Umbria in stagnazione, Cna chiede una svolta: «Lavoro qualificato, nuovi mercati ed energia»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


di D.B.

L’economia dell’Umbria rischia di entrare in una fase di stagnazione. Dopo una ripresa post-Covid e una crescita modesta nel 2024 (+0,7 per cento del Pil), le previsioni per il 2025 indicano un aumento ancora più contenuto (+0,5 per cento), un rallentamento degli investimenti e una propensione ai consumi ancora fragile. È quanto emerge dallo studio del centro studi Sintesi per Cna Umbria – presentato giovedì nella sede dell’associazione – che mette in evidenza le criticità strutturali della regione: un calo demografico che riduce l’attrattività del territorio, la difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese e l’impatto dell’inflazione sui consumi.

Serve la svolta Secondo Michele Carloni, presidente di Cna Umbria, servono interventi tempestivi: «Bisogna prendere atto che l’Umbria non è più attrattiva. Se vogliamo imprimere una svolta, dobbiamo creare lavoro qualificato per i giovani, sostenere le imprese nell’accesso a nuovi mercati e migliorare la competitività territoriale, anche attraverso la promozione dell’indipendenza energetica».

PIL, SVIMEZ: UMBRIA TRA LE REGIONI PEGGIORI NEL 2025

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Pil e consumi Nel quinquennio 2019-2024 il Pil umbro è cresciuto solo dell’1,1 per cento, con un andamento altalenante: il crollo del 2020, la ripresa del 2021, un leggero calo nel 2023 e un piccolo rimbalzo nel 2024. Gli investimenti, cresciuti del 38 per cento nel periodo analizzato, hanno subito un brusco rallentamento nel 2024 (+0,7 per cento) e sono previsti in contrazione nel 2025 (-0,6 per cento), anche a causa della riduzione degli incentivi fiscali nell’edilizia. I consumi sono rimasti fermi (+0,4 per cento nel 2024) e si prevede solo una lieve ripresa nel 2025 (+1 per cento). Tra il 2021 e il 2024, l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto degli umbri (+16,6 per cento), con un impatto significativo sui beni energetici e alimentari.

Il lavoro Il mercato del lavoro mostra segnali positivi: nel 2024 gli occupati erano oltre 14mila in più rispetto al 2019, con una crescita concentrata nell’industria (+13 per cento), nelle costruzioni (+17 per cento) e nel commercio (+7 per cento). Tuttavia, il numero delle imprese continua a calare: -2,6 per cento dal 2019 (pari a circa 2 mila unità in meno), con una flessione più marcata tra le imprese artigiane (-4,8 per cento). I settori più colpiti sono commercio, agricoltura, manifattura e trasporti.

CON I DAZI DI TRUMP A RISCHIO 700 MILIONI DI EXPORT UMBRO

Export Se il quadro generale appare stagnante, ci sono due settori che si distinguono per dinamismo: l’export e il turismo. Le esportazioni umbre sono cresciute del 39 per cento tra il 2019 e il 2024 (contro il +30 per cento della media nazionale), nonostante un calo nel 2023 dovuto alla crisi della metallurgia di Terni. Nel 2024, il turismo ha registrato un incremento del 6 per cento rispetto all’anno precedente, superando del 16 per cento i livelli del 2019. La crescita è trainata soprattutto dai flussi internazionali (+10 per cento).

Credito Uno dei dati più preoccupanti riguarda il credito alle imprese. Tra il 2019 e il 2024, il valore complessivo dei prestiti erogati alle aziende umbre è sceso del 24 per cento, con un ulteriore -8,9 per centonel solo 2024. A soffrire di più sono state le micro e piccole imprese: l’80 per cento dei 9 miliardi di euro di credito disponibili è andato a imprese con oltre 20 dipendenti.

Le proposte Per affrontare la stagnazione, Cna propone tre direttrici d’azione: internazionalizzazione delle imprese, con un nuovo bando per sostenere la partecipazione delle PMI umbre alle fiere internazionali; indipendenza energetica, con incentivi per la creazione di comunità energetiche rinnovabili nei comuni con più di 5 mila abitanti, attualmente esclusi dai benefici del Pnrr; accesso al credito, con misure per sostenere la liquidità delle micro e piccole imprese.

I commenti «Dobbiamo aiutare le imprese a trovare nuovi mercati per ridurre gli effetti negativi dei dazi doganali – afferma Carloni – e investire sull’energia per migliorare la competitività del territorio. Ma soprattutto, è necessario creare lavoro di qualità per rendere l’Umbria più attrattiva per i giovani e contrastare il declino demografico». Francesco De Rebotti, neo assessore allo Sviluppo economico, ha accolto positivamente le richieste, anticipando misure di sostegno alle imprese su internazionalizzazione ed energia. Inoltre, ha annunciato l’avvio di una concertazione tra la Regione e le forze sociali per individuare strategie condivise di rilancio economico.

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link


Source link