Plan International, un’organizzazione che lavora per garantire i diritti dei bambini e l’uguaglianza delle bambine, chiede ai leader mondiali di assumere impegni urgenti in materia di finanziamenti per il clima, con una prospettiva che promuova l’uguaglianza di genere e la giustizia intergenerazionale, nel quadro della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29), che si svolge in Azerbaigian fino al 22 novembre.
“In un anno segnato da un aumento senza precedenti dell’intensità degli eventi climatici, da 400 nel 2015 a circa 560 stimati entro il 2030, Plan International mette in guardia dai gravi effetti che la crisi climatica sta avendo sulla vita dei bambini, soprattutto nel caso delle bambine e degli adolescenti. Più di un miliardo di bambini e bambine affrontano rischi estremi a causa del cambiamento climatico, che limita il loro accesso all’istruzione, alla salute e alle opportunità future”, afferma Concha López, Direttrice Generale di Plan International.
La crisi climatica minaccia, inoltre, di esacerbare le disuguaglianze affrontate dalle bambine e delle ragazze in base al genere e all’età: sono più esposte agli impatti della crisi climatica come l’insicurezza alimentare, la perdita dei mezzi di sussistenza, la violenza di genere e l’accesso sempre più limitato ai servizi di base. Le ragazze che vivono nelle comunità più escluse sono particolarmente vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico in quanto affrontano rischi come matrimoni precoci o abusi e sono anche le ultime a mangiare quando c’è carenza di cibo, il che le espone alla malnutrizione. Ecco perché Plan International chiede con urgenza che i diritti dei bambini e l’uguaglianza di genere siano una priorità nelle politiche climatiche della COP29.
La “COP dei Finanziamenti per il Clima” deve impegnarsi per un futuro equo
Questo vertice sul clima è stato soprannominato “Climate Finance COP”,”, in quanto cerca di concordare un nuovo obiettivo globale di finanza per il clima, chiamato New Quantified Collective Target (NCQG). Plan International chiede che questo obiettivo sia ambizioso, equo e basato sulla scienza per sostenere coloro che soffrono di più gli effetti del cambiamento climatico: bambini, bambine, giovani, donne, popolazioni indigene e le comunità più escluse.
Inoltre, l’organizzazione sottolinea che per proteggere i bambini e mantenere il riscaldamento globale entro il limite di 1,5°C, è essenziale un’adeguata finanza per il clima. Senza questo sostegno, i costi dei disastri, degli aiuti umanitari e degli sfollamenti aumenteranno drammaticamente, colpendo più duramente le comunità più vulnerabili.
Plan International chiede al NCQG di soddisfare le esigenze di mobilitare più di un miliardo di dollari all’anno per realizzare il cambiamento sistemico necessario per affrontare la sfida della crisi climatica. Tali finanziamenti dovrebbero essere sufficienti a soddisfare l’ambizione collettiva di limitare il riscaldamento a 1,5°C negli NDC; dovrebbero essere nuovi, aggiuntivi, prevedibili e trasparenti; includere contributi significativi basati su sovvenzioni dei paesi in via di sviluppo, in particolare per l’adattamento e le perdite e i danni; e affrontare l’uguaglianza di genere e l’equità intergenerazionale.
Gli investimenti per il clima nell’uguaglianza di genere e nelle bambine sono estremamente bassi. Solo il 2,4% di tutti gli investimenti dell’aiuto pubblico allo sviluppo legato al clima integra la parità di genere come obiettivo primario. Nonostante la loro vulnerabilità e la loro potenziale leadership nella costruzione della resilienza climatica, meno del 4% dei progetti finanziati dalla Banca Multilaterale di Sviluppo e dai finanziamenti per il clima affronta esplicitamente i bisogni delle bambine e delle ragazze.
Investire nell’educazione al clima e nella leadership per un futuro resiliente
Attualmente, più di 40 milioni di bambini e bambine subiscono ogni anno un’interruzione dell’istruzione a causa degli effetti del cambiamento climatico. Le ragazze, in quanto sostenitrici e leader chiave, dovrebbero avere l’opportunità di spingere per soluzioni climatiche, ma la loro partecipazione è spesso limitata. Per questo motivo, Plan International avverte che i sistemi di educazione al clima devono essere integrati per proteggere le generazioni future e fornire ai giovani ed alle giovani le conoscenze e le competenze necessarie per guidare l’azione per il clima.
A questo proposito, l’organizzazione sottolinea che la COP29 offre un’opportunità unica per costruire un futuro equo e inclusivo che dia priorità ai diritti dei bambini, e in particolare delle bambine, e garantisca loro un accesso pieno e paritario a tutte le opportunità e risorse.
Evento collaterale di Plan International
Giovedì 14 novembre alle ore 15:00, Plan International ha tenuto l’evento collaterale “Last Push for an Ambitious and Equitable NCQG Meeting Developing Country Needs” (Ultima Spinta per un Incontro Ambizioso ed Equo del NCQG con i Paesi in Via di Sviluppo) per evidenziare la necessità che il NCQG risponda alle esigenze dei paesi del sud del mondo, con particolare attenzione alla giustizia intergenerazionale e all’uguaglianza di genere.
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