruttivi di elevata qualità”. E così, fidandosi delle istituzioni, coppie giovani, anziani intenzionati a vivere nel verde, famiglie con bambini da crescere hanno creduto nella promessa. E i 124 appartamenti, suddivisi in 5 palazzine, sono stati in poco tempo assegnati ed affittati con modalità di social housing. Poi, la promessa ha lasciato il posto alla realtà. Una realtà molto meno innovativa ed efficiente.

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“Manca totalmente la trasparenza riguardo ai consumi e ai conguagli – dicono dal comitato –. Veniamo contattati quando si tratta di pagare i conguagli delle spese condominiali, senza però ricevere fatture e titoli di spesa. A poco a poco abbiamo scoperto consumi anomali di acqua e di elettricità, addebiti di manutenzione e riparazione non consoni. E alla nostra richiesta di avere le fatture non abbiamo ancora trovato risposta”.

La mancata trasparenza della gestione dei consumi è però solo la punta di un iceberg ben più ingombrante, che tocca la vita di più di 300 cittadini modenesi, oggi stanchi e arrabbiati. Non funziona l’impianto di illuminazione delle zone comuni, ci sono problemi di allagamenti e al contempo malfunzionamenti nella disponibilità di acqua. E poi, l’umidità mangia le pareti, la facciata si sgretola con il vento, il verde è incolto e non curato, l’energia ‘green’ non è funzionante. Un elenco dettagliato di problemi, che l’Unione per la difesa dei consumatori ha scelto di portare alla luce, su richiesta dei residenti di via Nilde Iotti. Un elenco che in soli tre anni dall’inaugurazione degli stabili non ha fatto altro che allungarsi e rendere la vita di chi vive nel comparto Vaciglio sempre più complessa. “Non è infattibile vivere qui: è un posto con tantissime potenzialità, per questo abbiamo deciso di trasferirci. Ma ha bisogno di cura, e noi abbiamo bisogno di sapere cosa sta succedendo” ribadiscono dal comitato.

“Quello che stiamo vivendo è ben diverso da quello che ci avevano promesso – ammette una residente –. Avevamo immaginato una situazione diversa, nuova. E invece ci ritroviamo con affitti nella media, case che hanno problemi e nessuno che vuole ascoltarci”.

“La porta della mia cucina si stacca perché le cerniere non reggono, e sembra cadermi addosso ogni volta che la apro. L’abbiamo riparata tante volte, ormai quasi ci siamo arresi” dice una giovane donna che ci mostra il suo appartamento. “La muffa sta mangiando il muro vicino al mio letto” commenta un residente. “Oltre a tutti i problemi che si verificano nelle palazzine – commenta uno dei cittadini del comparto Vaciglio – vorrei portarne all’attenzione uno che tocca la palazzina cinque: ovvero, abnormi addebiti non giustificati per l’acuqa fredda. Malgrado le segnalazioni, la situazione non è mutata. Questo si traduce in un aumento costante degli oneri accessori. Paghiamo quattro euro al metro cubo per il consumo di acqua, mentre tutti gli altri residenti di Modena pagano per la stessa quantità solo un’euro”.

“A tutto ciò aggiungiamo che paghiamo affitti ‘calmierati’ che però sfiorano i 900 euro per un trilocale. Si tratta praticamente di tariffe nella media. Siamo stufi, ora vogliamo risposte”.



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