Nasce in Toscana l’hotel degli uccelli: l’origine dell’idea e quando sarà inaugurato

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Non servirà consultare Booking o Trivago, o rifarsi per tempo per prenotare una stanza dove riposarsi qualche giorno. Basterà planare su uno dei tre susini e infilare il becco nel buco tondo della facciata di una delle dieci casette, buttando un occhio all’interno per accertarsi che qualche altro inquilino non abbia avuto la stessa idea. Se il posto è libero, non resterà che entrare e accoccolarsi al calduccio, magari sgranocchiando qualche semino lasciato in segno di accoglienza. Niente documenti, niente chiavi, niente tassa di soggiorno. Solo un cinguettio di ringraziamento al mattino o sul far della sera. Questo basta, come ricompensa della sosta al “Bird Hotel” di via del Padule 63 a Pietrasanta. Un vero e proprio albergo en plein air per uccellini.

L’idea

L’idea è venuta a Mariella Poli, storica gallerista della Piccola Atene in tandem con Paola Raffo (anche se la prima galleria “La Subbia” venne aperta a Lido di Camaiore), che da qualche anno ha trasferito il suo spazio artistico in campagna, organizzando e ospitando mostre, eventi, presentazioni di libri (ha anche una casa editrice Athena) e vari happening nel parco che l’ha vista crescere, quando piccolina giocava all’aria aperta tra le canne di bambù, gli olivi e i susini piantati dal padre. E proprio i tre susini dell’infanzia, ormai rinsecchiti, le hanno suggerito l’idea, a dir poco originale, di costruire casette per dare ospitalità ai volatili e sistemarle sui rami ormai privi di foglie.

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I “mini appartamenti”

Dire però “casette” è restrittivo: quelle che fringuelli, pettirossi, rondini, usignoli troveranno appese ai tre susini sono in tutto e per tutto vere opere d’arte. Mariella, infatti, da donna legata da sempre al mondo della scultura e della pittura – fu una delle prime galleriste ad ospitare nella sua “La Subbia” un giovane Igor Mitoraj, e poi ancora Jean-Michel Folon, Giò Pomodoro, Giuliano Vangi, Kan Yasuda, Sophia Vari, moglie di Fernando Botero – ha chiamato a raccolta alcuni tra i suoi numerosi amici artisti e ha lanciato la sfida.

Gli artisti

A raccogliere, con entusiasmo, “il guanto” per questo giro di giostra, sono stati Gian Diego Benvenuto, Michela Mallegni, Matteo Ciardini, Gian Luigi Corinto, Lorenzo Malfatti, Luciano Massari, Claudia Menichini, Maximo Pellegrinetti, Cristiana Pucci, Silvina Spravkin, Claudio Tomei che, a stretto giro di tempo, ciascuno secondo la propria cifra stilistica, hanno realizzato i primi dieci “mini appartamenti”, depositandoli domenica scorsa – durante una piccola cerimonia di consegna – al C. A. M.Po. Questo è il nome dell’area verde di via del Padule, ma è anche l’acronimo che individua il Centro Arte Mariella Poli.

L’inaugurazione

L’inaugurazione vera e propria è fissata per il 9 marzo, quando Mariella avrà terminato il suo allestimento delle piccole costruzioni sui rami dei tre susini, che torneranno ad avere un ruolo centrale nel parco. «L’idea del “Bird Hotel” è nata vivendo e osservando la natura del luogo dove ho la fortuna di vivere e svolgere il mio lavoro – spiega Poli – . Uno spazio ricco di tante piante di vario tipo e animaletti liberi attirati dalla vegetazione in parte curata, in parte selvaggia. Tra i più assidui, tanti uccellini, sia abituali che di passaggio. Tra le varie piante ci sono in particolare tre susini, che sono stati molto generosi di frutti, ma che per un ciclo naturale sono diventati “stanchi”».

Gli alberi

Sono gli alberi dell’infanzia, quelli dove si fa la conta per giocare a nascondino, al cui tronco ci si appoggia stanchi dalle corse, quelli che lasciano cadere frutti da raccogliere e trasformare in barattoli di marmellata e poi in crostate per la meritata merenda. Impossibile per Mariella tagliarli. «Troppo grande l’affetto che mi lega a loro – racconta con emozione – . Non riuscivo a prendere in considerazione l’idea di non vederli più nel parco, così li ho osservati spesso con malinconia, nostalgia e dispiacere. E più volte mi sono chiesta che cosa potevo fare con loro? Per loro? Gli uccellini mi hanno cantato il suggerimento: i susini sarebbero tornati a nuova vita come luogo di ritrovo dove vari volatili avrebbero potuto vivere, “rifocillarsi”, cantare. E doveva essere un luogo confortevole, accogliente, amichevole, comodo, qualcosa di speciale, dove liberamente possono fermarsi per lungo tempo o ripartire presto per il viaggio, in ogni caso viverci un pochino».

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La costruzione

Ecco l’idea della costruzione di un hotel tutto per loro; un albergo che rappresentasse la caratteristica del posto: unione di arte e natura nella convivialità e partecipazione. È così maturato il progetto del “Bird Hotel” composto da piccole casette personalizzate, creative, espresse in qualsiasi atto libero, realizzate con apertura d’espressione e il sentire di ognuno, senza vincoli, coinvolgendo gli amici artisti che sono stati generosi, partecipi, nella fase preparatoria condividendo pensieri, progetti, ipotesi perché il “Bird Hotel” potesse prendere forma.

Il futuro

Ma non finisce qui: dopo la presentazione delle prime casette – corredate anche di dipinti e scultori degli artisti protagonisti – sicuramente altre casette si aggiungeranno in questo bel percorso proiettato nel futuro, e il cerchio dell’idea di unione, creatività, e capacità salvifica di arte-natura-condivisione sarà completato.

A Mariella Poli il compito dell’allestimento, dopodiché il “Bird Hotel” sarà visitabile, meglio se comunicandolo attraverso i contatti presenti sul sito www.mariellapoli.it. E il ricordo dei susini in fiore sarà evocato dal canto di passerotti ed usignoli.

 



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