Luciano Zanetta, nato a Varallo nel 1959, è una figura poliedrica che ha saputo unire la passione per lo sport a quella per i numeri: diplomato in ragioneria, è un esperto contabile e un noto sportivo. Sposato con Silvia, condivide con lei l’amore per i viaggi, il buon cibo e la musica.
Grande appassionato di tennis, sci e soprattutto calcio, ha vissuto da protagonista le migliori stagioni della Dufour Varallo, guadagnandosi il titolo di bomber. Impegnato attivamente sul territorio, è membro esecutivo della Fondazione Valsesia e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Monterosa 2000 S.p.A., e con la sua attività contribuisce alla valorizzazione turistica e allo sviluppo delle comunità locali.
Come ricorda il periodo trascorso alla Dufour Varallo, dove è stato tra i tre migliori bomber della storia insieme a Max Guidetti e Gianluca Lucia?
La Dufour è stata determinante per la mia formazione e la mia crescita, anche professionale. Ho trascorso ben 13 anni in questa società, vincendo quattro campionati e maturando sia come calciatore che come persona. Con Max Guidetti ho sempre scherzato, ma sapevo che sarebbe arrivato in Serie A: sia Lui che Gianluca Lucia probabilmente hanno segnato più gol di me, ma non credo che glielo riconoscerò mai!
Quali valori le ha trasmesso lo sport?
Lo sport, e in particolare il calcio, insegna prima di tutto a relazionarsi con gli altri. Lo spogliatoio è una vera scuola di vita: aiuta a sviluppare rapporti umani e a confrontarsi con persone di diverse estrazioni sociali e culture.
Lei è impegnato in qualità di tesoriere e membro del comitato esecutivo, in Fondazione Valsesia. Quanto è importante questa realtà per il territorio?
È fondamentale, nata con l’obiettivo di sostenere progetti e iniziative a livello privato e imprenditoriale per la comunità. Il Consiglio di Amministrazione è composto da persone che conoscono e amano la Valsesia, come la Presidente Laura Cerra. Il nostro scopo è favorire la crescita dell’intero territorio, dal Monte Rosa a Gattinara, passando per Varallo. È essenziale remare tutti nella stessa direzione per il bene comune.
Da quando è entrato nel CdA di Monterosa 2000, lo sci in Valsesia ha vissuto un’importante evoluzione. Quanto conta la programmazione?
È cruciale. Abbiamo lavorato a un progetto di riqualificazione degli impianti alagnesi che non poteva prescindere dallo sviluppo del collegamento con la Valle d’Aosta puntando così a far crescere l’intero comprensorio anche attraverso un’accurata strategia condivisa tra politica e imprenditoria. Successivamente ci siamo dedicati al rilancio dell’Alpe di Mera che non poteva prescindere da un’attenta programmazione della sicurezza in pista e della regolarità gestionale realizzata anche con ingenti investimenti nell’impianto per l’innevamento programmato. I numeri dimostrano che gli obiettivi sono stati tutti centrati, una visione chiara e un pizzico di fortuna sono stati determinanti.
Ad Alagna è stato creato un bacino artificiale prestando attenzione all’inserimento dell’opera nell’ambiente circostante. Come si riesce a coniugare turismo, sviluppo e sostenibilità ambientale?
Tutta l’attività della nostra società è improntata ad una particolare attenzione all’ambiente, sia per quanto concerne gli investimenti, sia nella quotidianità di gestione. produciamo ed utilizziamo solo energia rinnovabile e per l’innevamento delle piste garantiamo il completo ciclo naturale dell’acqua, che ritorna nel Sesia pulita come l’abbiamo captata al termine della stagione invernale. Il servizio di Report nel 2024 ha evidenziato come sviluppo e sostenibilità possano coesistere. Il nostro obiettivo è un turismo etico che crei lavoro rispettando le risorse naturali.
Qual è il futuro dell’Alpe di Mera, che con la gestione di Monterosa 2000 sta conoscendo nuova vita? La nuova cabinovia sarà la svolta?
Mera non deve essere vista come un’alternativa ad Alagna, ma come una destinazione complementare e altrettanto attraente, il target di clientela è profondamente differente e le due località si sostengono vicendevolmente durante l’inverno quando le condizioni meteo o di innevamento non sono ottimali. La messa in sicurezza della stazione è prioritaria: la seggiovia attuale va rinnovata e la cabinovia oltre a dare nuovo slancio garantirà il futuro della media Valsesia per gli anni a venire creando opportunità lavorative come è accaduto ad Alagna. Intendiamo anche puntare sul turismo estivo, con un Bike Park collegato all’Oasi Zegna, che renderà la località ancora più attrattiva.
L’adozione della tecnologia per l’acquisto online dello skipass per Alagna e per Mera è stata apprezzata dai turisti?
Sì, soprattutto dai giovani e si sta incrementando sempre di più. Vogliamo offrire servizi pratici e innovativi, garantire prezzi competitivi e gestire al meglio i flussi turistici riducendo i periodi di picco a favore della qualità nella fruizione di impianti e piste. Un successo dell’inverno in corso è stato lo sconto per i residenti, ha incentivato l’acquisto degli abbonamenti stagionali e ha consentito ai valsesiani di tornare ad apprezzare le piste di casa.
Cosa vede nel futuro turistico della Valsesia?
La valle, rimasta silente per anni, sta diventando un punto di riferimento. Grazie alla sua anima green e ai nuovi investimenti, come l’arrivo della catena NH MINORS Hotel ad Alagna, stiamo attirando turisti da tutto il mondo. La sfida è sviluppare un brand territoriale capace di valorizzare le nostre eccellenze: dalla montagna all’arte, fino all’enogastronomia.
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