Coniugi imprenditori legati e rapinati in villa, pene ridotte e definitive #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni #finsubito richiedi prestito immediato

La violenta rapina in villa ha portato a pene ridotte in appello e ora diventate definitive con la sentenza della Cassazione. La banda di viterbesi, armata e travisata, ha fatto irruzione sequestrando e rapinando due coniugi imprenditori di Aprilia, in provincia di Latina.

Pene ridotte

Le condanne sono ora passate in giudicato per il 72enne Romolo Esposito, suo nipote Argentino Esposito di 38 anni, entrambi di Vetralla, e Redzep Bajrami, 36enne macedone residente a Montefiascone. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il loro ricorso, confermando le pene stabilite dalla corte di appello di Roma. Quest’ultima, il 30 aprile scorso, ha preso atto dell’accordo processuale tra il procuratore generale e gli imputati, che hanno rinunciato ai motivi di impugnazione della sentenza di primo grado, rideterminando le pene come concordato dalle parti, pari a un totale di quasi 10 anni e 10 mesi.

Romolo Esposito è stato condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione, con una multa di 1200 euro. Argentino Esposito e Redzep Bajrami hanno ricevuto ciascuno una pena di 3 anni e 8 mesi, con una multa di 900 euro. Per Romolo Esposito, la corte d’appello ha inoltre sostituito l’interdizione perpetua dai pubblici uffici con l’interdizione temporanea e revocato quella legale.

Il ricorso in Cassazione

I tre imputati si sono poi rivolti alla Cassazione chiedendo il riconoscimento delle attenuanti generiche. Nel ricorso, hanno affermato che “il giudice non può limitarsi a prendere atto dell’accordo processuale dovendo preliminarmente verificare l’inesistenza di cause di proscioglimento”. Hanno inoltre richiesto la revoca delle pene accessorie. Tuttavia, il 18 settembre scorso, la Suprema Corte ha respinto tutte le richieste, ritenendo il ricorso inammissibile e confermando definitivamente le pene decise in appello. Gli imputati sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali e di 3mila euro a favore della cassa delle ammende.

La rapina

La sera dell’11 luglio 2020, gli Esposito e Bajrami hanno fatto irruzione in una villa di Aprilia, di proprietà dei coniugi Paolo Lanza e Marina Tugnoli, imprenditori e titolari del Golf club del comune in provincia di Latina. Mascherati e armati di coltelli, hanno immobilizzato e tenuto in ostaggio per ore la coppia e il loro domestico, sottraendo una pistola, una carabina, due automobili (una Mercedes Clk e un Fiat Doblò), gioielli per un valore di 20mila euro, un orologio da 1500 euro e circa 7mila euro in contanti.

I rapinatori si sono poi recati nella residenza romana della coppia, ai Parioli, da cui hanno portato via altri beni preziosi. Il domestico, un 33enne originario dello Sri Lanka, considerato il basista del colpo, è stato trovato morto a marzo 2021, suicidatosi con un colpo di pistola alla testa durante una perquisizione dei carabinieri, che lo avevano trovato in possesso di armi e droga.

Le prime condanne

In primo grado, i tre imputati, arrestati a novembre 2021, sono stati processati per rapina pluriaggravata in concorso e incendio con rito abbreviato dal gup del tribunale di Latina. Con lo sconto di un terzo della pena e riconosciuto il vincolo della continuazione, erano stati condannati a una pena complessiva di 13 anni e 10 mesi di reclusione. Romolo Esposito a 5 anni di reclusione e al pagamento di una multa di 1600 euro, mentre per Argentino Esposito e Bajrami le pene erano state rispettivamente di 4 anni e 5 mesi, con multe di 10mila euro ciascuno.