Le proposte dei nostri lettori per riqualificare l’edificio. C’è chi lo propone invece come asilo e chi afferma rassegnato: “Questa è Messina”
MESSINA – Tanto il dispiacere da parte dei nostri lettori in merito allo stato di abbandono dell’ex sede dell’Istituto tecnico industriale “Guglielmo Marconi”, nel rione Santa Chiara di Giostra. “Diplomatomi nel 2005, fa davvero male al cuore vedere ridotto così un istituto che era una vera eccellenza nel campo dell’elettronica e delle telecomunicazioni”, si legge fra i commenti. La struttura è di proprietà della Curia, che è stata contattata da noi per chiarire eventuali progetti di recupero. Siamo in attesa di risposta.
Sono state tantissime le proposte suggerite dai nostri lettori. “Considerata la mancanza di alloggi sarebbe necessario che al verificarsi di questi episodi di incuria e abbandono le istituzioni avessero la possibilità di confiscare il bene. In quella scuola ci stavamo in 600 e più. Quindi ben venga che venga messo a disposizione della comunità”.
E, ancora, altre proposte: “Potrebbe diventare un ospedale o un polo culturale”; “potrebbe diventare un laboratorio diffuso di arte e cercare di coinvolgere la comunità di tutta la zona”; “da questo istituto sono usciti tanti ragazzi, anche ben preparati. È una vergogna. Si poteva fare un bel progetto e riconvertirlo in un bell’asilo comunale, oppure alloggi per famiglie bisognose, per ragazze madri eccetera”.
Scrivono sempre i lettori: “Che tristezza, perché non fanno alloggi per le persone che da 40 anni vivono ancora nelle baracche? Vergognoso”; “Perché non viene aperto? Vogliono troppi soldi? Questa è Messina: non crescerà mai”. Altre osservazioni: “Messina è carente di asili con laboratori didattici. Perché non chiedono un finanziamento e lo trasformano in un luogo di cultura e formazione”; “perché non utilizzarlo per fare alloggi a prezzi bassi per gli studenti fuori sede?”.
“Gli studenti devono poter avere garantiti i loro diritti”
Afferma a sua volta Anna Ricevuto, responsabile organizzativa dell’Unione degli universitari (Udu): “Messina è carente di posti letto per gli studenti universitari. Una lotta che dura da anni. “Riteniamo che la riapertura della Casa dello studente sia necessaria a fronte delle tantissime richieste che ogni anno giungono all’Ersu (Ente regionale per il diritto allo Studio universitario) da parte degli studenti e delle studentesse che non vedono assegnato il posto letto nonostante l’abbiano richiesto. A fronte di circa 9.000 fuori sede sono disponibili, attualmente, solo 300 posti letto gratuiti. In un mercato affittuario come quello messinese dove, spesso, vi è assenza di contratti e affitti in nero, gli studenti devono poter avere garantiti i loro diritti”.
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