Agea, il motore dell’agricoltura italiana

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Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


Questo nuovo format di comunicazione nasce dall’idea di mettere al centro dello sviluppo delle strategie e delle politiche agricole di Agea, le persone, l’innovazione e il territorio.

Crediamo fortemente che solo con l’apertura all’intero contesto socioeconomico, la valorizzazione dei territori e la condivisione di dati e informazioni – presupposto per la conoscenza diffusa e la corretta consapevolezza – le attività dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura possano diventare centro propulsivo in chiave di comunicazione integrata a livello nazionale. Ne siamo convinti.

In questo percorso che iniziamo oggi, affronteremo con tutti i lettori non solo le dinamiche europee e nazionali – certezze granitiche derivanti da strumenti normativi – ma anche e soprattutto le incertezze dei cambiamenti in corso d’opera – il riferimento agli eventi catastrofali delle ultime cronache, aumenta qui il suo nesso causale con il core dell’Agenzia – che ci definisce sempre più propriamente Agenzia di servizi.

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È doverosa una presentazione

Agea è il principale Organismo Pagatore (OP) dell’agricoltura italiana. Oltre a pagare gli aiuti per i regimi gestiti a livello nazionale, siamo OP per le Regioni che ne sono prive e gestiamo i finanziamenti destinati a supportare il settore agricolo, garantendo la sostenibilità economica, ambientale e sociale delle attività produttive. Come OP, Agea eroga aiuti, contributi, premi e interventi comunitari previsti dall’Unione Europea e aiuti nazionali per il settore agricolo. Gestiamo le misure di crisi delle filiere, le acquisizioni di derrate alimentari per il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) e, in generale, tutti gli interventi previsti dalla normativa europea che non sono erogati da altri Organismi Pagatori.

Agea è anche Organismo di Coordinamento (OC)

E in quanto tale, unico rappresentante dello Stato italiano nei confronti della Commissione Europea per ciò che riguarda i fondi FEAGA e FEASR – che finanziano la politica agricola comune (PAC). Agea come Organismo di Coordinamento è responsabile delle funzioni di rendicontazione all’UE dei pagamenti effettuati dagli Organismi Pagatori riconosciuti e promuove l’applicazione armonizzata della normativa comunitaria e delle procedure di autorizzazione, erogazione e contabilizzazione degli aiuti comunitari da parte degli OP. Inoltre, monitora l’applicazione corretta della normativa comunitaria, per assicurarne il pieno rispetto; promuove procedure omogenee nella gestione dei fondi comunitari e garantisce che tutte le attività siano sviluppate nel rispetto delle regole e dei tempi previsti – svolgendo anche azione di monitoraggio e valutazione degli obiettivi raggiunti.

Dopo la presentazione istituzionale, vi chiedo: ma sono sufficienti queste attività di un organo strumentale – quale è Agea – del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, per rappresentare il comparto agricolo?

Di che numeri stiamo parlando?

Comincio la risposta da quanto succede oggi. Nell’anno solare 2024, Agea ha erogato circa 7 miliardi a valere sui pagamenti PAC. È quanto emerge da un’analisi condotta dal Centro Studi di Agea Coordinamento sui dati relativi ai pagamenti contabilizzati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 dall’intero sistema degli Organismi Pagatori Regionali (OPR) italiani. I pagamenti si riferiscono sia agli anticipi della campagna corrente sia ai saldi delle campagne precedenti.

Agea risulta così essere la capofila dei 10 OPR pagatori con circa 4,5 miliardi erogati a favore delle aziende che insistono nelle 12 Regioni di sua competenza.

Ho voluto fare riferimento all’anno solare e non all’esercizio finanziario, che, come è noto, inizia ad ottobre e finisce sempre ad ottobre dell’anno successivo, proprio per misurare il volume reale di risorse PAC immesse nel settore primario, per rapportarlo al valore della produzione agricola nazionale emerso dall’indagine Istat i cui dati sono stati pubblicati proprio nei giorni scorsi. Da questo confronto emerge chiaramente quanto importante sia il valore aggiunto delle risorse PAC nel settore primario, atteso che le risorse erogate nel 2024 sono pari al 17,5% del valore totale della produzione che l’Istat ha stimato in circa 74.5 miliardi di euro. Insomma, siamo di fronte a un asset finanziario fondamentale che, non solo aiuta gli agricoltori a mantenere alti gli indicatori di produttività, ma che riverbera benefici non indifferenti anche sull’andamento del prodotto interno lordo nazionale.

Una road map per i pagamenti

Un altro dato che ritengo espressione fondamentale dell’impegno profuso da Agea: a fine gennaio, abbiamo dato il via ad un cronoprogramma serrato per i pagamenti relativi alle assicurazioni agricole. Semplificazione e procedure precompilate le parole chiave di una task force organizzata tra Agea – quale coordinatore, CAA, Consorzi di Difesa, Masaf, Ismea e Compagnie Assicurative. I primi risultati sono decisamente importanti: è già stato emesso il decreto ministeriale attraverso cui Agea ha erogato 41 milioni di euro per le colture vegetali – un provvedimento che copre gli impegni assunti nel 2023 e le pendenze pregresse fino al 2015, segnando un cambio di passo nella gestione delle assicurazioni agevolate. Nel corso del 2024, erano stati erogati oltre 430 milioni di euro per la Gestione del Rischio.

Uno strumento strategico

Non vi nego l’orgoglio di far parte di questa macchina strategica quando la nostra premier ha dato la notizia secondo cui l’Italia – per la prima volta – ha raggiunto il primato europeo per il valore aggiunto in agricoltura nel 2024. Eppure, questa stessa notizia mi spingere a fare sempre meglio, e con me tutti i dipendenti di Agea.

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Di certo, le cronache non ci hanno mai risparmiato attacchi. Veri? Supportati da fatti e da dati?

Spesso no. Ed ecco perché, da oggi, iniziamo questa rubrica: diretta, senza intermediari che possano “interpretare” logiche, informazioni, strategie di cui troppo spesso non conoscono le dinamiche.

La missione più autentica

Il core di Agea è riuscire ad evitare il disimpegno anche di un solo centesimo – in sostanza, attraverso il disimpegno, la Commissione Europea sopprime la parte di importo stanziato a favore di un determinato programma, che non è stata utilizzata e per la quale non sono state presentate dichiarazioni di spesa. Soldi che vanno persi, pertanto.

Lo scopo, quindi, è quello di immettere nel sistema Paese quante più risorse possibili del plafond assegnatoci con la programmazione della nuova Politica agricola comune 2023/27.

Ma questo non è possibile se non con lo sforzo corale di tutti gli interlocutori della filiera – istituzionali e rappresentativi delle associazioni.

Le performance e la Carta dei suoli

Agea, negli ultimi due anni, ha segnato netti miglioramenti operativi che demarcano una chiara discontinuità rispetto al passato. In particolare, fra le novità operative già ampiamente comunicate, c’è l’avvio della “Carta nazionale dei suoli” – che punta ad assicurare la miglior gestione delle richieste di aiuto e a potenziare l’efficacia dei controlli. E poi: il sistema della domanda unificata – centrale nel processo di semplificazione della presentazione delle istanze da parte degli agricoltori e fondamentale per la velocizzazione dell’accesso agli aiuti. L’Agenzia ha potenziato gli strumenti di monitoraggio e di contrasto alle frodi, sia tramite la promozione dell’utilizzo del sistema Arachne – che la Commissione mette a disposizione di tutti gli Stati membri – sia tramite altre procedure automatiche e avvalendosi di immagini satellitari derivanti dagli impianti Sentinel-Copernicus, elaborate con l’ausilio di strumenti avanzati.

Dai dati a disposizione di Agea, è risultato che molte risorse rimangono inespresse a causa di inefficienze strutturali e sprechi, aspetti su cui l’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale possono giocare un ruolo decisivo. E siamo arrivati alla chiave di volta di tutta la nuova architettura strategica dell’Agenzia: i dati. Stiamo lavorando per una coerente valorizzazione patrimoniale dei dati del SIAN e soprattutto, per la valorizzazione informativa dell’intero patrimonio di dati che detiene Agea. È il nostro asset principale e, attraverso le nuove procedure innovative e una visione che travalica la gestione degli aiuti, siamo in grado di metterlo a disposizione di tutto il sistema Paese restituendo così al dato alla sua funzione essenziale: fare informazione. E questo comporta, ovviamente, la possibilità di concentrare al meglio le decisioni in merito alla politica agricola nazionale; significa, anche, mettere a disposizione sintesi tecnico-scientifiche per la definizione delle politiche unionali.

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I benefici dell’accelerazione

Il cambio di passo di Agea, come è stato definito nella Relazione al Parlamento sui rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei fondi europei, consente ai policy maker – in prospettiva – di adottare eventuali e nuove strategie, o correttivi, di intervento qualora si rendessero opportuni.

Come stiamo procedendo?

Grazie alle tecnologie sviluppate, siamo oggi in grado di realizzare una fotografia puntuale dei destinatari delle risorse PAC nel 2024, attraverso un’analisi dettagliata sotto il profilo anagrafico, territoriale e settoriale. L’intelligenza artificiale è scesa in campo caratterizzando la fase evolutiva che stiamo vivendo: una forte integrazione uomo/macchina, rafforzata dalla centralità dell’agricoltore, passando per l’agricoltura di precisione e finalizzando tutto il processo verso la salute delle colture che è, in ultima analisi, la sintesi del motto “produrre bene, produrre per tutti”.

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