Il presidente Mattarella: GO! 2025 momento storico

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In un clima di palpabile emozione piazza Transalpina ha ospitato la cerimonia ufficiale dell’inaugurazione della Capitale Europea della cultura. Alla presenza delle più alte cariche istituzionali, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato il valore di GO! 2025, che risalta ancora di più a fronte del momento contingente caratterizzato da grandi tensioni internazionali: “Ringrazio la presidente della Repubblica di Slovenia, Nataša Pirc Musar,  per le parole nei confronti miei e dell’Italia e per avermi invitato a condividere questo momento storico. Un progetto lanciato su questa piazza che affonda le sue radici in un lungo processo di riconciliazione. Slovenia e Italia hanno saputo dimostrare che è possibile scegliere la via della cooperazione.  Le differenze e le incomprensioni han lasciato il posto a fattori che uniscono e a una cultura comune. La cultura dei confini. Essere Capitale transfrontaliera significa avere il coraggio di essere portatori di luce nel mondo”.

“Oggi mi trovo nel cuore pulsante di un territorio che incarna la storia, la cultura e il destino condiviso di due popoli. Nova Gorica e Gorizia, insieme, sono la Capitale europea della cultura, simbolo di una visione che trascende i confini, unisce le comunità e celebra il valore della nostra comune eredità. Per la prima volta due città di due nazioni diverse condividono il titolo di Capitale europea della cultura. Un evento di portata storica, destinato a lasciare un segno indelebile nel percorso delle future Capitali”. È il pensiero espresso alla cerimonia di apertura di Go! 2025 Nova Gorica Gorizia Capitale europea della cultura, in piazza della Transalpina, dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il quale ha rimarcato che “questo riconoscimento è la dimostrazione concreta di come la collaborazione tra istituzioni possa trasformare un’idea in una realtà capace di ispirare l’intero continente. Il mio più sentito ringraziamento va alle istituzioni slovene per il costante dialogo con quelle italiane e ai sindaci di Gorizia e Nova Gorica, i primi a credere nella forza di questo progetto e nella sua capacità di generare un cambiamento profondo”.

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Il governatore, presente all’evento assieme al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, al Presidente della Repubblica di Slovenia Nataša Pirc Musar, ai sindaci di Gorizia e Nova Gorica Rodolfo Ziberna e Samo Turel, ha proseguito evidenziando che Go! 2025 “non è soltanto un riconoscimento prestigioso, ma un messaggio potente: la cultura ha la forza di abbattere le barriere, di costruire ponti di comprensione e di rafforzare quel senso di appartenenza che lega le nostre due nazioni. Qui, dove la storia ha scritto pagine di separazione, oggi scriviamo una pagina di unità, di collaborazione e di fiducia reciproca. Nova Gorica e Gorizia sono il crocevia di culture, lingue e tradizioni che si intrecciano in un dialogo fecondo, dimostrando che l’Europa è e deve essere un luogo di incontro e di scambio. La scelta di questo territorio come Capitale Europea della Cultura testimonia il valore di un percorso che ha saputo trasformare le ferite del passato in opportunità per il futuro”. “Nel solco di questa visione, la Regione Friuli Venezia Giulia ha sostenuto con convinzione e determinazione questo straordinario progetto, consapevole che la cultura è il motore della crescita sociale ed economica, lo strumento più potente per generare sviluppo, inclusione e innovazione – ha detto Fedriga -. La nostra Regione, cerniera tra mondi e tradizioni diverse, si pone come esempio di dialogo e di convivenza, contribuendo attivamente a rafforzare il legame tra Italia e Slovenia”. Il governatore del Friuli Venezia Giulia ha sottolineato inoltre “l’enorme valenza culturale dei grandi eventi che la Capitale porta con sé, che servono per far dialogare, conoscere, pensare assieme popoli che provengono da lingue e culture diverse e che sono pensati per le persone. Abbiamo voluto investire con forza nello sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti, affinché questo progetto lasci un’eredità tangibile per le future generazioni. Penso al Castello di Gorizia, a piazza Transalpina, alla stazione ferroviaria e alla Galleria Bombi, destinata a un innovativo progetto di riqualificazione curato da uno dei più grandi artisti dell’arte digitale”.

Ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile il raggiungimento di questo traguardo Fedriga ha osservato che “oggi celebriamo una comunità che si riappropria della propria identità comune attraverso l’arte, la musica, la letteratura, il teatro, il cinema e ogni espressione del sapere e della creatività umana. Nova Gorica e Gorizia dimostrano che la cultura è il vero antidoto alla divisione, il mezzo per riscoprire ciò che ci accomuna e per costruire un futuro di pace e di progresso. Che questa Capitale Europea della Cultura sia un faro di speranza, un ponte tra passato e futuro, un esempio di come la bellezza e il sapere possano essere le fondamenta di una nuova Europa, più unita, più solidale, più consapevole della propria straordinaria ricchezza culturale”. Nell’occasione il governatore Fedriga ha donato al Presidente Mattarella e alla Presidente Pirc Musar una riproduzione dell’opera dell’artista Giorgio Celiberti, uno dei più illustri rappresentanti dell’arte contemporanea italiana.

Nataša Pirc Musar, Presidente della Repubblica di Slovenia:

Caro Signor Presidente, mio caro amico Sergio,

onorevoli sindaci Samo Turel e Rodolfo Ziberna,

illustri ospiti dalla Slovenia e dall’estero,

cari cittadini e cittadine sloveni, cari cittadini e cittadine di Gorizia,

care amiche e cari amici, nostri vicini di Gorizia e d’Italia,

cari tutti i cittadini e tutte le cittadine d’Europa.

Oggi, 8 febbraio 2025, resterà nei nostri cuori come un giorno storico. Una giornata dedicata a una visione secolare di pace, libertà, buon vicinato e rispetto reciproco. Sull’amicizia e sull’amore tra noi.

Oggi gli sloveni in patria e all’estero celebrano la Giornata della cultura slovena. In questo giorno del 1849, il nostro più grande poeta, France Prešeren, depose la penna per l’ultima volta. Alle soglie della primavera dei popoli, scrisse Zdravljica, la sua opera più importante, che dal 2020 è riconosciuta come patrimonio europeo. La nazione slovena ha scelto la settima strofa di questa poesia come inno nazionale del nostro Paese:

“Vivano tutti i popoliche anelano al giornoin cui la discordia verrà sradicata dal mondoe in cui ogni nostro connazionale sarà libero,e in cui il vicino non un diavolo, ma sarà un amico!”

Le parole di Prešeren mi sono particolarmente care, non solo perché sono diventate il nostro inno, ma anche perché già a metà del XIX secolo tracciavano la visione della politica interna ed estera della Slovenia, una visione che oggi viviamo come Paese indipendente e membro dell’Unione europea. Pace, libertà, rapporti di buon vicinato e rispetto reciproco.

Ecco perché i nostri cuori sono oggi così toccati dall’importanza storica di questo progetto. È emozionante che, nel giorno di Prešeren, in Piazza Europa, dove più di vent’anni fa siamo entrati a far parte della famiglia europea, inauguriamo la Capitale europea della cultura. Un evento che, per la prima volta nella sua storia, unisce due città, due Paesi e due popoli, insieme ai nostri vicini, amiche e amici italiani.

Nova Gorica e Gorizia – due agglomerati urbani – sono state designate Capitale europea della cultura per l’anno 2025. Insieme inauguriamo questo importante evento nel giorno in cui la Slovenia celebra la sua Festa della cultura e nell’anno che segna l’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. Un conflitto che, sulle sue rovine, ha visto i sopravvissuti stringersi la mano, perdonarsi reciprocamente e, sulla base della riconciliazione tra le nazioni, promettersi: mai più guerra, mai più calpestio dell’umanità. Su queste fondamenta si regge ancora oggi l’Unione europea, la nostra patria comune. Sulla promessa e sull’impegno per la pace, la libertà, le relazioni di buon vicinato e il rispetto reciproco: una promessa che non dobbiamo mai, in nessun caso, rinnegare. Sul riconoscimento che “ci sono molte più cose che ci uniscono di quelle che ci dividono”, come ha sottolineato il mio predecessore, il Presidente Pahor, dal quale ho assunto con orgoglio e responsabilità l’onorevole patrocinio di questo storico progetto comune. Sono particolarmente grata a Lei, caro Presidente Sergio Mattarella, per essere qui con noi oggi, come amico e leader della vicina e stimata Repubblica Italiana. La ringrazio, signor Presidente, per la sua straordinaria abilità di statista, per la sua amicizia sincera e per il suo costante impegno a favore della coesistenza pacifica e di un futuro condiviso e luminoso.

Signore e Signori,

l’Europa e il mondo si trovano a un crocevia di valori e non possiamo dimenticare il nostro passato mentre costruiamo il futuro. Nova Gorica – insieme alla vicina Gorizia – accoglie con consapevolezza e orgoglio la responsabilità del titolo di Capitale europea della cultura. Unite come un unico agglomerato urbano, siamo testimoni del nostro passato, ma soprattutto custodi di un futuro condiviso. Ci impegniamo a garantire alle generazioni future, alle nostre figlie e ai nostri figli, pace, libertà e creatività, senza mai negare né opprimere gli stessi diritti agli altri. Ecco perché questa Capitale europea della cultura è così speciale e di rilevanza storica. Perché Nova Gorica e Gorizia, insieme ai loro abitanti, oltre a ispirarsi ai versi di Prešeren, vivono e co-creano anche grazie alle parole del nostro poeta Srečko Kosovel: “Siamo uniti nello spirito e nell’amore, ma ognuno mantenga il proprio volto”.

Cari ospiti,

a nome del nostro Paese, vorrei cogliere questa occasione per esprimere il mio sincero ringraziamento a tutti gli artisti e a tutte le artiste che, nel corso degli anni, hanno contribuito con passione e impegno a realizzare un programma variegato e ricco di iniziative. Sono particolarmente lieta del fatto che le due minoranze abbiano sviluppato numerosi progetti congiunti. Credo che ognuno di noi troverà ispirazione nel programma e sentirà l’amore e la responsabilità con cui è stato preparato. Da Piazza Europa, inviamo un caloroso saluto e i nostri migliori auguri alla città di Chemnitz, in Germania, che quest’anno è anch’essa Capitale europea della cultura e invita le visitatrici e i visitatori a scoprire ciò che è nascosto (“C the Unseen”).

Naprej, Evropa brez meja! Avanti Europa senza confini!

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana:

Ringrazio la Presidente Pirc Musar per avermi voluto invitare a condividere con Lei questo momento storico per le due città, Nova Gorica e Gorizia, per la Slovenia e l’Italia e per tutta l’Unione Europea.

Permettetemi di esprimere il mio sincero apprezzamento agli organizzatori, alle autorità locali e ai rappresentanti delle istituzioni europee presenti per il lavoro svolto in piena armonia e con lungimiranza per portare a compimento un progetto lanciato proprio da questa piazza nel lontano 2021. Un progetto che affonda le sue radici nel lungo percorso di amicizia e riconciliazione promosso attivamente dai nostri due Paesi, Signora Presidente. Di questo possiamo essere orgogliosi.

In un mondo segnato da tensioni e conflitti crescenti, un mondo che ha abbandonato la cooperazione come elemento fondamentale della vita internazionale, la Slovenia e l’Italia hanno dimostrato che la strada della cooperazione è ancora un’opzione valida.

Nella tragedia della Seconda guerra mondiale, un sopravvissuto ad Auschwitz, Roman Kent, ha osservato “non vogliamo che il nostro passato sia il futuro dei nostri figli”.

È con questo spirito che abbiamo affrontato gli eventi del dopoguerra, per scrivere una nuova pagina e niente, nessuna provocazione farà tornare indietro la storia che Slovenia e Italia stanno scrivendo insieme.

In questo percorso, due elementi si sono rivelati fondamentali: la comune appartenenza all’Unione Europea e la cultura che i nostri due popoli condividono.

Quando la Slovenia ha aderito all’Unione Europea, vent’anni fa, i nostri Paesi sono confluiti in un percorso comune. La Repubblica Italiana ha sostenuto e accompagnato con convinzione il vostro processo di adesione, affinché i nostri due popoli potessero ancora una volta contribuire a un destino comune.

Lavorando fianco a fianco, all’interno delle istituzioni europee, abbiamo consolidato la fiducia reciproca e un ulteriore senso di appartenenza e identità: la nostra comune identità europea.

Le differenze e le incomprensioni sono state sostituite da fattori di unione.

E questo è un aspetto che racchiude il valore dell’Unione europea.

Una cultura che racchiude tante preziose peculiarità nazionali e tante lingue, eppure una cultura comune che le due città celebreranno insieme quest’anno.

Nova Gorica e Gorizia vogliono celebrare una cultura transfrontaliera.

Insieme a Chemnitz, in Germania, Nova Gorica è stata scelta come Capitale europea della cultura 2025 e la città slovena ha deciso di lanciare una sfida alla sua città gemella, Gorizia: proporre un’esperienza culturale transfrontaliera.

Se la cultura, per definizione, non conosce confini, essa prende forma come espressione di una comunità, che però è aperta all’approfondimento, alla ricerca comune, all’arricchimento reciproco.

Dopo aver sconfitto gli orrori dell’estremismo nazionalista – che hanno causato tanti danni in Europa – riemergono i valori della coesistenza e dell’apertura.

Sono questi i valori che possono contrastare l’oscurantismo della guerra e del conflitto che è tornato con l’aggressione della Russia all’Ucraina.

Essere la prima Capitale europea della cultura transfrontaliera significa avere il coraggio di essere portatori di luce e di fiducia nel futuro del mondo, in un momento in cui si diffondono ombre, incertezze e paure. Significa indicare la strada del vero progresso.

È un compito che inizia oggi. In uno spirito di sincera amicizia, mi unisco al Presidente Pirc Musar nell’augurarvi un grande successo.



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