Sono migliaia in questi giorni i contribuenti sia persone fisiche sia società in difficoltà con l’Agenzia delle entrare riscossioni in trepida attesa sulla possibilità che si concretizzi finalmente una rottamazione quinques non prevista nella legge di Bilancio 2025 a dispetto delle molte aspettative iniziali palesate durante i lavori parlamentari che hanno preceduto il varo della manovra di fine anno. Infatti, in sede di conversione del decreto la legge n°207/2024 del 30/12/2024 nulla ha disposto sulla tanto attesa rottamazione quinques riferita alla rottamazione dei carichi pendenti presso l’AdER. Tuttavia, con il decreto Milleproroghe il governo potrebbe fare rientrare dalla finestra quello che non è entrato dalla porta principale con la legge di bilancio 2025; vale a dire, introdurre una nuova rottamazione (quinquies) dei debiti. Un recente emendamento inserito nel decreto Milleproroghe prevede una possibile rottamazione dei ruoli esattoriali quale logica continuazione della rottamazione quater andando, pertanto, ad interessare la definizione di ruoli esattoriali successi al 1 luglio 2022 e fino al 31 dicembre 2023, facendo salva la possibilità di fare rientrare nella definizione dei carichi esattoriali anche chi è decaduto dalla rottamazione quater precedente con riferimento alla quale l’ultima rata prevista è fissata al 28/02/205 con i soliti 5 giorni di tolleranza.
La nuova sanatoria sarebbe applicabile per le cartelle esattoriali fino al 2023 compreso, non escludendo la possibilità che possa essere estesa anche al 2024, al fine di alleggerire il più possibile i carichi esattoriali attualmente pendenti, introducendo pertanto nuove possibilità di definizione del debito tributario, previdenziale o patrimoniale per tutti coloro che sono già stati intercettati da atti della riscossione coattiva emessi e notificati dall’AdER ex art.50 e ss del DPR n°602/1973. Se questo meccanismo verrà confermato, la prima scadenza della nuova rottamazione potrebbe essere fissata per il 30 aprile 2025 con possibilità di pagare fino a 120 rate ossia in dieci anni solo la sorte capitale con lo sgravio di sanzioni ed interessi, alleggerendo così di molto il carico debitorio. Pertanto, in questi giorni si è tornato a parlare nuovamente della possibile introduzione di una nuova rottamazione, sarebbe la quinta in ordine di tempo destinata a tutti i contribuenti in debito con il Fisco, ma non solo, anche con l’INPS o con altri enti creditori. Questa ipotesi era stata scartata dalla Legge di Bilancio 2025 ma un emendamento inserito nel decreto Milleproroghe potrebbe ripresentarla. In questo modo si darebbe una nuova possibilità di annullamento di sanzioni e interessi sui debiti dei contribuenti che risultavano esclusi dalla precedente definizione agevolata per le cartelle esattoriali fino al 2023.La proposta di una rottamazione quinquies dei debiti, deve ancora essere confermata in modo definitivo, ma possiamo già delineare il funzionamento della misura se questa dovesse essere approvata.
La nuova rottamazione quinquies permetterebbe a diverse tipologie di contribuenti di azzerare gli interessi, la mora, l’aggio e le sanzioni sui propri debiti pagando così solo la sorte capitale al netto degli oneri ossia sanzioni ed interessi che in molti casi arrivano a raddoppiare o addirittura triplicare il debito netto iniziale sia esso tributario o previdenziale. Nella sanatoria verrebbero incluse anche le cartelle esattoriali che non sono state comprese nella precedente rottamazione quater e cioè quelle emesse dopo il 30 giugno 2022, per dare la possibilità al maggior numero di contribuenti di mettersi in regola con il Fisco. Si parla, pertanto di una misura di definizione dei ruoli molto vantaggiosa in considerazione della possibilità di dilazione dei debiti con un limite massimo di 120 rate, ovvero, per un periodo massimo di 10 anni. In questo modo i contribuenti avranno più tempo per saldare il dovuto con rate mensili di pari importo spalmate su un arco temporale decennale. Con la rottamazione quater il governo pensava di recuperare un gettito notevole; tuttavia, la misura di definizione dei ruoli in oggetto non ha raggiunto gli obiettivi sperati in considerazione di una calendarizzazione delle rate troppo stringente risultata di fatto gravosa per moltissimi contribuenti i quali pur avendo presentato nei termini la richiesta di adesione, non hanno poi effettuato i pagamenti dovuti in concomitanza delle scadenza delle prime due rate poiché troppo onerose (pari al 20% del debito complessivo) sia pure al netto di sanzioni ed interessi. Per cui, il debito è ritornato ad essere quello iniziale gravato dagli oneri di legge.
Come funzionerà la rottamazione quinquies, se verrà approvata? Chi saranno i beneficiari? Con la nuova rottamazione ci si rivolgerebbe a tutti coloro che risultano in debito con il Fisco e in particolare: da un lato a coloro che hanno aderito alla rottamazione quater ma sono decaduti dai benefici per mancato rispetto delle scadenze per le ragioni già spiegate oppure, coloro che non hanno avuto la possibilità di aderirvi; dall’altro lato, il provvedimento è destinato a coloro che hanno cumulato cartelle emesse dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023 sulle quali si andrebbero ad azzerare sanzioni e interessi. In questo modo i contribuenti potrebbero scegliere se pagare in un’unica soluzione oppure a rate i propri debiti, fino ad un massimo di 120 rate mensili di pari importo. La sanatoria allo studio del Governo, come previsto per la precedente definizione agevolata, darebbe la possibilità ai contribuenti debitori di saldare le cartelle relative a multe stradali, bolli auto, IRPEF, IVA, imposta di registro e altri tributi locali. Per quanto riguarda le multe, ricordiamo che sono state incluse nella definizione agevolata precedente quelle emesse dalla polizia locale (se il Comune si è affidato all’ADER per il recupero).
Come già segnalato, se per la rottamazione quinquies nulla è ancora definitivo, proseguono le scadenze ordinarie per chi ha aderito alla rottamazione quater. In particolare la settima rata scade il 28 febbraio 2025. Considerando che, anche in questo caso, esiste una tolleranza di 5 giorni per l’effettuazione del pagamento escludendo le giornate festive, la scadenza ultima slitterebbe al 5 marzo 2025.I metodi di pagamento che il contribuente può sfruttare sono il servizio Paga online dell’Agenzia Entrate-Riscossione oppure è possibile utilizzare i canali telematici di Poste Italiane oppure tramite i servizi online delle banche. I contribuenti che non effettueranno il versamento entro il termine ultimo decadranno dai i benefici della definizione agevolata; in altre parole, dovranno pagare il debito residuo nuovamente gravato da interessi e sanzioni ovviamente al netto di quanto già versato con le rate regolarmente ottemperate nelle scadenze stabilite. Pertanto, in caso di decadenza, comunque, i versamenti effettuati nei mesi precedenti verranno considerati quale acconto sul debito complessivo. Ovviamente, considerando l’incertezza attuale sulla possibilità effettiva di attivazione della rottamazione quinques, non è consigliabile, a mio avviso, disattendere le rate residue della quater, sperando magari in un rientro con la quinques, oggi solo una possibilità ma non una certezza.
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