Sac, pubblicata la gara per realizzare l’isola ecologica che accoglierà i rifiuti dell’aeroporto di Catania

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Pubblicata gara d’appalto per realizzare un’isola ecologica per l’aeroporto di Catania. Base di oltre 2,5 milioni di euro.

“Un aeroporto è un sistema complesso, assimilabile a un particolare ambito urbano per numero e qualità delle attività umane che lo stesso accoglie”. È il punto da cui parte l’iniziativa di Sac, la società che gestisce lo scalo Vincenzo Bellini di Catania, di finanziare la realizzazione di un’isola ecologica.

Il progetto – al momento di livello definitivo – è al centro di una gara d’appalto pubblicata ieri dalla stazione appaltante. La base d’asta, per presentare le offerte ci sarà tempo fino a mezzogiorno del 12 marzo, supera i due milioni e mezzo di euro e comprende anche lo sviluppo della progettazione esecutiva, oltre che l’esecuzione die lavori che, stando al cronoprogramma, dovrebbero durate otto mesi.

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Coerenza con il masterplan

L’isola ecologica, che sarà al servizio esclusivo dell’aeroporto, sorgerà in un’area di pertinenza della Sac e avrà l’ingresso in via Santa Maria Goretti.

“Scopo principale del progetto è definire compiutamente il layout della nuova isola ecologica, di esclusiva gestione aeroportuale, nella quale conferire alcune tipologie di rifiuti per stoccaggio temporaneo e per il successivo trasporto in impianti di recupero, trattamento e/o presso discariche autorizzate. In ambito aeroportuale, tramite la realizzazione della nuova isola ecologica sarà possibile dare impulso alla gestione e al riutilizzo dei rifiuti, rispetto a quanto ordinariamente previsto, mediante la realizzazione di impianti innovativi per lo stoccaggio ed il recupero delle diverse tipologie di materiali”, si legge nella relazione generale realizzata dal raggruppamento di professionisti formato da Cascone Engineering, Pascall+Watson, Servizi Integrati Engineering Services, Architecna Engineering, 3ti Progetti Italia Ingegneria Integrata.

L’intervento è stato individuato all’interno dell’area acquisita da Sac nell’ambito del masterplan per lo sviluppo di Catania Fontanarossa già approvato a inizio anni Duemila e confermato con l’aggiornamento 2013-2030. Il lotto in cui l’isola ecologica sorgerà, grande circa quattromila metri quadrati, è compreso nelle aree definite di “futura espansione”.

I rifiuti da gestire

Il progetto contiene le previsioni dei rifiuti che potranno essere ricevuti nell’area di stoccaggio. Viene specificato che gli stessi potranno rimanere nell’isola fino a un massimo di tre mesi, dopodiché dovranno essere trasferiti nei siti di destinazione.

Si va da un quintale di toner per stampa esauriti a quattro quintali di batterie alcaline esauste e tre e mezzo di quelle al piombo, da un quintale di tubi fluorescenti e altri prodotti contenenti mercurio a un quintale di pneumatici fuori uso. La lista delle capacità prosegue con un quintale di apparecchiature contenenti clorofluocarburi e otto quintali di miscele bituminose, mentre alla voce rifiuti ingombranti si prevedono spazi per due tonnellate.

Per quanto riguarda il capitolo imballaggi si prevede la gestione nell’isola ecologica di un massimo di otto tonnellate tra carta e cartone, quattro tonnellate in legno, otto in plastica, due contenenti sostanze pericolose e quattro tonnellate di imballaggi misti. La lista prosegue con sette tonnellate di rifiuti in ferro e acciaio, 13 tonnellate di rifiuti provenienti da attività di costruzione e demolizione, cinque tonnellate in vetro e infine 30 tonnellate di rifiuti indifferenziati.

“Da un punto di vista edilizio, l’opera non prevede la realizzazione di alcuna costruzione, ma soltanto la sistemazione dell’area con un piazzale adeguatamente attrezzato e organizzato per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti indicati – si legge nel progetto definitivo – È prevista la collocazione di un container, amovibile e appoggiato su basamento, atto ad accogliere uno spazio dedicato al personale addetto alla gestione del sito e relativi servizi igienici”.

Infine un passaggio riguardante la localizzazione del sito, identificata come area a pericolosità elevata dal punto di vista idraulico. “Gli interventi previsti non rientrano tra quelli vietati”, viene assicurato, specificando che “si tratta infatti di una sistemazione dell’area, senza abbassamento del piano di campagna e con una organizzazione del lotto che non prevede la realizzazione di manufatti”.

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