«Qualità e reddito: sono queste le strade da seguire per rilanciare e valorizzare il comparto agricolo in Irpinia». Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, quando, ieri mattina, ha fatto tappa al Polo Giovani di Avellino per chiudere i lavori degli Stati Generali dell’Agricoltura in Irpinia. Un appuntamento atteso a livello territoriale che nei giorni scorsi ha visto centinaia di imprenditori agricoli confrontarsi con il presidente della Commissione Agricoltura, Maurizio Petracca, i funzionari regionali e i riferimenti del mondo universitario e della ricerca per definire insieme la strategia da adottare, soprattutto rispetto ai bandi e ai finanziamenti da destinare alle diverse filiere agricole.
De Luca è partito da un’analisi del contesto tra la fine degli anni ’70 e la metà degli ’80, «quando – ha detto – l’agricoltura sembrava un settore residuale perché la modernità andava verso l’industria e le nuove tecnologie». Ebbe inizio, così, un processo di desertificazione agricola che, però, negli ultimi anni si è arrestato.
«Il merito – ha sottolineato De Luca – è di una nuova cultura ambientale ed enogastronomica che guarda alla valorizzazione della qualità e che porta molti giovani ad immaginare il proprio futuro nelle aziende agricole».
Arrestata l’emorragia, però, la nuova sfida ha riguardato la globalizzazione. «I nostri territori – ha affermato – non possono competere con i paesi emergenti per quantità e per costi di produzione. Siamo addirittura fuori mercato se pensiamo all’olio o all’ortofrutta paragonati a nazioni come la Tunisia e la Turchia». Proprio per questo, è necessario puntare sulla qualità. «In termini qualitativi – ha considerato – siamo inattaccabili e solo valorizzando tale aspetto potremo risultare competitivi a livello globale». Dunque, il reddito: «Gli imprenditori restano nelle aziende per passione e per onorare tradizioni familiari, ma ad un certo punto, se non riescono a difendere un reddito che consenta loro di vivere in maniera dignitosa, sono costretti a lasciare». Venendo allo specifico dell’Irpinia, il Governatore ha acceso i riflettori sulle tante eccellenze dell’agroalimentare, partendo dal comparto enologico. «Nella provincia di Avellino – ha dichiarato – esiste uno straordinario patrimonio enologico.
Certo, non produciamo le quantità di altre aree d’Italia, come il Veneto o la Lombardia, ma in termini di qualità non temiamo confronti». Bene, dunque, il percorso intrapreso per aggregare i produttori della Campania, visto che «fino a qualche anno fa andavamo divisi anche al Vinitaly», ma, pur volendo valorizzare i singoli territori, è necessario comprendere che «solo lavorando uniti come Campania possiamo emergere».
Il ragionamento, dall’agricoltura si è presto spostato sui servizi nelle aree interne. De Luca ha garantito l’impegno della Regione in particolare sul fronte della sanità, ricordando che «è stato sottoscritto un accordo per le farmacie rurali» e che si sta lavorando «per la realizzazione delle botteghe della salute». Infine, un passaggio sulla necessità di migliorare la viabilità e di puntare sul turismo sia enogastronomico che religioso per un rilancio economico. Sulla stessa scia Maurizio Petracca che si è detto soddisfatto per come si sono svolti gli Stati Generali: «In questa settimana abbiamo ascoltato tanti imprenditori agricoli e sono emersi suggerimenti interessanti che ora sono nelle mani dei funzionari e dei dirigenti regionali». Negli ultimi anni, ha ricordato, si è lavorato tanto per il comparto: «Siamo la sola regione d’Italia ad avere una legge per la promozione della castanicoltura e siamo una delle 4 regioni ad essersi dotate di una legge sull’enoturismo». Un lavoro importante affiancato da ingenti investimenti economici. D’altro canto, è stata chiusa «una programmazione con una spesa di un miliardo e 700milioni di euro» e siamo all’alba di una nuova programmazione «per 1 miliardo e 200milioni».
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