Subito dietro Emma Petitti, colonna Pd, nell’ultima tornata elettorale per le regionali i cattolichini hanno scelto lui, Filippo Casanti, avvocato cattolichino, già in maggioranza in consiglio comunale con il Gruppo Misto (proveniente da Azione), e candidato alle regionali con “Civici per De Pascale”. Con 153 voti, Filippo Casanti ha ottenuto un buon 11% di consensi. Tra le sue ipotesi più concrete ad avere attirato le preferenze dei cattolichini: fusioni tra piccoli Comuni in Valconca, incentivi volumetrici in riviera per rilanciare le strutture alberghiere chiuse, ma anche demolizione obbligatoria per le strutture dismesse e fatiscenti da tempo, ed anche e soprattutto sostegno deciso alla fermata del Trc a Cattolica.
“Queste elezioni provano che la capacità di condizionamento delle forze civiche è limitata – conferma Casanti –: il civismo è destinato all’irrilevanza e dunque dovrebbe “partitizzarsi”. L’unica possibilità è di concentrarsi su poche e specifiche tematiche di forte respiro, così da provare a fare la differenza in termini di preparazione e capacità di cogliere il sentimento collettivo”. Ed ecco alcune proposte significative dopo la tornata elettorale che comunque lo ha visto protagonista: “La Valconca non è rappresentata dopo le ultime elezioni. Se non vogliamo essere travolti, faremo bene ad avviare seri percorsi di integrazione politica ed economica a livello intercomunale. Le fusioni tra Comuni sono l’unico rimedio, a mio parere, se non vogliamo diventare la Cenerentola regionale e occorre iniziare a programmarle oggi, per andare a regime entro 5/7 anni. Le infrastrutture viarie esistono – continua Casanti –, quel che frena è la miopia politica. Il ruolo di Cattolica ad esempio quale terminale di vallata, anche in prospettiva di creare una fermata del Trc, è fondamentale e l’iniziativa politica dovrebbe partire proprio da qui”.
E quale potrebbe essere una delle priorità a livello regionale in ambito turistico per lo sviluppo? “Lo sblocco delle strutture urbanistiche dismesse attraverso incentivi volumetrici a chi interviene subito ma anche disincentivi volumetrici e fiscali (fino alla demolizione coattiva) a chi lascia deperire le proprietà e, così facendo, offende il decoro pubblico. A Milano hanno intrapreso un percorso virtuoso in questa direzione ed è bene rifletterci”.
Luca Pizzagalli
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