Bond europei, chi vince e chi perde secondo Rbc BlueBay

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Ultim’ora news 12 febbraio ore 14

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«La domanda sul mercato primario di titoli di Stato europei è stata estremamente decisa da inizio anno» si legge in un report sulle obbligazioni europee e le loro performance da inizio anno condotto da Neil Mehta, portfolio manager di Rbc BlueBay. Secondo l’esperto, il mercato delle obbligazioni governative in Europa ha dovuto affrontare diversi ostacoli, come l’offerta netta di obbligazioni prevista in oltre 500 miliardi di euro e i rimborsi extra di circa 170 miliardi del Pepp (Pandemic Emergency Purchase Programme), che devono essere assorbiti dal mercato, dato che la Bce ha rinunciato a reinvestire nelle obbligazioni in scadenza.

La situazione in Francia 

In questo contesto movimentato, persino la Francia, nonostante il caos politico, è riuscita a raccogliere 10 miliardi di euro con un bond sindacato a 15 anni, a fronte di una richiesta superiore di 134 miliardi.
Gli spread delle obbligazioni francesi a 10 anni Oat sono più ampi di 30 punti base rispetto a un anno fa, dopo le elezioni lampo indette da Macron. Il nuovo governo Bayrou dovrebbe mettere insieme un bilancio per il 2025 e alcuni investitori sono tornati ad essere rialzisti.

«Il poco spazio politico a disposizione fa sì che il deficit di bilancio scenda modestamente quest’anno al 5,4%, dal 6% dell’anno scorso. Il Pil nominale è al di sotto del 3%, per cui sarà difficile colmare il divario. Ancora più importante è il bilancio della Francia in materia di previsioni fiscali, che sembra non essere dei migliori.

Mentre la politica è instabile, almeno fino al 2027 (quando saranno indette le prossime elezioni presidenziali), i premi per il rischio obbligazionario francese rimarranno elevati» spiega il money manager.

Riparte la Grecia

Un altro vincitore del mercato primario dei titoli di stato nel mese di gennaio è stata la Grecia, con un’emissione da 4 miliardi di euro superiore di 10 volte alla richiesta di sottoscrizione.

Il ritorno allo status di investment grade nel 2023 e un premier che di recente si è lamentato del fatto che «la Germania deve darsi una regolata», dimostrano la ritrovata fiducia nel Paese.
Ora, data la traiettoria economica e fiscale della Grecia, unita a una certa carenza, gli stessi funzionari ci hanno detto che non c’è motivo per cui i titoli di Stato greci non debbano essere equiparati ai titoli governativi portoghesi, con spread più ristretti di circa 40 punti base.
«Potrebbe essere un po’ ambizioso, visto l’elevato ammontare del debito, ma un restringimento degli spread per la Francia e persino per la Spagna potrebbe funzionare» mette in evidenza l’esperto di Rbc.

La Bce continuerà con i tagli

«La Bce ha il pilota automatico verso il 2%. – si legge nel report-Dopo l’annuncio di gennaio, il tasso di riferimento principale è al 2,75% e il mercato si aspetta un altro taglio in aprile, prima che siano prezzati ulteriori tagli distribuiti tra l’estate e il secondo semestre».

Il Consiglio della Bce si trova in «una buona posizione in termini di coesione e le colombe sembrano avere il controllo, con molti membri che concordano sul fatto che portare i tassi alla neutralità sia un buon piano. Inoltre, i salari sono in calo e l’ultima indagine della Bce sui prestiti indica un’ulteriore stretta creditizia.
Il mercato ha ampiamente scartato l’idea che i tagli siano anticipati, ma i dati e i discorsi della Bce continuano a indicare la necessità di arrivare seriamente a una politica neutrale”. E riteniamo che il tasso neutrale sia compreso tra 1,75 e 2,25%».

Microcredito

per le aziende

 

Attenzione al Regno Unito

L’andamento dei Gilt e gli spread swap sulla sterlina è stato mutevole a inizio anno, a causa delle rinnovate preoccupazioni per l’inflazione e la crescita che si sono riversate sul deterioramento del profilo fiscale.  Dovrà quindi intervenire il governo britannico per capire quali scelte fare in materia di tassazione e indebitamento
«Il governo laburista pone molta enfasi sul rispetto delle regole fiscali autoimposte (dopo averle allentate) in deliberato contrasto con i governi precedenti. I mercati, quindi, stanno anche esaminando con maggiore attenzione queste regole, in quanto foriere di credibilità per il governo. Per vedere un’inversione di tendenza sarà necessaria una buona dose di fortuna, in parte legata all’inflazione interna e alle ricadute globali. Un periodo lontano dai titoli dei giornali potrebbe dare una tregua a breve termine agli asset britannici» conclude Neil Mehta.(riproduzione riservata)



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