di Luca Gasperoni
Toscana prima per numero di strutture (5 ogni 20 km quadrati), 6 Comuni nella top ten nazionale
Prima regione per numero di agriturismi, 6 Comuni nella top ten nazionale con almeno 100 strutture e un giro d’affari destinato a raggiungere nei prossimi anni il mezzo miliardo di euro. Al termine di una crescita senza interruzioni negli ultimi 20 anni, avvenuta a scapito delle aziende agricole diminuite del 65%, la Toscana si certifica leader nazionale dell’agriturismo.
A confermare la tendenza positiva del comparto è il report sulle aziende agrituristiche elaborato dall’Istat (qui il testo in pdf) con i dati relativi al 2023. Da cui emerge però che l’impennata degli agriturismi, raddoppiati in vent’anni e le cui attività oggi valgono il 23,7% della produzione agricola nazionale, è anche conseguenza (o concausa?) del crollo delle aziende agricole sul territorio.
Soprattutto in Toscana l’inversione è stata netta e progressiva: dalle 151 mila aziende del 1982 si è passati alle 121 mila del 2000 fino alle 39 mila del 2021. Con l’ultimo campanello d’allarme del 2023: restano attive solo 37 mila aziende agricole.
La crescita del settore
La Toscana, grazie a una delle crescite più consistenti a livello nazionale (più 2,9% rispetto all’anno precedente) può contare su 5.797 strutture, il 22% delle 26.129 presenti in tutta Italia. Con una distribuzione uniforme su tutto il territorio regionale: il 97,8% dei 273 Comuni, infatti, conta almeno un agriturismo, con una densità di 5 strutture ogni 20 chilometri quadrati.
Nel 2023 sono stati oltre 4,5 milioni gli agrituristi in Italia di cui oltre un milione in Toscana (28,1%). Il valore del settore agrituristico nazionale è aumentato del 15,4% in un anno, toccando i due miliardi di euro, con la Toscana ad incassare quasi 400 milioni.
Le zone simbolo
Secondo uno studio dell’Irpet a trainare il settore degli agriturismi è il sud-est della Toscana: sul gradino più alto del podio c’è la provincia di Siena (1.265), inseguita da Grosseto (1.248) e poi Firenze (838). Completano il quadro Arezzo (704) e Pisa (545).
Dei dieci Comuni italiani che hanno oltre 100 strutture 6 sono Toscani: Manciano, Grosseto, Cortona, Montalcino, Montepulciano, San Gimignano.
In tutto sono 88 mila i posti letto presenti negli agriturismi toscani distribuiti su 50 mila camere e 2.700 piazzole. La collocazione geografica premia le aree collinari che ospitano il 79,7% degli agriturismi a scapito della pianura (13%) e della montagna (7,3%). Non a caso le aree più gettonate sono la Val d’Orcia, la Val di Chiana, le aree interne della Maremma, la Val di Cecina e una parte del Chianti.
L’offerta agrituristica
A spingere il settore a livello nazionale c’è la crescita delle attività di ristorazione ma soprattutto di degustazione combinate al pernottamento. Una trasversalità che rafforza il primato della Toscana: è la regione con la maggior dotazione di agri-ristoranti (2.148, il 16,5% del dato nazionale), di aziende che offrono alloggio e ristorazione (1.859, il 19,6%) e di strutture con servizi di degustazione (1.848, il 28,3%). Con una marcata connotazione verso le produzioni agroalimentari di qualità: il 32,6% è biologico (in Italia il 26,6%) mentre il 49,8% vanta produzioni Ig (32,3% la media nazionale).
Senza dimenticare poi il contributo delle attività extra: oltre la metà (2.982) di tutte le strutture regionali offre servizi che spaziano dall’equitazione alle fattorie didattiche passando per l’escursionismo, la mountain bike e le osservazioni naturalistiche.
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