Nuovo capitolo del processo sulla strage di Torremaggiore. Imputato Taulant Malaj, l’uomo di origini albanesi accusato di aver ucciso la figlia 16enne Jessica e il vicino di casa Massimo De Santis. La ragazza morì accoltellata mentre tentava di difendere la madre Tefta dalla furia omicida del padre. De Santis, invece, sarebbe stato ammazzato per via della sua amicizia con la stessa Tefta. Un fatto di sangue risalente al 7 maggio 2023 a Torremaggiore. L’uccisione della minorenne sarebbe avvenuta dinanzi al figlio più piccolo dell’imputato, un bimbo che all’epoca aveva soltanto 5 anni.
Oggi udienza di grande rilevanza, soprattutto per quanto riferito ai giudici della Corte d’Assise dal dirigente sanitario del carcere di Foggia. Il teste ha dichiarato che non ci sarebbero patologie psichiatriche in atto nell’imputato (presente oggi in aula), ma solo un disturbo dell’adattamento in carcere e un’insonnia non grave. In buona sostanza, nulla da far pensare a vizi di mente che potrebbero gravare sulla decisione finale. “Si tratta di un primo passo verso la tesi che sosteniamo sin dall’inizio del processo. Il dott. Esposto, stimato psichiatra forense, ha espressamente dichiarato che l’imputato non ha patologie psichiatriche”, il commento dell’avvocato Roberto De Rossi che rappresenta Tefta Malaj. Sentito, sempre oggi, anche un medico legale che ha riferito della forte intensità dei colpi sulle vittime. Prossima udienza il 13 dicembre per ascoltare i tre consulenti della difesa, più tre testi a scelta sempre dei legali dell’imputato. La sentenza dovrebbe arrivare nei primi mesi del 2025.
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