Aumentano gli attacchi ibridi nelle regioni baltiche e artiche

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La Silver Dania, una nave da carico con equipaggio russo, è stata trattenuta dalle autorità norvegesi il 31 gennaio per sospetti atti di sabotaggio dopo che un cavo di collegamento in fibra ottica tra l’isola svedese di Gotland e Ventspils in Lettonia era stato danneggiato. L’equipaggio è stato successivamente rilasciato non essendo state trovate prove inconfutabili del coinvolgimento in quanto accaduto. Questo, tuttavia, non è un incidente isolato. Gli attacchi ibridi russi alle infrastrutture critiche sottomarine, in particolare ai cavi in fibra ottica, sono in aumento, specialmente nei mari Baltico e Artico. Questi cavi non sono solo cruciali per l’accesso a Internet, ma sono anche strumenti di comunicazione essenziali. Il loro sabotaggio, quindi, è altamente dirompente. Questi tipi di attacchi sono una strategia facile ed economica per la Russia per causare disordine nell’Europa settentrionale. Sfortunatamente, scoraggiare la Russia è più facile a dirsi che a farsi. Nelle aree artiche e baltiche, in particolare, gli attacchi russi hanno registrato un trend di crescita dal 2021, quando un cavo dell’Osservatorio dell’Oceano LoVe andò fuori servizio nel nord della Norvegia.

Nel 2022, anche un cavo in fibra ottica di comunicazione che collega le Svalbard alla terraferma norvegese è stato sospettosamente danneggiato. Questo cavo era fondamentale per le comunicazioni norvegesi verso la terraferma ed essenziale per il settore delle infrastrutture spaziali. Nel 2023 vi è stato un ulteriore danneggiamento. Un gasdotto e un cavo dati del gasdotto Baltic Connector sono stati lesionati. Gli investigatori hanno rapidamente stabilito che la New Polar Bear, una nave portacontainer cinese, era responsabile, trascinando la sua ancora lungo il fondo dell’oceano, dell’accaduto. Mentre i funzionari cinesi hanno ammesso che la nave era responsabile, hanno ovviamente negato che si sia trattato di un attacco deliberato. Nel 2024, due cavi nel Mar Baltico sono stati tagliati, uno di essi collega la Germania alla Finlandia mentre il secondo collega la Lituania alla Svezia. Questa volta la nave responsabile è stata la cinese Yi Peng 3. Gli episodi del 2023 e del 2024 hanno, dunque, coinvolto navi cinesi, il che potrebbe indicare una crescente cooperazione russo-cinese sugli attacchi ibridi, ma non ci sono prove che confermino tale ipotesi. Gli esperti, evidenziano che la cooperazione russo-cinese nell’Artico è, al momento, apparentemente ancora limitata. Oltre a questi danni diretti ai cavi, sono state sollevate preoccupazioni sul fatto che la Russia utilizzi una flotta ombra per mappare le infrastrutture critiche sottomarine nel Mar Baltico. Questa flotta ombra è composta da navi militari e civili, presumibilmente progettate per interrompere parchi eolici e cavi di comunicazione e sabotare i Paesi nordici. È un dato di fatto che l’aumento degli attacchi alle infrastrutture sottomarine, in particolare nelle regioni baltiche e artiche, sia vantaggioso per la strategia generale della Russia. Non solo l’attribuzione diretta è estremamente difficile, il che rende una deterrenza efficace ancora più impegnativa, ma tali tattiche rimangono al di sotto della soglia dei conflitti armati. In questo modo le azioni russe rappresentano un dilemma per i governi occidentali.

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Se dovessero rispondere in modo aggressivo, la Russia potrebbe affermare di essere stata molestata. Non rispondendo, tuttavia, gli Stati occidentali potrebbero incentivare l’aumento degli attacchi di questo tipo. Soprattutto nel caso delle infrastrutture sottomarine, dove ci vuole tempo per indagare sulla rottura del cavo, è difficile per un governo occidentale affermare che un attacco sia stato intenzionale e ancora più difficile attribuire il danno a un attore specifico. In altre parole, la Russia può allo stesso tempo avvalersi di una negabilità plausibile ed evitare una vera e propria guerra, causando gravi disagi alle società occidentali. Gli attacchi ibridi permettono anche alla Russia di testare e sondare le difese nel Baltico e nell’Artico. L’obiettivo è vedere quanto siano resilienti i Paesi dell’Europa settentrionale agli attacchi non tradizionali. Dal punto di vista della Russia, tali attacchi sono relativamente economici e facili da condurre. È difficile impedire alle navi di trascinare le loro ancore, in particolare se la nave in questione non causa immediatamente sospetti. Poiché scoraggiare direttamente il comportamento della Russia rimane difficile, non c’è motivo di supporre che gli attacchi ibridi alle infrastrutture critiche sottomarine cesseranno.

Esistono tuttavia alcune evidenze del fatto che gli Stati del Baltico e dell’Artico stanno sperimentando nuovi metodi per disincentivare tali attacchi ibridi. Ad esempio, il 26 dicembre 2024 l’Unione europea ha affermato che avrebbe rafforzato i suoi sforzi per proteggere i cavi sottomarini utilizzando una migliore tecnologia di rilevamento. Inoltre, il 14 gennaio la Nato ha annunciato il dispiegamento di una nuova missione “per scoraggiare eventuali futuri tentativi da parte di un attore statale o non statale di danneggiare le infrastrutture sottomarine critiche” nel Mar Baltico. Anche i singoli Stati possono cercare di scoraggiare il comportamento russo. Ad esempio, quando il collegamento elettrico Finlandia-Estonia è stato interrotto nel dicembre 2024, la guardia di frontiera finlandese ha rapidamente arrestato una petroliera battente bandiera delle Isole Cook e l’ha portata nelle acque territoriali finlandesi. Se queste o altre misure di deterrenza risulteranno efficaci per scoraggiare la Russia dall’impegnarsi in ulteriori attacchi ibridi è ancora presto per dirlo. Purtroppo, al momento, la Russia ha tutto l’interesse a continuare a condurre attacchi ibridi contro le infrastrutture sottomarine critiche nelle regioni baltiche e artiche, così come in Europa. Fare affidamento sulla sua “buona volontà” affinché ciò non accada di nuovo è una vana illusione.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza

Aggiornato il 06 febbraio 2025 alle ore 14:20



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