Oltre duecento persone, soprattutto avvocati e tanti provenienti anche da fuori provincia – altri 700, professionisti e non, collegati da remoto – ieri pomeriggio all’hotel Charlie, per parlare di “Violenza domestica e abusi familiari: emergenza sociale e risposta istituzionali”. Un convegno organizzato dall’associazione Avvocati per la Famiglia e con il supporto dell’ordine provinciale guidato da Arturo Pardi. Nessuna rapresentante delle istituzioni presente in sala.
Ad aprire i lavori l’avvocato Marina Guzzini (Aiaf Marche) e coordinato dall’avvocato Irene Ciani (Aiaf Pesaro e Urbino). Sono intervenuti nel corso del pomeriggio il prefetto Emanuela Saveria Greco, il filosofo Paolo Ercolani, la presidente nazionale dell’associazione Gabriella De Strobel, Elisabetta Rosi, già presidente della II sezione penale della Cassazione, Francesco Antonio Genovese, ex presidente della I sezione civile della Cassazione e l’avvocato Alberto Figone, responsabile nazionale Aiaf. Presenti anche la presidente del tribunale di Pesaro, Lorena Mussoni, la procuratrice Maria Letizia Fucci. Una giornata per capire anche i risvolti non solo sociali, perché le violenze di genere, contro le donne, contro i minori soprattutto all’interno delle mura domestiche, “stanno occupando il 90 per cento dei nostri uffici e delle nostre aule – ha detto il presidente del tribunale Lorena Mussoni –. Un convegno importante perché si è davanti ad un fenomeno in espansione e con un impatto consistente, quello riguardante le violenze e gli abusi. Il tutto all’interno di una legislazione in materia molto complessa”.
Quindi la presidente Mussoni ha sottolineato che il “tribunale è all’avanguara per la candelarizzazione dei reati di particolare gravità e quindi per i reati di violenza”. Il magistrato ha poi posto l’accento sulla sensibilizzazione sociale sul tema che passa attraverso le famiglie e le scuole.
Omicidi, lesioni, donne picchiate, violenze, bambini maltrattati. Una montagna di pratiche di grande complessità e delicatezza “perché poi bisogna capire le denunce serie da quelle strumentali anche perché noi non abbiamo la sfera di cristallo, tenendo poi conto che capita anche che c’è chi denuncia poi ritratta”, ha detto il procuratore Maria Letizia Fucci. Il magistratato ha poi aggiunto che “è una emergenza sociale e con un organico di tre soli magistrati tutto diventa pesante perché si deve decidere reati da codice rosso in solo tre giorni”. E per chiarire alla platea la mole di lavoro legata a questi reati ormai all’ordine del giorno, il procuratore Fucci ha poi aggiunto “che abbiamo creato una squadra composta da due carabinieri e due poliziotti proprio per affrontare le indagini legate alle violenze di genere. Non fanno solo questo ma sono occupati prevalente su queste problematiche”. Una fotografia di questi reati in Provincia è stata tratteggiata dal prefetto Emanuela Saveria Greco che dopo aver citato i dati nazionali (+35% di violenze sessuali negli ultimi due anni) ha poi messo in luce i dati locali che poco si distanziano dal quadro nazionale perché “c’è stato un incremento nel 2024 rispetto all’anno prima, del 36 per cento di interventi delle forze dell’ordine per questi reati che stanno emergendo perché si sta rompendo il muro del silenzio in virtù anche del clamore mediatico. E sono state 16 le misure di vigilanza da me disposte negli ultimi 3 mesi. Una vera e propria emergenza sociale”. Tra i vari interventi del convegno anche quello del filosofo Paolo Ercolani che ha affrontato questo delicatissimo tema uscendo fuori dalle pagine dei codici penali.
m.g.
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