Un quadro economico da 870 milioni di euro, con lavori a base di gara da 588 milioni: è il bando per la costruzione della terza corsia A4 (Venezia-Trieste) nel tratto di 25 chilometri tra Portogruaro e San Donà di Piave della rete di Autostrade Alto Adriatico Spa, comprendente anche la realizzazione del nuovo svincolo e casello di San Stino di Livenza.
L’opera consentirà di completare il tratto a tre corsie della A4 tra Quarto d’Altino e Palmanova (per complessivi 83 chilometri), agganciando le direttrici del trasporto tra Centro Est Europa e il Nord Italia, lungo l’asse del Corridoio europeo 5.
Il bando, approvato dal Commissario per l’emergenza della A4 e presidente della regione Friuli Venezia Giulia (maggiore azionista della concessionaria Autostrade Alto Adriatico), Massimiliano Fedriga, prevede l’affidamento a un contraente generale, formula che attribuisce più responsabilità all’affidatario chiamato a fornire l’opera finita “chiavi in mano” alla Concessionaria autostradale e che era già stata sperimentata con successo nel tratto Alvisopoli-Gonars con garanzia di risultato per costi e tempi: tre anni e mezzo per realizzare 27 chilometri di terza corsia, con la costruzione, tra l’altro, del doppio viadotto sul fiume Tagliamento.
Al contraente generale, oltre i lavori, sarà affidata anche la progettazione esecutiva dei 25 chilometri di ampliamento autostradale con la terza corsia A4 e del nuovo svincolo e casello di San Stino di Livenza, a due chilometri a est dell’attuale. La scadenza per la presentazione delle offerte è martedì 1° aprile 2025; conclusione della procedura di gara e aggiudicazione entro il 2025; un anno per la redazione del progetto esecutivo e sua approvazione. Entro il 2026 saranno quindi avviati i lavori di ampliamento dell’autostrada, e intanto dovrebbe essere finito il rifacimento dei dieci cavalcavia nel tratto tra San Donà di Piave e Portogruaro. Lungo il tratto saranno ricostruiti 9 ponti su corsi d’acqua, tra cui i nuovi sui fiumi Malgher e Livenza, 12 sottopassi di viabilità e linee ferroviarie, 50 attraversamenti idraulici; saranno anche adeguate le rampe dello svincolo autostradale di Cessalto.
Intanto, l’assemblea straordinaria dei soci della concessionaria Autostrade Alto Adriatico ha deliberato l’aumento di capitale sociale fino a 105 milioni di euro, decisione che segna la svolta concreta nell’attuazione del nuovo piano economico finanziario. Un piano che – come illustrato nella seduta – prevede 1.895 milioni di euro di investimenti per opere da eseguire nel periodo concessorio, principalmente relativi agli interventi programmati nel tratto della A4 tra San Donà di Piave e Villesse; nessun aumento dei pedaggi nella rete di propria competenza, almeno per il prossimo biennio (2025-2026); e prospettive di risultati economici positivi da qui ai prossimi 30 anni.
Il Pef – ora al vaglio del ministero delle Infrastrutture – tiene conto dell’incremento della spesa per investimenti per circa 600 milioni di euro a causa dell’aumento dei prezzi dei materiali da costruzioni, in particolare dalla seconda metà del 2021, quando fu sottoscritto l’ultimo aggiornamento del piano economico finanziario dell’Accordo di cooperazione approvato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), e fa fronte alle prescrizioni in sede di valutazione di impatto ambientale su nuove opere nel tratto veneto come la bretella di collegamento al casello di San Stino. A ciò si è aggiunta la necessità di prevedere – nell’arco dei prossimi 30 anni – nuovi investimenti di manutenzione straordinaria per circa 370 milioni di euro per la ricostruzione delle opere d’arte più datate (cavalcavia e ponti).
«La ricapitalizzazione – spiega il presidente di Autostrade Alto Adriatico, avvocato Marco Monaco – è essenziale per avere un patrimonio disponibile coerente con gli investimenti che la Società intende attuare nell’ammodernamento di una rete viaria strategica per l’intera nazionale e l’Europa, senza gravare economicamente su famiglie, imprese e utenti della strada».
Nel corso dell’assemblea si è sottolineato come il piano di investimenti – più di un miliardo di euro speso finora per la costruzione della terza corsia – sia stato finora affrontato in gran parte in autonomia senza utilizzare linee di finanziamento. Gli stessi investimenti e la variazione dei prezzi dei materiali non hanno inoltre portato ad alcun aumento dei pedaggi sulla rete di competenza dal 2018, a tal punto che oggi la tariffa media di Autostrade Alto Adriatico risulta più bassa rispetto ad altre Concessionarie che hanno dovuto affrontare, allo stesso modo, nuove grandi opere.
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