Deputati FdI: “È incostituzionale. Chiederemo l’intervento del governo”. Altre reazioni
FIRENZE. “Oggi dalla Toscana arriva un forte messaggio di civiltà”. Il presidente Eugenio Giani commenta l’approvazione odierna della legge sul fine vita da parte del Consiglio regionale (27 voti a favore, 13 contrari, nessun astenuto).
“Colmiamo una lacuna e compiamo per primi un salto in avanti rispetto ad altre Regioni e allo stesso Parlamento che era stato chiamato dalla sentenza della Corte costituzionale a pronunciarsi”, aggiunge il presidente sottolineando che la nuova legge, che ha visto l’iter avviato da un’iniziativa popolare, “fissa procedure, tempi, disciplina, fino al costo dei farmaci e alle modalità con cui da un punto di vista della commissione scientifica si valutano gli elementi fissati dalla Corte: l’irreversibilità della patologia, lo stato di dipendenza da macchinari per vivere, la piena coscienza della scelta”.
“La legge si pone con assoluta legittimità nel percorso indicato dalla Consulta per un fine vita medicalmente assistito”, prosegue Giani, che ringrazia i consiglieri per la compostezza e la profondità del confronto. Conclude auspicando che “il Parlamento trovi in questo passo della Toscana un impulso a legiferare su una questione delicata e complessa che tocca da vicino la vita dei cittadini”.
Il commento dei deputati FdI Amorese e Michelotti
“Oggi, con l’approvazione della legge sul suicidio medicalmente assistito, la Toscana ha toccato il punto più basso della sua storia. La terra di Dante, di Santa Caterina da Siena, di San Bernardino, culla di una civiltà anche religiosa, oggi ha aderito alla cultura dello scarto e della morte. Fratelli d’Italia non può accettare una legge simile. Da sempre ci battiamo, e sempre ci batteremo, contro questa anti-cultura, con rinnovata fermezza, il nostro sì alla vita, dal concepimento alla morte per cause naturali.
Questa legge disumana appena approvata potrebbe comportare, per un’ampia platea di donne e uomini, a sentirsi spinta verso la morte; pensiamo alle persone sole con gravi malattie, agli anziani, ai fragili. Chiederemo l’intervento del governo, affinché esamini con cura tutti gli elementi di conclamata incostituzionalità di questa legge.
Come avevamo già avuto modo di sottolineare infatti, la Regione non è competente su questa materia, sulla quale lo è invece lo Stato e a confermarlo è l’articolo 117 della Costituzione. Ricordiamo che se ogni Regione italiana legiferasse autonomamente, ci troveremmo nel peggior caos normativo”.
La nota di Elena Rosignoli (PD)
“Dopo molti mesi di iter in commissione con un dibattito ampio fatto di audizioni di studiosi e operatori del settore, ma anche associazioni di vario orientamento, la proposta di legge è stata approvata fissando procedure certe ed uguali nel sistema sanitario regionale per garantire alle persone che decidono di interrompere la propria vita un modo consapevole e dignitoso. Questo è lo scopo della legge approvata dal Consiglio regionale con la quale abbiamo dato seguito alla richiesta presentata con oltre 10mila firme di cittadini toscani”. Così commenta la consigliera regionale del Partito Democratico Elena Rosignoli commenta l’approvazione della Legge su ‘Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019’ presentata tramite l’istituto dell’iniziativa popolare.
“La proposta di legge popolare – ricorda Rosignoli – ha preso le mosse dopo l’iniziativa della Associazione Coscioni a seguito della sentenza della Consulta e con il lavoro egregio svolto in Commissione, per il quale ringrazio il presidente Sostegni e tutti i commissari, cerchiamo di dare ordine e indicazioni alle Asl per assecondare la volontà di quei pazienti che vogliono prendere questa decisione sulla scorta della sentenza della Corte Costituzionale. Si rivolge – spiega l’esponente Pd – a malati con patologie irreversibili tenuti in vita solo grazie a assistenza e trattamenti artificiali che con la moderna medicina vivono ma in condizioni estremamente compromesse e senza un livello sufficiente o accettabile di funzioni vitali. Con sofferenze fisiche e psicologiche ritenute inaccettabili e non più volute dal paziente perché non rispondono al proprio concetto di dignità umana”.
“Già adesso – ricorda la consigliera regionale – con la normativa vigente si possono rifiutare le cure e chiedere anche la sedazione profonda. Ma non si può decidere di interrompere nel momento voluto, senza cioè aspettare le estreme conseguenze del non-trattamento con il dolore e il tempo che ne deriva. In questa casistica la Regione ora dà indicazioni e procedure per le tutte le Aziende sanitarie garantendo la prestazione e la gratuità ai richiedenti. Concludere volontariamente la propria vita con una morte che possa ritenersi dignitosa per sé e per i propri cari, rifiutando di proseguire in terapie o situazioni di dolore o che umilino la dignità della persona”.
Il commento di Elena Casi (+Europa)
“Oggi la Toscana ha dimostrato di essere un faro per i diritti e le libertà civili in Italia. L’approvazione della legge regionale sul fine vita è una vittoria di civiltà che colma un vuoto normativo di cui il Parlamento continua a essere l’unico responsabile. Questa legge rappresenta un passo fondamentale per garantire il diritto all’autodeterminazione di ogni cittadino”, dichiara Elena Casi, presidente di +Europa Siena.
“+Europa ha lavorato con determinazione affinché questo risultato fosse raggiunto. È stato uno dei temi principali del nostro congresso regionale portato avanti dal segretario regionale Federico Eligi. Su questa legge c’è anche la nostra firma e ne siamo orgogliosi”, aggiunge Casi.
“Questa battaglia non finisce qui: continueremo a lavorare affinché anche altre regioni seguano l’esempio della Toscana e perché il Parlamento si assuma finalmente le proprie responsabilità. La politica deve dare risposte concrete alle persone, non girarsi dall’altra parte”, conclude Casi.
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