“Il protagonismo dei giovani è fondamentale”

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IL RICAMBIO GENERAZIONALE è uno degli aspetti più importanti nello sviluppo del settore agricolo delle Marche. Il binomio giovani e agricoltura si è concretizzato in un importante progetto di Coldiretti Marche che ogni anno premia con gli Oscar Green coloro che propongono idee per innovare le aziende e le modalità di produzione delle aziende. In proposito la presidente di Coldiretti Marche Maria Letizia Gardoni (nella foto in alto) ci ha detto: “Coldiretti Marche considera fondamentale il protagonismo dei giovani in agricoltura. Negli ultimi anni, sempre più giovani imprenditori hanno scelto l’agricoltura come settore di riferimento, dimostrando un impegno verso la sostenibilità, l’innovazione e il mantenimento della tradizione agricola locale. Gli Oscar Green accendono i riflettori proprio su queste realtà. Il premio, organizzato annualmente da Coldiretti Giovani Impresa ha un ruolo chiave in questo contesto: riconoscere e promuovere le migliori iniziative di giovani imprenditori agricoli che innovano il settore e valorizzano i prodotti locali. Attraverso gli Oscar Green, Coldiretti sostiene la crescita di un’agricoltura moderna che coinvolge anche le nuove generazioni e punta a rafforzare l’economia e il benessere delle comunità rurali”.

Nelle Marche, quindi, sempre più giovani si avvicinano all’agricoltura? “Nelle Marche dal 2015 ad oggi, i giovani alla guida delle aziende agricole sono aumentati del 34%. Siamo sul podio nazionale per aziende guidate da under35 con titolo di laurea, un dettaglio sociologico importante che ci dimostra ancora una volta quanto la scelta di una vita in campagna è legata alla possibilità di realizzazione professionale e personale che questa permette di raggiungere”.

Fauna selvatica, piano dei laghetti e difesa del marchio Made in Marche, quali sono le posizioni di Coldiretti Marche? “Coldiretti Marche è attiva su vari fronti per preservare l’ambiente, la biodiversità e l’economia agricola regionale. La questione della fauna selvatica rappresenta una sfida significativa, in quanto animali come i cinghiali possono danneggiare gravemente le coltivazioni, con un impatto economico negativo sulle aziende agricole sia per quel che riguarda i danni alle coltura, sia per il rischio di contagio da peste suina africana, una grande minaccia per il settore zootecnico. Il piano degli invasi è un’altra iniziativa cruciale, pensata per rispondere alla crescente scarsità d’acqua e alla necessità di una gestione sostenibile delle risorse idriche. Questo piano prevede la costruzione di bacini per la raccolta di acqua piovana, che saranno fondamentali per l’irrigazione dei campi, soprattutto nei periodi di siccità. Infine, l’etichettatura obbligatoria, una battaglia storica per Coldiretti a tutela dei consumatori e delle eccellenze locali che non possono omologarsi a prodotti di dubbia origine. L’obiettivo è garantire trasparenza sui prodotti regionali e proteggere i produttori marchigiani e italiani dagli effetti della concorrenza sleale e dell’importazione di prodotti non conformi agli standard di qualità locali”.

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Quali sono le richieste di Coldiretti Marche che avete avanzato in sede europea nell’incontro a Bruxelles? “Coldiretti a Bruxelles ha portati avanti temi cruciali per il settore agricolo italiano e marchigiano. Bruxelles rappresenta un forum chiave per far sentire la voce dei produttori italiani e garantire un futuro più stabile per l’agricoltura marchigiana, partendo dalla difesa del budget comunitario per l’attività agricola e la difesa del valore del lavoro agricolo. Dobbiamo ricordare alle istituzioni europee che gli agricoltori sono produttori e al tempo stesso si prendono cura dell’ambiente, garantiscono la sicurezza alimentare e tengono insieme aree marginali, spesso abbandonate dagli stati nazionali. Tra le priorità si annoverano la protezione del settore da problematiche come il cambiamento climatico, la regolamentazione dei mercati agricoli e la protezione dei marchi locali da imitazioni”.

Quali sono le iniziative di Coldiretti contro la carne sintetica? “Coldiretti si è opposta fortemente alla produzione e commercializzazione di carne sintetica, ribadendo che questa rappresenta una minaccia sia per la salute dei consumatori sia per la tradizione agricola e l’autenticità dei prodotti locali. L’organizzazione ha avviato una campagna di sensibilizzazione per informare il pubblico sui rischi associati alla carne sintetica e a difendere il valore della carne prodotta localmente, sostenendo che il settore agricolo debba mantenere una forte componente di trasparenza e qualità. Le firme raccolte hanno spinto il Parlamento Italiano, primo al mondo poi seguito anche da altri, a legiferare per impedire l’introduzione e la commercializzazione di alimenti nati in provetta. Per noi è un impegno per garantire un futuro sostenibile e rispettoso della tradizione alimentare”.

Ci può tracciare un primo bilancio del settore agricolo marchigiano nel 2023? “Non è un bilancio positivo in termini di produzione e in questo ci siamo più volte confrontati con la Regione Marche per attuare una serie di misure a sostegno dei settori più colpiti. Voglio citare i sostegni previsti per le le imprese che hanno subito danni dell’alluvione e gli attacchi della peronospora. E, di recente, come le risorse introdotte di recente in sede di assestamento di bilancio: 1 milione per la filiera carne di cinghiale, 450mila euro per i mattatoi di Urbania e Macerata, 300mila euro sostenere i vitelli allevati al pascolo di montagna e 100mila euro di aiuti al mantenimento cani pastori di guardia alle greggi a difesa dai lupi”.



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