Cinema horror, i mostri alleati delle donne- Corriere.it

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Fin dal suo esordio letterario a met� ‘700, la storia di La bella e la bestia ha generato secoli di romance in cui l’affetto di una brava donna pu� strappare anche il pi� orco degli orchi alla sua condizione mostruosa, declinandosi in decine di versioni diverse del sempre simile schema in cui � lei a sobbarcarsi tutto il lavoro emotivo per far funzionare la relazione. L’abbiamo visto ovunque, da Un tram che si chiama Desiderio a Twilight, passando per Edward mani di forbice e Warm Bodies.

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In tempi pi� recenti, il confine tra bestia e bella inizia a farsi pi� labile e, anche grazie a una nuova ondata di analisi critica femminista, si � iniziato a prediligere un approccio alla storia che contempli la mostruosit� come parte integrante della protagonista, non come forza che le si contrappone. Lentamente, la bella � diventata la bestia. Il saggio Il mostruoso femminile di Jude Ellison Sady Doyle si apre in maniera emblematica sostenendo che �La donna � sempre stata un mostro� e ci spiega perch�: in una societ� patriarcale �l’umanit� � definita dagli uomini, perci� le donne, che non sono uomini, non sono umane�. Il passo successivo ne consegue per logica: �Un mostro � un corpo che avrebbe dovuto essere sottomesso, ma che � diventato una smisurata minaccia. Un mostro � una donna che si � sottratta al controllo (dell’uomo)�.


In quanto genere particolarmente permeabile alle fluttuazioni culturali del suo tempo, l’horror ha colto con entusiasmo l’occasione per decostruire e riassemblare le proprie creature sull’onda delle riflessioni analitiche come quella di Doyle, partendo oltre tutto dal materiale pi� classico possibile, da tre veri e propri mostri sacri, che nel 2024 hanno ricevuto un makeover massiccio: Dracula, Frankenstein e la Bestia.

Nosferatu, un appetito mortale

Il Principe dei Ratti ha vissuto un revival di strepitoso successo grazie al nuovo adattamento di Nosferatu firmato Robert Eggers, un tripudio di atmosfera e di artigianalit� gotica che scava nel passato pi� arcaico del mito del vampiro. Tra le (non molte, per la verit�) intuizioni di Eggers c’� stata una rilettura dell’aspetto del Conte Orlok, qui presentato in tutta la sua maestosa putrescenza di non-morto, e soprattutto c’� stata un’inedita rilevanza narrativa posta sul personaggio di Ellen, che addirittura viene rappresentata come colei che in prima persona ha risvegliato Nosferatu dal suo sonno eterno. Intrappolata nella morale vittoriana, a Ellen � vietato di esternare in maniera sana il proprio desiderio, che finisce quindi per manifestarsi mostruosamente attraverso le carni marce del vampiro, “un appetito” che se abbracciato senza riserve non pu� che condurre alla morte, alla pubblica condanna, ma forse anche a un oblio mortifero non del tutto privo di pace.

Lisa Frankenstein, un cadavere per amico

A distanziarsi in maniera decisamente pi� profonda dai propri predecessori ci pensano le autrici. Zelda Williams alla regia e Diablo Cody alla sceneggiatura rimaneggiano la creatura di Mary Shelley inserendola nel solco della commedia romantica anni ‘80. Nasce cos� Lisa Frankenstein, storia di una malinconica incompresa che con la forza della propria solitudine e della propria rabbia riporta in vita un coetaneo vittoriano altrettanto avvilito. Sfruttando un brand di tristezza glitterata di stampo burtoniano e un romanticismo deliziosamente macabro, il film ci regala una revenge fantasy sanguinosa e liberatoria sulla mostruosit� dell’adolescenza, mettendo in scena la progressiva trasformazione della protagonista, che da dottor Frankenstein passa a sposa e finisce per diventare lei stessa il mostro. Il finale si trova in un certo senso in sintonia con quello di Nosferatu, ma, a differenza di Ellen, Lisa affronta la morte come un nuovo inizio, una parentesi che le permetter� finalmente di abitare un mondo fatto a sua misura, quello dei mostri.

Your Monster, una terapia mostruosa

Fin qui abbiamo visto come i mostri possano essere proiezioni o alleati per l’autodeterminazione femminile, ma cosa succede quando la bella e la bestia sono letteralmente la stessa persona? Ci risponde Caroline Lindy con Your Monster, rom-com dedicata al rapporto tra Laura, un’attrice in recupero dal cancro e da una pessima rottura amorosa, e il mostro che vive nel suo armadio. A mettere il mostro in un angolo buio � stata proprio la protagonista, nel momento in cui ha rinunciato alla parte pi� animalesca di s�, alla sua furia, la sua assertivit�, alla violenza della lotta per i propri desideri. Tornando in contatto con il suo mostro, con l’incarnazione del suo mondo interiore oscuro, Laura torna ad accogliere tutte le sfaccettature della propria personalit�, impara di nuovo ad amarle, e ricostruisce s� stessa attraverso una sorta di terapia mostruosa dalla quale esce infine completa. E molto arrabbiata. Nel film di Lindy la fantasia di vendetta arriva tardi, ma esplode in tutta la sua gloria con un finale brutale quanto soddisfacente, nonch� musicale. Pi� di cos� era impossibile chiedere.

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9 febbraio 2025 (modifica il 9 febbraio 2025 | 15:52)

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