Cer: come raggiungere l’autonomia energetica

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Le Comunità Energetiche Rinnovabili – Cer – sono il motore della transizione energetica perché riducono i costi in bolletta, generano reddito e promuovono la sostenibilità. Sono un’opportunità concreta per cittadini, imprese ed enti pubblici, ma è necessario conoscerne bene il meccanismo…

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Com’è noto, il Green Deal europeo (pacchetto di iniziative strategiche per portare l’Unione europea a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050) punta molto sulle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), quale strumento per raggiungere gli obiettivi della transizione energetica, tanto da stimare che a scadenza del piano il 50% dell’energia rinnovabile sarà prodotta tramite Cer.

Ricordiamo che le Cer sono configurazioni di cittadini, piccole e medie imprese, enti pubblici, associazioni che decidono di mettersi insieme per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili attraverso impianti fotovoltaici (ma non solo) nella disponibilità della comunità.

A gennaio del 2024 è stato pubblicato il Decreto Cacer (configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile) del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase), che ha completato il recepimento delle direttive comunitarie e definito i meccanismi di incentivazione delle configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile.

Ora, a poche settimane dalla scadenza del contributo Pnrr (31/03/2025) a sostegno dello sviluppo di Cer nei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti (sostegno a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili), c’è grande interesse sul tema e si moltiplicano ormai da mesi corsi, eventi e libri sul tema.

Tra i manuali che riteniamo più utili, c’è sicuramente quello scritto da Alessandro Basilico, consulente nel settore delle energie rinnovabili (Comunità energetiche: come raggiungere l’autonomia energetica e avere un impatto sul mondo, edito da Libri d’impresa).

Un guida per tutti sulle Comunità energetiche rinnovabili

Il libro di Alessandro Basilico si legge facilmente (10 capitoli, 122 pagine) perché l’autore ha adottato un linguaggio alla portata di tutti e utilizza esempi pratici per far comprendere meglio i concetti più complicati.

Si tratta di un compendio che ripercorre i passaggi necessari per arrivare all’avvio di una Cer, con un’analisi anche delle opportunità per imprese e cittadini, e degli strumenti a disposizione.

L’autonomia energetica e la consapevolezza ambientale sono i concetti fondamentali su cui si basa il cambiamento suggerito dall’autore. Le Cer rappresentano un modello innovativo di produzione e consumo di energia basato su principi di democrazia energetica.

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Attraverso le Cer è possibile perseguire i seguenti obiettivi:

  • ambientali, dal momento che il cuore delle Cer risiede nell’utilizzo di fonti rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico e l’idroelettrico. Impianti di questo tipo consentono di abbattere significativamente le emissioni di Co2 in atmosfera, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico
  • economici, dal momento che si riducono i consumi energetici per i membri della Cer e l’autoproduzione di energia consente di ridurre le spese per l’energia elettrica. Inoltre, l’energia prodotta in eccesso può essere venduta alla rete elettrica, creando una fonte di reddito aggiuntiva per la comunità
  • sociali, dal momento che attraverso la condivisione dell’energia prodotta si crea inclusione sociale e i benefici delle energie rinnovabili diventano accessibili a tutti, indipendente dalle loro possibilità economiche o tecniche (non tutti possono permettersi di installare un impianto fotovoltaico)

Uno dei concetti fondamentali legati alle Cer è la produzione di energia decentralizzata. Questo rappresenta un cambio di paradigma, perché si passa da un sistema centralizzato basato su grandi centrali a combustibili fossili, situate spesso molto distanti dai luoghi di consumo, a un sistema decentralizzato in cui l’energia viene prodotta direttamente dove è necessaria.

Le piccole e medie imprese hanno oggi l’opportunità di sfruttare la produzione di energia fotovoltaica non solo per ridurre i propri consumi energetici, ma anche per sviluppare nuovi modelli di business sostenibili che generino un flusso di entrate aggiuntive.

La sostenibilità non è solo una questione di riduzione dei costi, ma un valore che migliora il benessere complessivo dell’ambiente di lavoro e della comunità circostante. Per le aziende la sostenibilità non è più un lusso, ma una necessità che si riflette anche sulla competitività economica e sulla solidità finanziaria.

Verso la realizzazione di una Cer

Per costituire una Cer è necessario definire la forma giuridica più idonea, tenendo a mente quelle che potrebbero essere le implicazioni dal punto di vista fiscale, di potere dei soci, di solvibilità, e di struttura organizzativa.

I rapporti tra i membri devono essere regolati dallo Statuto della Cer, mentre il Regolamento determina il corretto funzionamento della comunità stessa. In ogni Cer deve essere nominato un Referente, che non coincide necessariamente con il rappresentante legale, che è il soggetto incaricato della gestione tecnica e amministrativa della richiesta di accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione, della gestione dei dati e della firma del contratto con il Gse (Gestore dei servizi energetici) per ottenere i benefici previsti.

Ogni Cer può adottare regole proprie per la condivisione degli incentivi, a seconda della specifica conformazione e delle modalità di partecipazione. Possono aderire alla Cer tre tipi diversi di utenti:

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  • consumatore, che utilizza l’energia prodotta dalla Cer. Non produce energia, ma beneficia dell’energia condivisa all’interno della comunità
  • produttore, che genera l’energia all’interno della Cer. Può essere un’azienda, un ente pubblico o privato che, attraverso impianti fotovoltaici o altre fonti rinnovabili, immette energia nella rete comune della Cer
  • prosumer, soggetto che combina il ruolo di produttore e consumatore. Non solo consuma l’energia prodotta, ma ne produce anche una parte che viene poi condivisa con la comunità

Prima di avviare una Cer è necessario costruire il business plan. Questo rappresenta il passaggio cruciale e più delicato dell’intero progetto, perché richiede una raccolta meticolosa di dati per calcolare con precisione gli indicatori di redditività.

Avere una visione chiara dei costi e dei benefici è la chiave per garantire il successo a lungo termine della Cer. Tra le informazioni da raccogliere c’è il numero di impianti, la superficie disponibile, il numero di tetti coinvolti, il numero di consumatori partecipanti, i codici Pod (punto di fornitura) e le bollette.

Dall’analisi di queste informazioni, è possibile realizzare una simulazione finanziaria del progetto e ottenere indicazioni preziose, quali per esempio il tempo di rientro dell’investimento, l’ammontare di futuri compensi e incentivi, il ritorno sull’investimento (Roi), l’entità delle riduzioni in bolletta.

Crediti immagine: Depositphotos

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Andrea InnocentiAndrea InnocentiAndrea Innocenti: da tempo si interessa di energia e sostenibilità, prima come Ceo di un’azienda reseller di luce e gas, oggi come consulente e docente. Bocconiano con Mba a Edimburgo, cresce all’interno di due multinazionali della consulenza di direzione. Crede nelle energie rinnovabili, quale leva per combattere il cambiamento climatico, e segue la realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, oltre a tenere corsi sulla sostenibilità nelle scuole | Linkedin





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