il calore della Terra per un futuro sostenibile

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L’ENERGIA GEOTERMICA SFRUTTA IL CALORE TERRESTRE PER PRODURRE ELETTRICITÀ E RISCALDAMENTO IN MODO SOSTENIBILE. LA FINLANDIA INVESTE IN IMPIANTI INNOVATIVI, MENTRE L’ITALIA, PIONIERA NEL SETTORE, VANTA LA STORICA CENTRALE DI LARDERELLO. QUESTA TECNOLOGIA GARANTISCE STABILITÀ ENERGETICA E BASSE EMISSIONI, RAPPRESENTANDO UNA RISORSA CHIAVE PER IL FUTURO

L’energia geotermica rappresenta una risorsa rinnovabile straordinaria che sfrutta il calore naturale della Terra per generare elettricità e garantire riscaldamento e raffrescamento. Questo calore, accumulato nelle profondità terrestri, deriva principalmente dal decadimento di elementi radioattivi come uranio, torio e potassio.

Man mano che si scende nel sottosuolo, la temperatura aumenta mediamente di 3°C ogni 100 metri, un fenomeno noto come gradiente geotermico. 

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 La rivoluzione geotermica in Finlandia 

A pochi chilometri dalla capitale Helsinki, la Finlandia ha realizzato il primo impianto di riscaldamento geotermico, una struttura all’avanguardia che produce energia pulita e rinnovabile. L’energia generata viene immessa nella rete elettrica e commercializzata, contribuendo alla sostenibilità energetica del Paese.

Grazie a questo giacimento geotermico, la Finlandia potrebbe raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030. Le emissioni di carbonio risultano inferiori del 95% rispetto a quelle prodotte dai combustibili fossili, confermando l’efficacia di questa tecnologia nel contrasto ai cambiamenti climatici. 

 Tipologie di risorse geotermiche 

Le risorse geotermiche si classificano in base alla temperatura del fluido estratto: 

  • Alta entalpia: Serbatoi con temperature superiori a 150°C, ideali per la produzione di energia elettrica. 
  • Media entalpia: Temperature comprese tra 100°C e 150°C, utilizzate sia per la generazione elettrica sia per applicazioni termiche dirette. 
  • Bassa entalpia: Temperature inferiori a 100°C, impiegate prevalentemente per il riscaldamento e il raffrescamento attraverso pompe di calore geotermiche. 

In particolari condizioni geologiche, a profondità comprese tra 2mila e 4mila metri, il calore sotterraneo può raggiungere i 350°C, ampliando ulteriormente le potenzialità di sfruttamento. 

 Il funzionamento dei pozzi geotermici 

I pozzi geotermici captano falde sotterranee di acqua bollente e vapore, che risalgono in superficie attraversando strati rocciosi. Questo flusso di vapore aziona turbine collegate ad alternatori, trasformando l’energia meccanica in energia elettrica. Un trasformatore, infine, immette l’elettricità generata nella rete, rendendola disponibile per il consumo. 

 Tecnologie geotermiche 

Le tecnologie di sfruttamento geotermico si suddividono in due categorie principali: 

  • Centrali geotermiche: Utilizzano il vapore proveniente dai serbatoi sotterranei per alimentare turbine collegate a generatori elettrici. Dopo l’uso, il vapore viene condensato e reimmesso nel sottosuolo, garantendo la sostenibilità del sistema. La durata della risorsa dipende dall’equilibrio tra calore estratto e calore rigenerato naturalmente. In condizioni ottimali, un giacimento può rimanere attivo per secoli. 
  • Pompe di calore geotermiche: Sfruttano la temperatura costante del sottosuolo per riscaldare o raffrescare edifici. Adattabili a quasi tutte le aree geografiche, queste pompe rappresentano una soluzione efficiente per il risparmio energetico in ambito residenziale e commerciale. 

 I vantaggi dell’energia geotermica 

L’energia geotermica offre numerosi benefici rispetto alle fonti fossili e ad altre rinnovabili: 

  • Sostenibilità: Fonte energetica pulita, a basso impatto ambientale e con emissioni di gas serra ridotte al minimo. 
  • Affidabilità: Garantisce una produzione continua e stabile, indipendente dalle condizioni atmosferiche. 
  • Impatto ambientale ridotto: Occupa poco suolo e altera in misura minore gli ecosistemi rispetto ad altre infrastrutture energetiche. 

Un ulteriore vantaggio della geotermia risiede nella sua capacità di immagazzinare energia termica. Questo aspetto risulta fondamentale durante i mesi invernali, quando il fabbisogno energetico aumenta mentre la disponibilità di luce solare si riduce drasticamente. A differenza delle fonti intermittenti come il solare e l’eolico, la geotermia garantisce una produzione stabile e continua. 

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Il più grande impianto di accumulo termico al mondo 

In Finlandia, precisamente a Vantaa, sta prendendo forma il più grande impianto di stoccaggio di energia termica stagionale al mondo. La struttura, ricavata all’interno di tre immense caverne sotterranee, misura 20 metri di larghezza, 300 metri di lunghezza e 40 metri di altezza. Il fondo delle caverne si trova a 100 metri sotto il livello del suolo. Con una capacità di accumulo pari a 90 gigawattora, questo impianto rappresenta un passo avanti decisivo nella gestione sostenibile dell’energia. 

La geotermia in Italia

In Italia, la geotermia ha radici storiche profonde, con il primo impianto geotermico al mondo costruito a Larderello, in Toscana, all’inizio del XX secolo: “l’Italia con una potenza installata di 1.100 megawatt produce 6 terawattora l’anno, il 5% dell’energia green nazionale”, si legge sul sito di Enel. Oggi, la regione continua a essere un punto di riferimento per la produzione geotermica, contribuendo in modo significativo al mix energetico nazionale”.

“L’Italia ha un potenziale di energia geotermica estraibile e sfruttabile che si stima valga tra i 500 milioni e i 10 miliardi di tonnellate di petrolio equivalente. Vale a dire, tra i 5.800 e i 116mila terawattora di energia, a fronte di un fabbisogno annuo di poco superiore ai 300 terawattora. Insomma, basterebbe estrarre una piccola frazione di quell’energia per soddisfare interamente tutta la domanda interna. Anche perché questi dati si limitano alla fascia superficiale, entro i primi 5 chilometri di profondità”.



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