«Sull’immigrazione va diffusa una cultura più inclusiva»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 




Daniele Moschetti, responsabile della Commissione migranti della provincia comboniana in Italia.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

«Viviamo con profondo dolore e indignazione il ritorno con forza, a livello mondiale, di atteggiamenti profondamente razzisti ed escludenti, inerenti al fenomeno delle migrazioni. Guardiamo con preoccupazione ai recenti fatti di cronaca che stanno succedendo in Italia, in Europa, negli Stati Uniti e in varie parti del mondo».
Inizia così la lettera aperta alla chiesa italiana – vescovi, presbiteri e comunità dei fedeli – che denuncia le deportazioni dei migranti scritta dai missionari comboniani e che contiene una proposta per un Giubileo di giustizia. La spiega padre Daniele Moschetti, responsabile della Commissione migranti della provincia comboniana in Italia.
«Vedere persone incatenate fatte salire sugli aerei negli Stati Uniti per portarli in Messico o in Colombia davvero colpisce al cuore – afferma il comboniano, che vive da sette anni in prima linea a Castelvolturno – perché stiamo arrivando a un livello alto di disumanizzazione calpestando i diritti inalienabili di tutti gli esseri umani. Ci sono purtroppo cittadini di serie A e di serie Z e questo ci pesa. Lo vediamo anche in Italia con i respingimenti in Albania. Siamo arrivati al terzo viaggio annullato senza sentire le voci che dovrebbero difendere i diritti dei più deboli in maniera più autorevole della nostra. Siamo missionari in diverse regioni del mondo, in Italia siamo presenti a Castel Volturno con i migranti e questa spia rossa è un segnale di allarme molto potente. Anche l’Europa sta scendendo la china sui diritti umani calpestati in tutti i sensi».

Si riferisce alle esternalizzazioni delle frontiere?

Sicuramente sono quelle che ci hanno allarmato di più e occorre cercare di trovare soluzioni diverse in Nord Africa e adesso in Albania, che sembra un esperimento europeo.

E anche al caso del trafficante libico Almasri arrestato e riportato in patria del governo italiano?

Anche questa vicenda è emblematica, la ragion di Stato e la ragione dell’umanità non sempre coincidono. Molte persone hanno denunciato di aver subito torture prima nel proprio paese di origine e poi in Libia da costui. E quest’uomo per paura che poi vengano liberati troppi migranti dalla Libia è stato scarcerato proprio da chi ha promesso di fermare gli scafisti. Davvero è stato un errore, dovremmo reagire tutti quanti. I cittadini, la politica, ma anche la Chiesa.

Però diversi credenti approvano i respingimenti in Albania e, più in generale, la linea dura in Europa e negli Usa. Cosa può dire loro?

Che Gesù è venuto esattamente per ridare umanità a tutti. Stiamo perdendo i punti di riferimento umanitari, i diritti sacrosanti della vita che viene calpestata. Sappiamo che in Italia molti cristiani sentono come una minaccia i migranti. Significa che forse dobbiamo approfondire il Vangelo. E crescere nell’attenzione all’ultimo, il Vangelo e la Bibbia parlano di accoglienza dei migranti o dello straniero, comunque dell’ultimo, degli orfani, delle vedove. Noi crediamo che servano meno diplomazia e più profezia. Possiamo cogliere l’occasione di questo anno giubilare per vivere in profondità le parole di Gesù pronunciate nella sinagoga di Nazaret per la liberazione integrale delle persone schiave, nelle quali riconosciamo il volto di Gesù che ancora oggi è “forestiero e non è stato accolto”. Assumiamo e proponiamo il gesto del Digiuno di Giustizia in solidarietà con le persone migranti e chiediamo ai responsabili della Chiesa italiana di proporre il 5 ottobre, data in cui si celebra il Giubileo dei Migranti, questo gesto penitenziale di preparazione e profonda conversione interiore e collettiva.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Va cambiata la narrativa sull’immigrazione come proposto da molti?

Certo. Non dobbiamo essere ciechi nell’accettare tutti quelli che vengono e sappiamo che c’è chi si arricchisce sulla pelle dei migranti. Ma i numeri sono diversi da quelli proposti dachi parla di invasione. Sono 5.8 milioni in migranti in Italia più o meno da dieci anni e se togliamo i rumeni e gli albanesi e i cinesi, ne rimangono neanche tre milioni. Allora dov’è l’emergenza? I media sono nelle mani dei potenti, quindi si cerca di utilizzarli per fare paura. Il 95% delle notizie che passano sono negative, ma la realtà è molto più positiva, perché c’è tanta gente che lavora e produce enormi introiti anche per lo Stato con tasse e contributi.

Ma come comunicarla?

Stiamo promuovendo una rete con le altre realtà ecclesiali che stanno lavorando per i migranti per far crescere questa sensibilità comunitariamente nella Chiesa in Italia e poi in Europa sulla base dei quattro verbi di papa Francesco sui migranti: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Abbiamo bisogno di creare modelli riproducibili in altre nazioni, senza essere esclusivi e cercando di lavorare con gente capace di fare proposte concrete. La Chiesa ha un approccio e una potenzialità che potrebbero aiutare l’Italia a risvegliarsi. E non solo sul tema dell’immigrazione.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link