«Mai con chi ha tradito la Sicilia»

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«La prossima volta sceglierò un posto più grande, lo prometto». San Lorenzo Mercato stracolmo per la presentazione di Controcorrente, il movimento di Ismaele La Vardera, presentato dopo settimane di annunci e mistero sul nome. L’ex alfiere di Sud chiama Nord ha raccolto attorno a sé curiosi, politici e società civile. Presenti al debutto in società ampie parti dell’opposizione, uno su tutti Nuccio Di Paola, referente siciliano del Movimento 5 stelle. E proprio controcorrente va La Vardera rispetto al suo ex leader, Cateno De Luca: al suo «non siamo fatti per stare tutta la vita all’opposizione» risponde con un partito, questo è, fermamente intenzionato a posizionarsi in contrasto con la politica di maggioranza e di Renato Schifani.

Presenti anche personaggi vicine alla prima ondata del movimento delle Agende Rosse, dall’ex pm Antonio Ingroia, che ha riconosciuto «punti di contatto» con La Vardera, passando per Salvo Borsellino, fratello di Paolo, l’imprenditore Giuseppe Piraino, la kickboxer Elena Pantaleo, Alessio Cordaro, figlio di Lia Pipitone. Presente anche l’ex eurodeputata Sonia Alfano, ora in Azione. Il refrain della serata ritorna spesso sul tema a cui è legato al claim del movimento: Lottare per restare. «L’isola diventerà la nuova terra promessa – dice l’ex Iena – Non dobbiamo certo scoprire ora l’incapacità di Schifani come amministratore. Quello che abbiamo è un governo che ha svenduto la Sicilia a Roma, che ha piegato la nostra sanità alle logiche di partito, e che continua a nascondersi dietro al voto segreto. Noi non ci piegheremo. Mai con loro. Mai con chi ha tradito e svenduto la nostra Isola». Altro punto di profondo distacco, questo, col nuovo corso di De Luca.

Punto in comune col primo De Luca, invece, è quello delle porte chiuse ai reduci provenienti da altri partiti in cerca di una collocazione, con La Vardera che rivela di essere stato contattato persino dal neoforzista Giancarlo Cancelleri. «I trombati della politica troveranno la porta chiusa del nostro movimento». E su De Luca: «È stato un pezzo della mia vita e rivendico di averlo scelto nel 2022 perché ritenevo fosse la soluzione per i siciliani. Poi lui ha fatto un altro percorso, mentre io sono rimasto nel punto in cui i siciliani ci hanno eletti. Ma io rispetto il pensiero di Cateno e sono convinto che probabilmente potrebbe ritornare sui suoi passi, perché ritengo che il suo spirito non può mettersi con Schifani. A un certo punto tornerà a essere il Cateno che ho conosciuto».

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