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Garantire business continuity ed efficienza energetica è una priorità per le imprese alle prese con rischi frequenti di interruzioni di energia e di costi conseguenti.

Il problema dei blackout di rete elettrica è dato in aumento negli ultimi anni.

Per garantire una maggiore resilienza è possibile lavorare sia su una auto produzione di energia elettrica da rinnovabili, contando anche su un sistema di energy storage, sia su tecnologie in grado di garantire la giusta Power Quality, come le soluzioni proposte da realtà conosciute quali ad esempio Elettrone.

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Grazie agli incentivi del Piano Transizione 5.0. le imprese si trovano di fronte a un’opportunità unica per migliorare l’energia e ridurre i consumi.

Gli strumenti di sostegno ci sono: occorre, quindi, pianificare strategie utili per definire l’acquisto delle soluzioni e degli impianti più adeguati.

Interruzioni energetiche: i rischi e i costi per le aziende

La sicurezza dell’approvvigionamento energetico è un elemento cruciale non solo per la pianificazione e della politica del sistema energetico, ma anche per ogni azienda, di qualsiasi dimensione. Uno studio condotto sull’Unione Europea, ha messo in luce il Value Of Lost Load  (VoLL), ossia il valore economico dell’energia non fornita a causa di una interruzione della fornitura di elettricità. Il VoLL medio annuo per l’UE è stato calcolato in 8,7 €/kWh, con significative differenze tra gli Stati Membri.

La necessità di assicurare le migliori condizioni per la business continuity e l’efficienza energetica sono messe a rischio dalla situazione che si sta vivendo negli ultimi anni. Come riporta il sito d’informazione economica indipendente Lavoce.info,

«sebbene dai primi anni Duemila siano stati fatti ammodernamenti – seppur modesti – della rete elettrica per poter distribuire una quantità di energia sempre più elevata ed evitare così i disagi dei blackout, tuttavia, nel 2023, il numero di interruzioni è tornato a crescere rispetto al triennio precedente, a causa delle temperature sempre più elevate».

 Si è arrivati, così, a una situazione per cui ogni cliente della distribuzione ha passato più di un’ora e mezza senza fornitura di energia elettrica, corrispondente a una media di 4,87 interruzioni per cliente all’anno (circa 20 minuti a interruzione).

C’è poi un ulteriore elemento che può minare la business continuity: gli alti costi dell’energia. Come ha ricordato Roberta Finaurini, vicepresidente di Confindustria Ancona,

«L’Italia ha il mercato elettrico più caro d’Europa. In un solo anno, il costo dell’energia è cresciuto del 43%: nel 2024 abbiamo pagato il 38% in più rispetto alla Germania, l’87% in più rispetto alla Francia, il 72% in più rispetto alla Spagna: questo significa mettere a rischio la competitività delle nostre imprese e, con essa, il futuro del sistema Paese».

Business continuity ed efficienza energetica: gli incentivi per le imprese

A sostegno degli investimenti utili per la business continuity e per l’efficienza energetica, un contributo importante lo offrono le misure incentivanti previste da Transizione 5.0. Come già illustrato, il Piano prevede agevolazioni per le imprese che investono su beni materiali finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, compresi gli impianti per l’energy storage. Inoltre prevede incentivi per software, sistemi, piattaforme che “introducono meccanismi di efficienza energetica”.

Ricordiamo, inoltre, il Conto Termico 3.0, di prossimo avvio, rivolto anch’esso alle imprese, e che sostiene anch’esso l’installazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo.

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Vale la pena di segnalare che dallo scorso 5 febbraio si possono fa partire le domande per accedere al Fondo per il sostegno alla transizione industriale, avviato dal Ministero delle imprese e del Made in Italy, con l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.

Come spiega lo stesso MIMIT, I programmi di investimento devono riguardare una sola unità produttiva dell’impresa proponente, e devono perseguire, tra le finalità contemplate, una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa. Tra le spese ammissibili vengono elencati impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione, necessari per perseguire gli obiettivi ambientali.

Per quanto riguarda le misure incentivanti all’efficienza energetica, vale sempre la pena ricordare il meccanismo dei Certificati bianchi, come pure il Fondo Nazionale Efficienza Energetica, nonché i bandi regionali.

I benefici della power quality

Le politiche messe in atto per migliorare la resilienza delle reti (su cui il Pnrr ha stanziato 500 milioni di euro, oltre a 3,6 miliardi di euro per i progetti sulle smart grid) e per incentivare le imprese a puntare, oltre che sull’autoproduzione, anche sull’efficienza energetica sono ottime opportunità per rivedere le proprie strategie aziendali sul fronte energetico, ma non devono essere viste solo al fine di ridurre consumi e costi, ma anche per migliorare la qualità dell’energia.

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A tale fine è bene ricordare che esistono tecnologie per la power quality. Una soluzione degna di nota è EcoBlackBox, economizzatore di energia per l’efficientamento energetico delle aziende. Si tratta di un’apparecchiatura elettromeccanica gestita attraverso un algoritmo proprietario, pensata per le aziende che intendono ottenere un importante efficientamento energetico, migliorando sensibilmente la qualità della loro produzione.

EcoBlackBox si basa su tecnologie di compensazione armonica attiva e passiva, oltre che di stabilizzazione dinamica della tensione. I vantaggi si traducono in un funzionamento ottimale delle apparecchiature con la conseguente diminuzione dei guasti delle stesse e una maggiore performance generale degli impianti. A ciò si aggiunge una riduzione dei costi e un risparmio in bolletta (dal 4 al 12%).



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