Michele Cappadona: “Impedire la distruzione della rete territoriale di strutture di assistenza disabili psichici e categorie più fragili”
Il presidente AGCI Sicilia Michele Cappadona ha incontrato Antonio De Luca, capogruppo ARS del Movimento 5 Stelle, che lo ha invitato nella sede del partito a Messina per un confronto sulle emergenze che riguardano il settore dell’assistenza sociosanitaria di prossimità verso i disabili e categorie fragili, gestita da cooperative ed enti noprofit.
L’onorevole De Luca ha presentato un’interrogazione e richiesta di audizione urgente in VI Commissione sul decreto emesso congiuntamente dagli assessori alla Famiglia e alla Sanità. De Luca è anche primo firmatario del disegno di legge n. 842, “Norme in materia di PTI di presa in carico comunitaria”, che mira a consentire il prolungamento dei piani terapeutici individualizzati e a stanziare per questi fondi più consistenti.
Antonio De Luca (M5S): “Il decreto regionale assistenza ai disabili psichici mette a rischio migliaia di lavoratori e di soggetti fragili”.
«Il decreto emanato dagli assessori regionali della Famiglia e della Salute che determina nuovi requisiti strutturali per l’accreditamento e il funzionamento delle strutture sociosanitarie di lunga assistenza, delle strutture sociosanitarie semiresidenziali per anziani con demenza e delle strutture sociosanitarie residenziali psichiatriche oltre ad apparire illegittimo, rischia di portare alla paralisi l’intero settore», ha dichiarato Antonio De Luca. «In particolare, questo provvedimento, rischia di essere particolarmente dannoso, visto che non tiene conto della realtà in cui versano queste strutture, prevedendo nuovi limiti dimensionali e sul numero di personale da assumere».
«Come si può pensare di sopprimere l’Albo regionale delle strutture socio assistenziali o di eliminare figure professionali fondamentali che operano all’interno di strutture residenziali assistenziale e sanitaria, mettendo così a rischio oltre 1.200 posti di lavoro – è l’interrogativo che pone De Luca -. Questo nuovo impianto organizzativo, piuttosto che mettere in atto un nuovo sistema di welfare, mette a rischio il destino e il futuro di migliaia di lavoratori e di migliaia di disabili psichici, specie di quelli che non hanno familiari o caregiver che si possano prendere cura di loro. Questi malati non sono da emarginare, ma purtroppo, stando così le cose il rischio che ciò possa accadere è davvero molto alto e concreto.
Per questo motivo ho depositato un’interrogazione rivolta ai due assessori e richiederò un’audizione urgente sul tema in VI commissione, tanto più che il decreto non è stato trasmesso alla commissione Salute per il parere che, a mio avviso, doveva essere richiesto.
Mi auguro – aggiunge il capogruppo pentastellato – che il nuovo assessore alla Salute, Daniela Faraoni, insieme all’assessore Nuccia Albano si fermino un attimo e si rendano conto della gravità della situazione e pongano rimedio, interloquendo direttamente con gli operatori di questa categoria onde evitare di creare una vera e propria nuova emergenza sociale».
«La nostra centrale cooperativa ha manifestato grande allarme per gli effetti disastrosi che provocherebbe l’applicazione del decreto interassessoriale n. 1326/2024, non concertato dal governo regionale, come troppo spesso avviene, con gli attori di sistema e i rappresentanti delle strutture di assistenza» afferma Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. «Diciassette cooperative nostre aderenti hanno depositato ricorso al TAR Sicilia contro l’Assessorato regionale alla Salute e l’Assessorato regionale alla Famiglia per l’annullamento in toto, previa sospensiva degli effetti, del Decreto congiunto n. 1326 sui nuovi accreditamenti delle strutture sociosanitarie, contestando l’incompetenza dell’Autorità emanante, e in subordine, la illegittimità del provvedimento impugnato nella parte in cui ha fissato, per le comunità alloggio per disabili psichici, nuovi standard strutturali e organizzativi in sostituzione di quelli previsti con Decreto del Presidente della Regione Siciliana nel 1988 e nel 1996, senza neanche assegnare congrui tempi per adempiere. Apprezziamo quindi la forte presa di posizione espressa dall’onorevole Antonio De Luca».
«Un altro tema su cui AGCI Sicilia si è fortemente impegnata è quella del prolungamento dei piani terapeutici individualizzati per i disabili psichici oltre i due anni attualmente previsti, oggetto del convegno organizzato nei giorni scorsi dal gruppo M5S all’Ars “Il budget di salute nei dipartimenti di salute mentale”. Mi piace ricordare da cittadino che l’Asp di Messina, la mia provincia, è stata la prima in Sicilia ad attivare i piani terapeutici. Presente al convegno Roberta Grimaldi, dirigente regionale AGCI competente e da sempre impegnata in prima linea nel settore. Prendiamo atto con soddisfazione – continua Michele Cappadona – che sono stati accesi di nuovo i riflettori su un tema critico e delicato, riunendo medici, politici, manager, dirigenti e associazioni che operano nel settore della disabilità psichica per fare il punto sulla legislazione vigente in Sicilia e sulle prospettive riguardanti il budget della salute mentale. Un ambito che vede l’isola all’avanguardia rispetto al resto d’Italia per quanto riguarda l’assetto normativo e la certezza dei finanziamenti, ma che lascia parecchio a desiderare in relazione al numero dei pazienti assistiti.
Apprezziamo la dichiarazione del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani impegnando il governo sulla soluzione alle criticità sollevate: “Oggi – ha detto il governatore – la mia presenza non vuole essere una passerella, ma una presenza operativa su un tema sul quale le forze politiche non possono dividersi. Mi auguro che questo dibattito sia una porta aperta che porti ad azioni concrete. Ci incontreremo per creare un tavolo per verificare come fare la nostra parte».
Dall’assise molte voci critiche sull’applicazione delle norme vigenti e sull’impiego delle risorse: “La benzina c’è, il motore non funziona”. Disabili psichici, norme e finanziamenti in Sicilia ci sono, a differenza che nel resto d’Italia, ma i pazienti che sono stati assistiti con piani terapeutici individualizzati sono troppo pochi, appena 900.
In Sicilia il budget di Salute è previsto sin dal 2012, ma la sicurezza dei finanziamenti grazie a due emendamenti, dell’ex deputata Valentina Zafarana e dell’onorevole Antonio De Luca, che hanno consentito rispettivamente di destinare lo 0,2 per cento del budget delle Asp al budget di salute e di garantire che questi finanziamenti non siano stornati per altre spese. Ci sono però oggi diversi vulnus: la scarsa applicazione della legge, che ha portato fino ad oggi ad attivare pochissimi budget, meno di 900, quando a conti fatti dovrebbero essere almeno 3000, e il percorso incerto dopo i due anni a carico delle ASP.
Quest’ultimo gap mira a colmarlo il ddl depositato in questi giorni all’Ars dal capogruppo M5S Antonio De Luca e presentato al convegno, che mira non solo a consentire il prolungamento dei piani terapeutici individualizzati per i disabili psichici oltre i due anni attualmente previsti dalle normative vigenti, ma anche a prevedere, per questi progetti, uno stanziamento di fondi più consistente da parte delle ASP.
“Questo ddl – ha spiegato Antonio De Luca – punta a mettere a disposizione le risorse economiche che consentano ad Asp e Comuni di mettere in piedi serie ed importanti politiche sociali attive che ridiano una prospettiva di vita e un’occupazione ai tantissimi disabili psichici che oggi sono quasi abbandonati a se stessi, chiusi in casa a rimuginare sulla loro situazione, senza uno scopo e senza la minima speranza di poter trovare un posto nella società. Attualmente vengono trattati solo in maniera farmacologica, ma possono e devono essere inseriti nel tessuto lavorativo con l’obiettivo di produrre non un reddito economico, ma benessere sociale. Migliaia di famiglie in Sicilia attendono da sempre risposte concrete dopo decenni di inaccettabile silenzio che il nostro disegno di legge vuole rompere una volta per tutte”.
Preziosa la sintesi del presidente della sezione terza del Consiglio superiore di sanità, Fabrizio Starace, tra i relatori del convegno, che ha fatto un preciso quadro della situazione nazionale e regionale, “Bisogna abbattere – ha detto – il muro di Berlino tra assistenza sociale e sanitaria, ancora in piedi dopo tanti anni”. Starace ha criticato le carenze della Sicilia che però, per le iniziative legislative potrebbe diventare un modello nazionale.
Sono intervenuti al convegno sul budget di salute anche l’assessore alla Famiglia Albano, i deputati ARS Laccoto, Chinnici, Gilistro, Schillaci, i dirigenti generali Iacolino e Di Liberti, il presidente ANCI Sicilia Paolo Amenta, il garante della persona con disabilità Carmela Tata, nonchè rappresentanti delle associazioni di familiari e delle cooperative.
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