Un anno di crisi profonda, questo è stato il 2024 per il lavoro. Mercoledì 29 gennaio sono arrivati i dati Inps sugli ammortizzatori sociali, e sono desolanti. L’anno scorso l’Istituto ha autorizzato oltre 507 milioni di ore di cassa integrazione, in aumento del 20 per cento rispetto all’anno precedente. A dicembre le ore di cig sono state pari a 41,4 milioni: in diminuzione rispetto a novembre (-8,9 per cento), ma in netto aumento rispetto a dicembre 2023 (+41,9), su cui ha avuto un significativo impatto la crisi nel settore automotive.
“Questo aumento ci preoccupa ma non ci stupisce, considerando l’incremento delle crisi industriali, il calo della produzione e l’assenza di una politica industriale e di sviluppo per il Paese”, afferma la Cgil nazionale: “Gli ammortizzatori da soli non sono risolutivi, il carattere delle crisi e delle transizioni è tale da far emergere il bisogno di interventi di sistema e sostegni capaci di accompagnare e includere lavoratrici e lavoratori diretti, dell’indotto e degli appalti”.
Non va meglio per le domande di disoccupazione. A novembre l’Inps ha ricevuto 264.582 richieste di disoccupazione (261.255 di Naspi e 3.327 di DisColl), in aumento del 4,3 per cento rispetto allo stesso mese del 2023. Risultato ancora peggiore se consideriamo i primi undici mesi del 2024: da gennaio a novembre le domande di disoccupazione sono state 2.168.919 (2.138.787 di Naspi e 30.132 di DisColl), in crescita del 6,1 per cento rispetto al periodo gennaio-novembre 2023.
L’ultima annotazione va fatta sul settore automotive, la cui crisi ha un peso enorme nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Basta guardare al Piemonte, dove si concentra un terzo della produzione italiana di componentistica auto: nel 2024 le ore di cassa integrazione ordinaria sono state 35,6 milioni (erano 20,4 nel 2023), mentre a dicembre sono aumentate addirittura del 173 per cento rispetto al dicembre 2023.
Automotive
Nuova cassa integrazione, a partire dal 7 gennaio e fino al 5 aprile, per la durata di 13 settimane, alla Tcn Vehicles di Alba (Cuneo), azienda specializzata nella lavorazione meccanica e nell’assemblaggio di componenti in alluminio ad alta tecnologia per il settore automotive. L’ammortizzatore sociale, che era già stato attivato per nove settimane tra ottobre e novembre 2024, coinvolge i 143 dipendenti dello stabilimento. Fiom: “Gli ordini da Stellantis sono stati cancellati e anche altre realtà sono in crisi, con un forte calo del lavoro per realtà come la Tcn Vehicles, che subiscono pienamente l’impatto del quadro generale”.
Nell’incontro del 6 febbraio la Lafert, società veneta controllata dalla multinazionale giapponese Sumitomo Heavy Industries, ha confermato (all’interno del piano industriale 2025-2028 presentato a metà gennaio) la chiusura entro il 31 marzo dell’impianto di Fusignano (Ravenna), specializzato nella produzione di motori elettrici asincroni monofase e trifase, con il conseguente licenziamento collettivo dei suoi 60 dipendenti. Sindacati: “È necessario invertire i presupposti di fondo del piano industriale: da un ragionamento impostato sui tagli a uno incentrato realmente su investimenti e prodotto”.
Ammortizzatori sociali alla Marelli (ex Weber) di Bologna. L’azienda, attiva nel settore dell’automotive, ha annunciato altre 13 settimane di cassa integrazione ordinaria, senza integrazione di stipendio, dal 17 febbraio al 16 maggio per i lavoratori della Propulsion solutions. Coinvolti 535 addetti su 580 (esclusi solo quelli del settore motorsport). La riduzione dell’orario sarà fino a due giorni alla settimana. Dipendenti e sindacati (Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil) hanno messo a verbale il loro “dissenso a un taglio di salari e stipendi per risanare ancora una volta i conti aziendali”.
Nuova proroga della cassa integrazione per i 93 dipendenti della Imr Industries di Rieti. L’ammortizzatore sociale, giunto al quarto anno consecutivo, durerà per l’intero 2025. Lo stabilimento, anche noto cone “ex Lombardini” fa parte del gruppo di Carate Brianza (Monza) ed è attivo nella realizzazione di parti per il settore automotive. Fiom: “Il provvedimento non fuga i dubbi sul futuro dello stabilimento e di certo non risolve i problemi dei dipendenti”.
Firmato il 14 gennaio l’accordo per la cassa integrazione straordinaria per un anno per i 250 lavoratori di Speedline, azienda di cerchi in lega per l’automotive di Santa Maria di Sala (Venezia), attualmente in amministrazione straordinaria e guidata da tre commissari. L’accordo, che comprende tutti gli arretrati dal 19 ottobre 2024, avrà proroga automatica fino alla cessione di Speedline a un nuovo acquirente, obiettivo finale della gestione commissariale. Sindacati: “Ora occorre adoperarsi per la ricerca di nuove produzioni, avviare un’azione di rivalsa sui comportamenti di ostruzionismo alla continuità produttiva di Speedline adottati da Ronal e Callista, compresa un’azione legale finalizzata al recupero della proprietà degli immobili”.
Ammortizzatori sociali per i 580 dipendenti complessivi degli stabilimenti Meta System di Reggio Emilia e Mornago (Varese), azienda produttrice di apparecchiature elettriche ed elettroniche per l’automotive. I contratti di solidarietà, entrati in vigore il 1° gennaio, scadranno il 30 giugno prossimo. L’azienda, messa in vendita poiché da tempo in crisi economica e gestionale in seguito all’acquisizione di un fondo cinese, ha depositato in tribunale la richiesta di concordato preventivo. Per il 16 febbraio è prevista una riunione sulla situazione al ministero delle Imprese.
Siglato il 20 dicembre scorso l’accordo tra sindacati e Marangoni Meccanica di Rovereto (Trento). L’azienda, specializzata nella ricostruzione a livello industriale di pneumatici autocarro, movimento terra e trasporto leggero, aveva presentato a metà dicembre un piano di licenziamenti. Per i 67 dipendenti è prevista l’adozione della cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, mentre gli esuberi sono scesi a 23 (la richiesta iniziale era 40): verranno realizzati nei prossimi mesi con un meccanismo di adesione volontaria dei lavoratori che potranno scegliere se usufruire in tutto o in parte, in maniera flessibile, dell’ammortizzatore sociale.
Altre settimane di cassa integrazione ordinaria alla Stellantis Europe di Atessa (Chieti), meglio nota come “ex Sevel” (4.800 dipendenti), dove si producono veicoli commerciali. La misura, annunciata l’8 gennaio scorso, durerà dal 3 febbraio al 2 marzo e riguarderà fino a 1.500 lavoratori. L’ammortizzatore sociale è stato adottato “precauzionalmente e in modo preventivo” a causa della diminuzione degli ordini dei cabinati e del calo di mercato e produzione di camper e van. Lo stabilimento è in cassa integrazione, praticamente senza interruzione, dal 10 giugno 2024.
Un anno di ammortizzatori sociali, a partire dal 14 febbraio. È quanto previsto dall’accordo siglato il 31 gennaio da Stellantis e sindacati per i 251 addetti del reparto Preassembly & Logistic Unit di Mirafiori, meglio noto come “ex mascherine”. Fiom: “Abbiamo voluto nell’immediato tutelare questi dipendenti che dal 15 febbraio avrebbero potuto trovarsi senza lavoro e senza ammortizzatori sociali. Ma la vera soluzione per loro e per gli altri circa 2.800 ancora in cassa integrazione saranno delle produzioni in grado di saturare tutti gli addetti e la sola 500 ibrida, seppur rappresenti una importante boccata d’ossigeno, non è ancora sufficiente”.
Raggiunto al ministero del Lavoro il 24 gennaio l’accordo per la cassa integrazione straordinaria in Edim, azienda automotive della multinazionale tedesca Bosch. L’ammortizzatore sociale, motivato da crisi aziendale, durerà 12 mesi e riguarderà 304 lavoratori degli stabilimenti di Quero (Belluno) e Villasanta (Monza Brianza). La cigs sarà a rotazione, previsto anche un piano formativo. La misura ha così scongiurato il piano annunciato a metà novembre dall’azienda che prevedeva complessivamente 160 esuberi.
La crisi dell’automotive, e le ben note difficoltà di Stellantis, stanno travolgendo tutte le aziende dell’indotto. Alle Officine Vica di Rivoli (Torino), storica azienda milanese (fu fondata nel 1936) produttrice di componenti meccanici per autovetture e veicoli commerciali, industriali e agricoli, è stato firmato l’accordo per l’adozione dei contratti di solidarietà, L’ammortizzatore sociale coinvolge i 460 dipendenti e ha validità dal 7 gennaio scorso al 6 gennaio 2026.
Mercoledì 8 gennaio la dirigenza della Piaggio, produttore italiano di veicoli a motore a due e tre ruote e veicoli commerciali, ha comunicato ai sindacati l’apertura della cassa integrazione fino al 31 gennaio per 1.084 lavoratori dell’impianto di Pontedera (Pisa). L’ammortizzatore sociale era stato già in vigore dal 2 al 20 dicembre. Il piano coinvolge 700 unità dello stabilimento Due ruote, 290 addetti ai motori e 94 ai veicoli commerciali.
Industria
Acciaierie d’Italia, in amministrazione straordinaria, ha chiesto al ministero del Lavoro di prorogare la cassa integrazione straordinaria di 12 mesi per 3.420 lavoratori, di cui 2.955 nel sito di Taranto. L’inizio della cigs è previsto per il 1° marzo e sarà “commisurata alla gestione dei commissari straordinari”. L’azienda ha spiegato che “i livelli produttivi attuali e attesi sono ancora insufficienti a garantire l’equilibrio e la sostenibilità finanziaria. Questo determina la necessità di riduzione del fabbisogno di risorse umane in ragione delle non transitorie inattività degli impianti, derivanti da fermate parziali o anche totali degli stessi”.
Accordo salva-esuberi alla Negri Bossi di Cologno Monzese (Milano), azienda di progettazione e vendita di tecnologie per lo stampaggio a iniezione, di proprietà dal 2019 della giapponese Nissei. Il 10 dicembre la società aveva annunciato l’avvio di una procedura di licenziamento per 41 lavoratori, poi scesi a 36. A fine gennaio si è arrivati a un’intesa: per 90 dipendenti (su complessivi 150) viene attivato il contratto di solidarietà per 12 mesi, con una riduzione media di orario del 50 per cento. Previsti anche l’accompagnamento alla pensione (fino a 40 mesi) di una decina di dipendenti e un piano di esodi incentivati volontari.
Mancato accordo con i sindacati, i licenziamenti annunciati a inizio dicembre sono confermati. Nell’incontro del 3 febbraio Yazaki Italia, multinazionale giapponese produttrice di cablaggi per l’automotive, ha ribadito i 52 esuberi (su 72 dipendenti) nello stabilimento di Grugliasco (Torino). La società ha già trasferito il magazzino in un sito nel Casertano, e intende chiudere il customer service. Sindacati: “L’impresa non si è resa disponibile a utilizzare degli ammortizzatori sociali. Ora è necessario l’intervento delle istituzioni”.
Firmata il 3 gennaio la proroga della cassa integrazione di ulteriori 12 mesi, dall’8 gennaio al 7 gennaio 2026, per i 1.310 lavoratori della multinazionale siderurgica Jsw Steel Italy di Piombino (Livorno). L’ammortizzatore sociale riguarda 500 lavoratori dei centri di costo attivi e cassa integrazione utilizzabile fino al 90 per cento, e 810 lavoratori dei centri di costo inattivi e cassa integrazione a zero ore. Nell’intesa è stato inserito inoltre il principio delle rotazioni dei dipendenti in cassa integrazione con cartellino attivo, con la conseguente maggiore equità interna.
Chiusura totale degli stabilimenti di Brindisi e Paolisi (Benevento) e parziale per quello di Somma Vesuviana (Napoli), per complessivi 198 esuberi tra Campania e Puglia. Questo il piano industriale che il gruppo Adler ha presentato il 6 febbraio nel corso dell’incontro al Mimit sulla vertenza Dema, società attiva nel settore aerospaziale e ora sottoposta a concordato preventivo. I sindacati hanno “respinto le linee guida del nuovo piano chiedendo e ottenendo l’avvio di un confronto di dettaglio, a partire dalle questioni e dalle prospettive industriali”. Il tavolo di confronto è stato aggiornato a martedì 17 febbraio.
Nuova procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori della Qf, meglio nota come “ex Gkn”, di Campi Bisenzio (Firenze). Venerdì 10 gennaio la società ha “avviato le procedure in base alla legge 223/91” per i 121 dipendenti rimasti, dal gennaio 2024 senza stipendio. Questa è la terza procedura di licenziamento collettivo: la prima è del luglio 2021 (allora i dipendenti erano 422), la seconda è della fine del 2023. In entrambi i casi il tribunale di Firenze aveva poi accolto il ricorso presentato dalla Fiom Cgil per condotta antisindacale, con il conseguente ritiro dei licenziamenti.
Raggiunto l’accordo il 13 dicembre scorso sui 9 esuberi richiesti dalla C.M. Cantini Mario di Bagno a Ripoli (Firenze). L’azienda, che realizza trattamenti galvanici su minuteria metallica per il settore moda, ha ritirato la procedura di licenziamento collettivo (avviata il 1° ottobre) in favore dell’adozione del contratto di solidarietà. L’ammortizzatore sociale è iniziato il 2 gennaio e durerà 12 mesi, i 24 dipendenti saranno impiegati all’80 per cento dell’orario di lavoro. In febbraio si svolgerà un nuovo incontro per verificare la situazione e valutare come proseguire il percorso.
Siglato il 20 dicembre l’accordo alla Agco di Breganze (Vicenza). Il 19 settembre la multinazionale statunitense e terzo produttore mondiale di macchine agricole aveva aperto una procedura di licenziamento collettivo di 26 lavoratori (17 operai e 9 impiegati) su un organico complessivo di 85 addetti. La procedura è stata ritirata e si è trovata l’intesa su un mix di sette fuoriuscite volontarie incentivate (gli ex dipendenti potranno accedere agli strumenti regionali di politiche attive del lavoro) e di ricollocamenti nella stessa azienda e nella Agco spa (ex Laverda). Fiom: “Sapevamo che era possibile definire strade alternative ai licenziamenti, siamo quindi riusciti a trovare spazi e modalità che potessero andare bene anche alla proprietà”.
Ammortizzatori sociali alla Savio Macchine Tessili di Pordenone. La cassa integrazione per i 310 dipendenti è iniziata il 13 gennaio e proseguirà per 13 settimane, fino ad aprile. La misura graverà maggiormente sulla parte produttiva, a causa di un netto rallentamento delle commesse. Nell’incontro del 24 gennaio è stato anche trovata l’intesa sul premio di risultato, di cui una parte verrà versata in febbraio. A breve, il nuovo incontro per definire il premio del 2025.
Prorogata la cassa integrazione in deroga per i 191 dipendenti della Eurallumina di Portovesme (Sud Sardegna). L’ammortizzatore sociale è stato riconosciuto a tutti i lavoratori dell’ex impresa metallurgica (chiusa dal marzo 2009) per l’intero 2025. Rimane però da risolvere la questione dei pagamenti, con i sindacati che spingono per verificare le risorse effettivamente disponibili in Regione Sardegna, in modo da anticipare il pagamento con le somme residue del 2024.
Raggiunto sabato 25 gennaio l’accordo sulla gestione degli esuberi annunciati il 14 novembre scorso dalla Abb E-Mobility di San Giovanni Valdarno (Arezzo), azienda specializzata in infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici. L’intesa, raggiunta al tavolo di crisi convocato presso la Regione Toscana, prevede la riduzione dei licenziamenti da 33 a 23 (su complessivi 371 dipendenti), realizzati con uscite volontarie e incentivate. L’azienda ha anche presentato un piano industriale che conferma la centralità dello stabilimento attraverso nuovi investimenti che dovrebbero far superare l’attuale fase di stagnazione del mercato.
Ammortizzatori sociali nello stabilimento Julia Utensili di Tarcento (Udine), azienda padovana attiva nella fabbricazione di seghe circolari per il taglio dei metalli, controllata dalla società padovana J Holding. La cassa integrazione straordinaria, della durata di sei mesi (dal 1° dicembre 2024 al 31 maggio 2025), coinvolge tutti i 76 dipendenti a rotazione, e segue già analoghi ricorsi agli ammortizzatori sociali. A motivare la decisione, la contrazione del settore meccanico che ha provocato un calo dei volumi di produzione, attestatosi intorno al 40-50 per cento.
Altri otto mesi di cassa integrazione per i lavoratori della Argoclima di Gallarate (Varese). Dopo i nove mesi di cig e fondo di solidarietà del 2024, anche per il 2025 la multinazionale svedese specializzata nella produzione di pompe di calore utilizzerà gli ammortizzatori sociali. Fiom: “La scelta fatta dall’Unione Europea di non rinnovare gli incentivi per questi prodotti ha fatto crollare le vendite. Chiediamo il ripristino degli incentivi e la ripresa immediata di un’attività lavorativa stabile e continuativa”.
Chiuderà a fine giugno la produzione di lavatrici nello stabilimento Candy di Brugherio, dal settembre 2018 di proprietà della cinese Haier. La decisione, comunicata ai sindacati il 20 gennaio, prevede una nuova procedura di riduzione del personale di 100 unità (36 operai e 64 impiegati), realizzata mediante esodi incentivati e volontari, che per alcune figure (in base ad anzianità di servizio e posizione lavorativa) potranno arrivare a 85 mila euro. La Haier ha anche presentato un nuovo piano industriale che prevede la riconversione del sito a hub logistico e preparazione di kit per riparazione e rigenerazione di elettrodomestici.
Mercoledì 8 gennaio la multinazionale francese Sagemcom ha comunicato alla Fiom Cgil (unico sindacato presente nell’impresa di progettazione e fabbricazione di contatori del gas di ultima generazione) l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 40 dipendenti (su complessivi 70) dello stabilimento di Città di Castello (Perugia). A motivare la decisione aziendale, confermata anche negli incontri del 17 e 28 gennaio, il calo degli ordinativi. Il prossimo vertice è previsto per venerdì 7 febbraio, dove si discuterà di eventuali ricollocazioni e incentivi all’esodo.
Ammortizzatori sociali per i lavoratori della Recoma di Sermoneta (Latina), azienda specializzata nella manutenzione e revisione periodica di bombole, fusti a pressione, recipienti cliogenici e serbatoi. Nello scorso dicembre l’impresa aveva annunciato 27 licenziamenti. Gli esuberi sono stati per ora scongiurati con l’adozione della cassa integrazione straordinaria a rotazione per 60 dipendenti (20 impiegati e 40 operai). La misura, della durata di 12 mesi, è iniziata lunedì 3 febbraio.
Contratti di solidarietà nello stabilimento Denso Thermal Systems di Piedimonte San Germano (Frosinone), azienda torinese (che in Italia annovera 3.400 addetti distribuiti in sette sedi) produttrice sia di attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione per il settore dell’automotive sia di condizionatori domestici fissi. La durata dell’ammortizzatore sociale è di sei mesi: entrato in vigore il 2 gennaio scorso, si concluderà il 30 giugno prossimo.
Nell’incontro del 6 febbraio in Regione Toscana la Navico Rbu Italia, azienda di Montespertoli (Firenze) e controllata dalla Brunswick Corporation, operante nella progettazione e produzione di radar per la nautica civile, ha confermato la dismissione dell’attività e la delocalizzazione in Messico della produzione, con il conseguente licenziamento collettivo dei 27 dipendenti. La multinazionale Usa ha anche negato sia le proposte di reindustrializzazione sia l’adozione di ammortizzatori sociali o misure di formazione e reinserimento dei lavoratori. Fiom: “Una scelta incomprensibile, gravissima e inaccettabile”.
La U-blox, multinazionale svizzera specializzata nel settore delle telecomunicazioni wireless, ha annunciato il 15 gennaio la dismissione dello stabilimento di Sgonico (Trieste), con il licenziamento collettivo dei 197 dipendenti, tutti afferenti alla divisione di ricerca e sviluppo. La chiusura rientra nella decisione aziendale di concentrarsi sui sistemi satellitari globali di navigazione, abbandonando entro il 2025 il comparto dei cellulari. Fiom: “Il possibile licenziamento di lavoratori e ricercatori qualificati, eccellenza del territorio nazionale, deve essere smentito e rientrare dentro una logica che salvaguardi professionalità, intelligenze e preziosi posti di lavoro”.
Grafica, occhialeria, vetro, energia e plastica
Chiusura definitiva per la Bieffe di Recanati (Macerata). L’industria grafica, da tempo alle prese con una crisi irreversibile, è stata messa in liquidazione il 10 dicembre scorso. Ai 40 lavoratori è stato assicurato un periodo di cassa integrazione fino al 31 dicembre, poi è scattato il licenziamento. Per 21 di loro si aprono i due anni di indennità di disoccupazione Naspi, mentre i restanti 19 si sono dimessi volontariamente. L’obiettivo dei commissari liquidatori è di cercare eventuali acquirenti nel settore delle attività di stampa.
Cassa integrazione nello stabilimento Safilo di Santa Maria di Sala (Venezia), dove si producono e distribuiscono occhiali da vista, da sole e sportivi, maschere da sci e caschi da sci e bici. L’ammortizzatore sociale, che coinvolge 470 lavoratori a rotazione, è iniziato il 3 febbraio e si concluderà alla fine di aprile. I lavoratori resteranno a casa ogni lunedì e mezza giornata il mercoledì (per complessivi cinque giorni lavorativi in un mese). Filctem: “La cassa integrazione è stata chiesta per un calo di produzione degli ordinativi sul mercato. Ci auguriamo che questo periodo di calo venga superato alla fine di aprile”.
Prorogata la cassa integrazione alla Vetri Speciali di Spini di Gardolo (Trento). L’accordo, firmato il 13 gennaio, prevede l’adozione per i 192 lavoratori dell’ammortizzatore sociale per altre 13 settimane. La precedente cig era iniziata in ottobre e si era conclusa il 7 gennaio. A motivare la nuova tornata è la perdurante crisi del settore, che ha visto un calo (dovuto alla flessione generalizzata dei consumi) del 16 per cento nella produzione di bottiglie di vetro, cui si aggiungono la forte concorrenza estera (soprattutto da Nord Africa, Turchia e Cina) e l’aumento dei costi dell’energia.
A fine gennaio la Gurit Italy di Volpiano (Torino), azienda attiva nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato la chiusura dello stabilimento e il licenziamento di 56 dipendenti (su 64 complessivi). “La società – spiegano Filctem e Uiltec – ha motivato la decisione con un drastico calo delle commesse, che non consente di proseguire l’attività. Gurit intende delocalizzare in Cina le produzioni finora assegnate all’impianto di Volpiano. Quindi non si tratta di una crisi, ma di una scelta ben precisa”.
Trovato martedì 14 gennaio l’accordo sui licenziamenti alla Vibac di Termoli (Campobasso), azienda attiva nella produzione di nastri, prodotti adesivi e film in propilene e plastico. Un accordo “separato”: il verbale è stato firmato da Femca Cisl, Uiltec Uil e Fismic, ma non dalla Filctem Cgil. L’accordo prevede 15 esodi incentivati con 15 mila euro e 43 esuberi (su 139 dipendenti): quest’ultimi, per altri 30 giorni, potranno attingere al medesimo indennizzo con l’impegno di non impugnare il provvedimento. Filctem: “I lavoratori non sono numeri, il loro futuro è stato irrimediabilmente compromesso”.
Cassa integrazione ordinaria a rotazione per 100 dipendenti della Thun di Bolzano, nota azienda italiana di oggetti da collezione e idee regalo. L’ammortizzatore sociale, dovuto al calo delle commesse che si verifica nel periodo post-natalizio, è entrato in vigore il 3 febbraio e si concluderà il 20 aprile. La riduzione media dell’orario di lavoro è di circa il 27 per cento, quindi da uno a due giorni alla settimana per lavoratore. Sindacati: “La riduzione dello stipendio pesa ancora di più in un territorio come l’Alto Adige, contrassegnato da un’inflazione elevata e un carovita tra i più alti d’Italia”.
Trasporti e logistica
Firmato mercoledì 8 gennaio l’accordo per la proroga della cassa integrazione di Alitalia (e Alitalia CityLiner) in amministrazione straordinaria, con la contestuale revoca della procedura di licenziamento collettivo. L’intesa sulla cigs, scaduta il 31 dicembre scorso e valida fino al 31 ottobre prossimo, della vecchia compagnia. Sindacati: “Questo ulteriore periodo di ammortizzatori sociali si colloca in un momento particolarmente importante, all’alba dell’imminente ingresso di Lufthansa in Ita-Airways che fungerà da volano al settore, già in forte sviluppo ed espansione, del trasporto aereo”. i nteressa 2.118 dipendenti
Firmata mercoledì 15 gennaio la cassa integrazione per i 14 lavoratori che operano a Rivalta (Torino) per la società di logistica Transnova, che opera in regime di monocommittenza per Stellantis. Dopo lo stop ai licenziamenti dello scorso 10 dicembre è arrivata la firma che garantisce l’ammortizzatore sociale per l’intero 2025. Nel corso dei prossimi 12 mesi gli addetti usufruiranno di corsi di formazione messi a disposizione dalla Regione Piemonte per aggiornare le proprie competenze.
Contratti di solidarietà alla Minosse di Civitavecchia (Roma), impresa di trasporto marittimo addetta al carico e scarico del carbone della Centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. L’accordo, valido dal 1° gennaio al 31 luglio prossimo, ha permesso di superare i 14 licenziamenti previsti dall’azienda. Ma la situazione rimane critica: la società è monocommittente Enel e il contratto di servizio è limitato al residuo periodo di “funzionamento” della centrale. Filt Cgil: “Dal 1° agosto i lavoratori rischiano di rimanere disoccupati. Chiediamo ammortizzatori sociali per la continuità occupazionale e la messa a terra di progetti fattibili”.
Dopo una discussione lunga e anche accesa, per i 53 lavoratori della Fdm, azienda della logistica operante nell’indotto della Stellantis di San Nicola di Melfi (Potenza), è arrivato l’accordo. L’intesa prevede la proroga della cassa integrazione per 12 mesi, a partire dal 9 febbraio, con il contestuale ritiro dei licenziamenti. Per questi addetti, inoltre, si avvierà un percorso formativo di 200 ore legato ai nuovi bandi di area di crisi complessa (previsti per la seconda metà del 2025) e un ristoro economico di 400 euro mensili per sei mesi”.
Ammortizzatori sociali alla Teknoservice, società di logistica operante nell’indotto Stellantis di San Nicola di Melfi (Potenza). Il 28 gennaio azienda e sindacati hanno siglato un accordo che prevede l’adozione di un contratto di solidarietà per il periodo dal 3 febbraio al 22 marzo (salvo eventuale proroga), stabilita nella forma della riduzione dell’orario mensile (che non potrà superare il 90 per cento nell’arco dell’intero periodo). La quota di solidarietà massima sarà complessivamente pari all’80 per cento come media del personale interessato.
Alimentari, call center, commercio
Confermata la chiusura nel giugno 2026 della distilleria ex Cinzano di Santa Vittoria d’Alba (Cuneo), proprietà della multinazionale britannica Diageo. Nell’incontro del 14 gennaio la società ha garantito l’occupazione fino a giugno 2025 e che nei prossimi mesi lavorerà per trovare un nuovo possibile acquirente. Per i 349 addetti (215 operai, 113 impiegati, 16 quadri e cinque dirigenti) verrà stilato un “piano sociale” che prevede ricollocamenti in Diageo o altre aziende del territorio, agevolazioni per favorire il pensionamento e incentivi all’esodo su base volontaria.
Approvato dai lavoratori il 24 gennaio l’accordo quadro tra sindacati e Caffitaly di Gaggio Montano (Bologna), azienda produttrice di capsule e macchine da caffè. L’intesa prevede da fine gennaio l’intervento della cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione industriale della durata di 12 mesi e un piano di investimenti che porterà nel 2025 tre nuove linee di prodotto. Gli esuberi scendono dagli iniziali 112 a 44 unità, con la possibilità di poter recuperare ulteriori 10/15 unità durante la gestione del programma di ammortizzatori sociali.
Accordo sugli esuberi nell’azienda di cioccolato Zaini di Milano. L’intesa, raggiunta il 16 gennaio, prevede la riduzione dei licenziamenti a 29 (la richiesta iniziale era di 45), su complessivi 200 dipendenti, da realizzare mediante accompagnamento alla pensione, incentivi economici per uscite volontarie e forme di sostegno al reddito. L’accordo prevede anche l’adozione del part time verticale, concentrando la produzione nel periodo di picco (da giugno a dicembre): l’adesione sarà volontaria e incentivata con 2 mila euro lordi per i primi tre anni successivi al passaggio dal full al part time.
Ammortizzatori sociali fino al 31 luglio per tutti i 491 lavoratori di Almaviva Contact e avvio del progetto della Regione Sicilia che coinvolge 130 di loro in un percorso di assunzione nelle due centrali operative di Palermo e Catania per il servizio “116117” della sanità pubblica. Questo il contenuto dell’accordo siglato il 7 gennaio scorso da azienda e sindacati, dopo l’intesa raggiunta la settimana precedente con i ministeri del Lavoro e delle Imprese. I lavoratori in carica all’azienda di call center, da oltre un anno non più operativa, sono attualmente in cassa integrazione al 100 per cento.
Contratto di solidarietà al 40 per cento, a partire dal 1° febbraio e fino al 31 maggio prossimo. Questo l’accordo trovato a fine gennaio tra sindacati e società di call center Callmat di Matera, che il 6 dicembre scorso aveva aperto una procedura di licenziamento collettivo per 252 lavoratori (su complessivi 381 addetti). L’accordo prevede comunque la possibile di uscita volontaria dall’azienda, agevolata da un incentivo all’esodo (l’importo sarà definito in un accordo successivo). Slc: “Un ennesimo accordo difensivo che per ora risolve la vertenza. Ma il settore ha un problema sistemico che va affrontato”.
Giovedì 16 gennaio i lavoratori del Fondaco dei Tedeschi, centro commerciale del lusso di Venezia, hanno approvato l’accordo per la chiusura prevista per il 30 maggio. L’intesa, sottoscritta dai sindacati con la proprietà Dfs Italia (società del gruppo Lvmh), prevede esodi incentivati per i 212 dipendenti: si va da cinque a 21 mensilità in base sia all’età aziendale di ogni lavoratore sia a quanto si fermerà in azienda, se fino al 30 aprile per vendere la merce restante o se con un’uscita anticipata. Dfs si è anche impegnata a ricollocare i lavoratori in altri punti vendita del gruppo.
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