Illustrando in aula l’atto, il presidente della commissione sanità Enrico Sostegni (Pd) ha spiegato che il testo “stabilisce la procedura con la quale le persone possono far domanda all’Asl, ma anche i tempi e le modalità con le quali la commissione preposta analizza le questioni, coinvolge il comitato etico, e dà la risposta ai richiedenti, verificando tutta la procedura che deve essere seguita. Finora succede che si verificano i requisiti e poi si lasciano le persone sole che devono trovarsi l’assistenza sanitaria e la devono pagare”.Il Consiglio regionale della Toscana ha respinto, a maggioranza, una questione pregiudiziale di costituzionalità sollevata dal capogruppo Fi Marco Stella nei confronti della proposta legge sul fine vita, oggi all’esame dell’aula.
Stella ha letto in aula il testo della questione pregiudiziale di costituzionalità, sottolineando che legiferare in materia non è competenza regionale.
A replicare Enrico Sostegni (Pd), presidente della commissione sanità, che ha chiesto il voto contrario sul documento e spiegato che “la proposta toscana si muove nell’ambito dell’articolo 117 sulla potestà legislativa concorrente in materia di salute” e “nel rispetto di principi fondamentali. Più che una pregiudiziale – ha osservato – è un pregiudizio, avanzata senza tenere conto di quanto scritto nella proposta di legge“.
La votazione ha registrato 25 voti contrari del Pd, M5s e Iv con la consigliera Dem Lucia De Robertis che non ha espresso il voto, e con 11 favorevoli, nel centrodestra, e 4 assenti alla votazione.
“Pd, Iv e M5s hanno respinto la questione pregiudiziale di costituzionalità contro la proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita – evidenzia poi Stella in una nota -, pdl proposta dall’associazione Coscioni e fatta propria dalla maggioranza di centrosinistra. È evidente che questa legge che la Sinistra si appresta ad approvare, è una legge incostituzionale, brandita come clava ideologica per farne una bandiera“.
Stella spiega di aver chiesto “il voto sulla pregiudiziale di costituzionalità perché vogliamo fare chiarezza in primo luogo sulla competenza di un’assemblea legislativa locale di legiferare su questi temi. Sia la Corte costituzionale che l’avvocatura dello Stato hanno stabilito che la legislazione sulla vita è di competenza del Parlamento nazionale, un’esclusiva che non potrebbe essere derogata da interventi normativi degli enti locali. La sinistra ha una posizione ideologica che cerca lo scontro, senza tener conto della giurisprudenza in materia“.
Per Stella “la Corte costituzionale boccerà questa legge toscana, è evidente. Colpisce l’atteggiamento irresponsabile del centrosinistra e del M5s, e in modo particolare dei cattolici del Pd“.
Sostegni ha poi ricordato che l’iter previsto per le leggi di iniziativa popolare stabilisce che dopo nove mesi di tempo concessi per l’istruttoria i proponenti abbiano il diritto all’espressione del Consiglio regionale. In questi mesi, la commissione sanità, ha spiegato, si è concentrata su varie questioni, nel tentativo di superare i problemi di legittimità e di fattibilità che erano stati segnalati, proponendo alcune modifiche sostanziate negli emendamenti e puntando a un testo con carattere procedimentale per rimanere nella cornice della potestà legislativa concorrente delle Regioni.
“A livello nazionale e regionale – ha detto Sostegni – non siamo intervenuti, ma sulla base della sentenza della Corte costituzionale, quando vi sono state richieste di pazienti, sono intervenuti i direttori generali delle tre Aziende sanitarie, ognuno con modalità diverse. Adesso, con la legge, stabiliamo una procedura omogenea su tutta la regione, garantendo un’assistenza sanitaria uniforme in questi casi difficili“.
L’atto prevede inoltre che il costo di medicinali e attrezzature necessari per il suicidio, ora a carico dei familiari, sia sostenuto dal sistema sanitario stabilendo una prestazione extra Lea. Il costo non dovrebbe superare i 10 mila euro l’anno. Si ribadisce la volontarietà della partecipazione del personale medico e sanitario alle varie fasi dell’iter e si prevede anche l’istituzione di una commissione medica multidisciplinare nelle Asl.
Durante il lungo dibattito in aula è intervenuto anche il consigliere regionale Pd, Andrea Pieroni che nei giorni scorsi aveva manifestato alcune perplessità sulla proposta. “Voglio ringraziare il gruppo Pd perché abbiamo avuto momenti intensi di discussione e confronto – ha detto in aula -. Mi sono orientato a esprimere voto favorevole a questo testo di legge anche perché ricordo a me stesso che la miglior difesa dei valori a cui facciamo riferimento la si fa essenzialmente essendo coerenti con essi in momenti talvolta tortuosi dellavita“. Per Pieroni è quindi “ineludibile una legislazione nazionale“.
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