Inquinamento luminoso, perché il cielo stellato in Italia è a rischio

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L’Italia è il Paese del gruppo G20 in assoluto più inquinato di luce artificiale, a pari merito con la Corea del Sud. La diffusione impropria di luce artificiale nelle ore notturne, impatta anche sulla biodiversità ed è causa di problemi alla salute dell’uomo. All’inquinamento da luce artificiale, si somma un immane spreco energetico che per l’Italia è stimato in centinaia di milioni di euro ogni anno, sotto forma di luce parassita. Il 16 febbraio è la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili e la Giornata Nazionale sull’Inquinamento Luminoso. Parte in questa giornata l’appello per la tutela del cielo come bene ambientale, garantita dalla Costituzione. La tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi è sancita dagli Artt. 9 e 41 della Costituzione della Repubblica Italiana, anche nell’interesse delle future generazioni.

L’Inquinamento Luminoso in Italia: è indicata la posizione della zona di Manciano (da: “The new world atlas of artificial night sky brightness” (Science Advances, 10 Jun 2016, Vol 2, Issue 6).

Il cielo di notte

In Italia il firmamento è in via di estinzione. Tutte le notti, una marea luminosa sale verso l’alto, cancellando il paesaggio del cielo stellato, assieme ai suoi fondamentali valori ambientali e culturali. La causa: la notevole quantità di luce artificiale immessa in eccesso nell’ambiente notturno e mal direzionata. In breve: inquinamento luminoso.

La diffusione impropria di luce artificiale nelle ore notturne, lungi dal privarci esclusivamente della vista del firmamento, ha infatti severi impatti sulla biodiversità, interferendo con abitudini ed esigenze di flora e fauna, ed è causa di problemi alla salute dell’uomo, come ormai ampiamente documentato da numerosi studi accademici. A questo si somma un immane spreco energetico che per l’Italia è stimato in centinaia di milioni di euro ogni anno, follia che contribuisce a far salire letteralmente alle stelle la bolletta elettrica del Paese.

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Nelle immagini notturne dell’Europa ottenute dallo spazio, l’Italia appare abbagliante come nessun altro, a causa della luce gettata direttamente o indirettamente verso il cielo. Eppure, l’inquinamento luminoso può essere gestito e controllato, lo dimostrano Paesi molto più virtuosi come Francia e Germania.

Da diversi anni, l’International Astronomical Union (IAU) sta impegnando molte energie e risorse per la tutela dei valori culturali e scientifici del cielo, sia per le attività di studio e ricerca, che per la promozione del turismo ispirato alla sua fruizione. Un turismo particolarmente vocato ad educare verso il rispetto del pianeta, visto il prezioso e fragile tema ambientale cui si ispira.

Qui tutti gli eventi dell’Unione Astrofili Italiani per la giornata sull’inquinamento luminoso.

Secondo un articolo del 2016, The new world atlas of artificial night sky brightness, il luogo sulla Terra più distante dalla possibilità di avere un accenno di vista della Via Lattea (luminosità artificiale del cielo allo zenit <688 μcd/m−2) è un’area vicino al Cairo, in Egitto, nella regione del delta del Nilo. Le altre regioni più ampie in cui la Via Lattea non è più visibile includono la regione transnazionale Belgio/Paesi Bassi/Germania (città da Dortmund a Bonn), la pianura Padana nel nord Italia e la serie di città da Boston a Washington nel nord-est degli Stati Uniti. Altre grandi aree in cui la Via Lattea si perde sono la regione da Londra a Liverpool/Leeds in Inghilterra, e le regioni circostanti Pechino e Hong Kong in Cina e Taiwan. Le persone che vivono vicino a Parigi dovrebbero percorrere 900 km fino alla Corsica, alla Scozia centrale o alla provincia di Cuenca, in Spagna, per trovare vasti territori in cui lo zenit non è sostanzialmente influenzato dall’inquinamento luminoso.

La aree protette

In attesa di una normativa nazionale che finalmente metta mano correttamente ed esplicitamente al problema dell’inquinamento luminoso e alle criticità collegate, appare urgente mettere in sicurezza al più presto le pochissime oasi buie e stellate che ancora sopravvivono nel nostro Paese, patrimonio naturalistico inestimabile, prima che vengano irreparabilmente asfissiate anch’esse da quella invasiva e inarrestabile ragnatela luminosa.

Il cielo di Manciano

Secondo The new world atlas of artificial night sky brightness, la regione più buia e stellata nell’Italia Peninsulare a quote praticabili si trova nel Comune di Manciano, nella Maremma grossetana. La straordinaria qualità del cielo del luogo si è mantenuta intatta fino ai nostri giorni grazie alla tradizionale ruralità di quel territorio. Una condizione che deve essere preservata, anche come esempio di luogo virtuoso di educazione ambientale.

Tale è la ricchezza di quel firmamento stellato che sotto di esso operano una cinquantina di telescopi altamente tecnologici, che fanno del territorio di Manciano il più ricco di postazioni astronomiche del Paese. L’eccezionale qualità di quel cielo consente osservazioni scientifiche di
rilievo, come quelle degli asteroidi che possono avvicinarsi pericolosamente alla Terra.

M’illumino di meno

Torna anche quest’anno la campagna M’illumino di meno per la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili, un’iniziativa ideata nel 2005 da Rai Radio2 con la trasmissione Caterpillar. Dal 16 al 21 febbraio 2025 La Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili è stata istituita dal Parlamento con la Legge n. 34/2022. Nel 2025 l’iniziativa raggiunge la XXI edizione e si allunga a un’intera settimana, fino al 21 febbraio 2025, con un respiro sempre più europeo. L’edizione 2025 è dedicata allo spreco energetico nel settore del fast fashion e alle alternative virtuose che promuovono il riuso e la valorizzazione degli abiti.

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