Il mercato immobiliare tra la transizione energetica e l’ascesa degli affitti brevi — idealista/news

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Il mercato immobiliare italiano è in fermento, sospeso tra la necessaria transizione ecologica e l’ascesa prorompente degli affitti brevi. La seconda edizione dell’International Real Estate Symposium, organizzato dall’imprenditore Andrea Maurizio Gilardoni, ha offerto un palcoscenico privilegiato per analizzare queste tendenze, riunendo a Milano oltre 500 operatori del settore. Tra i 30 relatori, rappresentanti di associazioni, accademici del Politecnico di Milano e aziende come Idealista, Facile Immobiliare e PPG. 

L’evento, articolato in quattro tavole rotonde e diversi approfondimenti, ha esplorato temi cruciali come sostenibilità, proptech, affitti brevi, interior design, smart building, intelligenza artificiale e rigenerazione urbana, offrendo una panoramica completa sul mercato immobiliare italiano e internazionale.

Un primo punto di riflessione emerge dall’apparente paradosso della svolta green: sebbene la necessità di efficientamento energetico sia ormai innegabile, il suo impatto sui prezzi degli immobili sembra ancora limitato. Come sottolineato da Livio Spinelli del Consiglio Nazionale dei Geometri, “dal 2025 sarà fondamentale valutare il property value, ovvero il valore sostenibile che l’immobile manterrà durante tutto il periodo del mutuo. Gli interventi di efficientamento energetico, però, non devono essere l’unico parametro di valutazione”.

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L’impatto della direttiva green

Questa affermazione trova conferma nelle parole di Vincenzo De Tommaso di Idealista, che evidenzia come la classe energetica non sia ancora un fattore determinante nella scelta dell’immobile, posizionandosi all’undicesimo posto tra le priorità dei potenziali acquirenti. Anche Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, pur evidenziando il potenziale di risparmio energetico offerto dalla domotica (fino al 20-30%), riconosce che il suo impatto sulla direttiva europea “case green” entro il 2030 sarà limitato (tra il 9 e il 10%). 

Si tratta di un dato significativo, che suggerisce come la sensibilità verso la sostenibilità, pur in crescita, non si traduca ancora in una maggiore disponibilità a investire in immobili green. Giuseppe Cifalà, Vice-Presidente di Gesticond (amministratori di condominio, ndr), ha inoltre posto l’accento sulla necessità di una gestione oculata del patrimonio immobiliare, affermando che “La sfida del 2030 richiede un cambio di mentalità nella gestione degli immobili: è necessario investire almeno il 5% annuo per mantenerne il valore, considerando però che non tutte le soluzioni di efficientamento energetico sono adatte a ogni edificio”.

Il mercato degli affitti brevi

Il secondo tema caldo del Symposium è stato quello degli affitti brevi. Donato Cella di Property Managers Italia ha evidenziato la crescente maturità di questo mercato, sottolineando come gli affitti brevi offrano maggiore flessibilità e rendimenti superiori rispetto ai contratti tradizionali. Tuttavia, la gestione degli affitti brevi non è esente da complessità, come evidenziato da Marco Grumetti della Federazione Italiana Agenti Immobiliari, che ha sottolineato l’importanza della professionalizzazione del settore per contrastare l’abusivismo e garantire il rispetto delle normative. Gilardoni stesso ha ribadito la necessità di una visione olistica per affrontare le sfide del mercato immobiliare, affermando che “l’operatore immobiliare oggi deve avere un approccio multidisciplinare. La velocità, l’ottimizzazione di costi e tempi, e la capacità di adattarsi al cambiamento sono fondamentali.” La tecnologia, in questo senso, gioca un ruolo chiave, offrendo strumenti per l’analisi dei dati, la valutazione degli immobili e la gestione degli affitti.

Una fase di transizione per il real estate

In conclusione, il Real Estate italiano si trova di fronte a una fase di transizione cruciale. La spinta verso la sostenibilità e l’espansione del mercato degli affitti brevi rappresentano due tendenze destinate a ridisegnare il settore. Come emerso dal Symposium, la chiave per affrontare queste sfide risiede nella collaborazione, nella professionalizzazione e nell’adozione di un approccio multidisciplinare, che integri competenze diverse e sfrutti le potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica. La strada verso un mercato immobiliare più efficiente, sostenibile e dinamico è ancora lunga, ma le opportunità per gli operatori del settore sono concrete e significative.



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