Esclusiva CNP – L’ex allenatore di Saviano e San Vitaliano, Luigi Di Martino, si racconta: “In queste categorie è difficile mettere in pratica le proprie idee. Sulla separazione con il Saviano…”

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Nella giornata di oggi, Lunedì 10 Febbraio, l’ex allenatore di Saviano e San Vitaliano, Luigi Di Martino, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai nostri microfoni in cui ha ripercorso la sua esperienza con il San Vitaliano e i motivi che, secondo lui, hanno portato alla separazione con il Saviano.

Dopo una stagione e mezza, il Saviano ha deciso di puntare su un’altro allenatore. Come ha preso la decisione del club e soprattutto cosa pensa abbia scaturito ciò?

“Guarda, è una bellissima domanda ma probabilmente non sono la persona a cui dovrebbe farla. Penso che la società abbia scelto di cambiare perché, nonostante la squadra offrisse ottime prestazioni, i risultati tardavano ad arrivare. La squadra ha sempre dimostrato di essere all’altezza della situazione e, probabilmente, a causa di un po’ di sfortuna ha lasciato qualche punto per strada. So di aver lasciato una squadra in buone condizioni e, soprattutto, all’altezza della situazione. Io sono sereno e tranquillo per il lavoro svolto in questo bellissimo periodo a Saviano e so che ho sempre dato il massimo.”

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Lei sicuramente, sia per il suo carattere che per le tante soddisfazioni che si è tolto con il Saviano, ha lasciato un buon ricordo ai tifosi neroverdi. Qual è il ricordo che le rimarrà più impresso?

“Sono tanti i bei momenti che ho vissuto a Saviano. Molti provengono dalla scorsa stagione dove la squadra riuscì a fare un campionato strepitoso e arrivò ad un passo dai playoff. Nel calcio però per dare continuità ai risultati bisogna tenere conto di molti fattori, ma di questo preferisco non parlarne. Anzi approfitto della tua domanda per ringraziare i tifosi che, nel bene e nel male, sono stati sempre vicino alla squadra e sono sicuro che lo faranno sempre in casa e in trasferta. Il ricordo più bello con il Saviano? Forse, il ricordo più bello che mi porterò da quest’esperienza è la vittoria, ottenuta in zona Cesarini, per 2-1 con la Virtus Goti 97, quella vittoria diede il via ad una striscia di sette risultati utili consecutivi e rilanciò la nostra stagione.”

Un punto fondamentale della sua carriera è stato il periodo al San Vitaliano. Con la società del presidente Alaia ha svolto una stagione di livello che poi l’ha portata a ricevere la chiamata del Saviano. Che ricordi e soprattutto che rapporti ha con la società gialloblù?

“San Vitaliano è una piazza speciale per me. Ho avuto il piacere di viverla sia da calciatore che da allenatore e quindi, come puoi intuire, sono legato a loro da tantissimi ricordi. Il ricordo più bello è soprattutto quello di un presidente che ci ha lasciato troppo presto, purtroppo di persone come lui ce ne sono poche in questo mondo. A San Vitaliano ho lasciato tanti amici con cui mi sento tutt’ora. Ringrazierò sempre la famiglia Alaia per avermi dato la possibilità di lavorare con loro. Penso che il San Vitaliano, come anche altre squadre, meriterebbe un impianto degno ma purtroppo in Campania non è semplice. Ancora oggi vedo tante squadre che non hanno un campo dove allenarsi e svolgere le gare casalinghe. Una situazione del genere sicuramente non è facile per nessuno.”

Mister c’è un allenatore a cui s’ispira?

“Non c’è un allenatore in particolare da cui prendo ispirazione, anche perché io ho un mio credo calcistico. In queste categorie, per il tempo a disposizione che si ha, non è semplice mettere in campo le proprie idee. A volte si riesce altre volte no, per mettere in pratica alcune cose ci vorrebbe molto più tempo durante la settimana. Oggi non è facile, bisogna avere sempre la virtù necessaria e bisogna adattarsi ai calciatori che ci vengono dati.”

È da qualche settimana che ormai lei è senza squadra. Qualcuno si è già fatto avanti o ha intenzione di ripartire direttamente la prossima stagione?

“Adesso mi sto godendo un periodo di riposo. Credo che in questo punto della stagione sia difficile trovare una squadra che decida di cambiare allenatore a nove giornate dal termine del campionato. Però il calcio è strano, soprattutto in queste categorie. Una cosa però posso garantirla: non mi sono mai proposto a nessuno e mai lo farò.”

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Come ben sa, il Saviano ultimamente non naviga in buone acque. I neroverdi di mister La Manna sono all’undicesimo posto ma non possono ancora dire di essere salvi dal pericolo playout. Pensa che riusciranno a salvarsi?

“Conosco bene i ragazzi e sono sicuro che, nonostante le difficoltà, usciranno fuori da questa situazione difficile. La classifica è molto corta e bisognerà giocarsela fino alla fine. Come hai potuto vedere, giocare a Saviano è tutt’altra cosa, molto probabilmente se il Saviano avesse iniziato a giocare al Peppino Pierro dall’inizio della stagione corrente avrebbe qualche punto in più. Gli ultimi risultati hanno evidenziato l’equilibrio che c’è in questo raggruppamento e sono certo che saranno i dettagli a fare la differenza. Comunque ci tengo a ringraziare vivamente la redazione di Campania Nel Pallone e a te per il tempo e l’impegno profuso che avete dedicato alla mia persona.”



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