Effettua la tua ricerca
More results...
Mutuo 100% per acquisto in asta
assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta
Fratelli d’Italia riunisce il suo stato maggiore in un momento di altissima tensione con la magistratura, tra l’indagine nei confronti della premier Giorgia Meloni per il caso Almasri e il rinvio a giudizio della ministra del Turismo Daniela Santanchè per falso in bilancio. In un centro congressi a due passi da piazza di Spagna si è tenuta la Direzione nazionale del partito: tra i temi all’ordine del giorno i primi due anni di governo Meloni, l’azione al Sud, la sicurezza delle forze dell’ordine. Dopo la relazione del coordinatore Edmondo Cirielli, ha aperto i lavori Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e capodelegazione di FdI al governo; a chiuderli Arianna Meloni, sorella della premier e responsabile della segreteria politica. Si è fatta vedere la ministra Santanchè, che finora ha rifiutato di dimettersi nonostante ormai in pochissimi, anche all’interno del partito, siano disposti a difenderla. La “Pitonessa” è arrivata senza rispondere alle domande dei giornalisti (video), e poi ha ostentato normalità con un tweet: “Orgogliosi del percorso che stiamo facendo e della fiducia che ogni giorno gli italiani ci dimostrano. Continueremo a lavorare uniti per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi”. “La fiducia di Fratelli d’Italia per il lavoro di Santanchè non è mai venuta meno”, ha detto il responsabile organizzazione del partito Giovanni Donzelli. Presenti anche i ministri Guido Crosetto (Difesa), Andrea Abodi (Sport), Nello Musumeci (Sud e Protezione civile), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy), Tommaso Foti (Affari europei e Pnrr).
Un invito alla “responsabilità di tutti” e a stare al fianco di Giorgia Meloni, è stato lanciato dal palco dalla sorella della premier. Arianna Meloni – capo della segreteria politica di Fdi – chiudendo la Direzione nazionale ha anche citato “Il Signore degli Anelli” di Tolkien, testo molto amato dalle sorelle: “Lei è il nostro Frodo e noi siamo la Compagnia dell’Anello“, ha detto rifendosi alla sorella presidente del Consiglio. “L’anello è pesante – ha aggiunto – dobbiamo aiutarla nella fatica di portarlo senza mai indossarlo: è ciò che ci siamo sempre promessi. Non dobbiamo essere un’utopia, dobbiamo restare quelli che eravamo quando abbiamo iniziato a fare politica. Oggi ognuno è chiamato a fare la propria parte”, ha sottolineato Arianna Meloni nel corso del suo intervento. “Noi siamo sereni ma determinati. Faremo quello che abbiamo promesso agli italiani, il resto non ci intralcia”, ha detto, invece, il responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, uscendo dalla riunione della Direzione del partito. “Abbiamo parlato delle campagne di Fratelli d’Italia, abbiamo parlato dei successi in questi 2 anni del governo Meloni, di quanto tutte le previsioni della sinistra erano sbagliate su tutti i disastri che sarebbero accaduti. Abbiamo programmato le prossime attività di Fratelli d’Italia”. ha concluso Donzelli.
Sabato, nel frattempo, Repubblica ha citato un sondaggio riservato rivolto agli iscritti del partito in cui si ipotizza di organizzare “manifestazioni pubbliche per difendere l’autonomia della Politica dalle interferenze di alcuni magistrati”, come reazione al fascicolo per favoreggiamento e peculato aperto dalla Procura di Roma contro Meloni, i ministri della Giustizia e dell’Interno, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, Autorità delegata ai servizi segreti. Il quotidiano cita sette domande di un’indagine interna, strumento utilizzato dai vertici di FdI per analizzare gli umori della base. Si chiede, in primis, se il governo abbia fatto bene a rimpatriare il generale libico Osama Almasri, ricercato dalla Corte penale internazionale e scarcerato dalla Corte d’Appello di Roma, senza però citare la decisiva inerzia del ministero della Giustizia. Si domanda poi se l’avviso di garanzia alla premier sia “un’intromissione indebita nelle scelte del governo” e se sia giusto procedere con la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere (da poco approvata in prima lettura alla Camera). Quindi la domanda più importante, a risposta multipla: “Cosa dovrebbe fare FdI a questo punto?”. Le opzioni sono tre: “Fare in fretta la riforma della giustizia”, “Iniziative su tutto il territorio nazionale per spiegare la riforma della giustizia”, e infine la più hard, la piazza anti-toghe.
A margine della Direzione nazionale, rispondendo alle domande dei cronisti, Crosetto difende il rimpatrio di Almasri: “Sono convinto che chi governa debba fare qualunque cosa sia giusta per difendere la nazione”. E poi ribadisce il concetto con un tweet: “Quando un governo si occupa di sicurezza nazionale o di interesse nazionale, non deve e non può guardare alla momentanea convenienza politica e, rimanendo nel giusto e nel solco della Costituzione, è tenuto a fare ogni cosa serva per tutelare la nazione. L’Italia viene prima di qualunque calcolo di opportunità politica. Usare questo dovere istituzionale per un attacco politico non è un danno per il governo ma, a mio avviso, per l’Italia”, polemizza.
Quando un Governo si occupa di sicurezza nazionale o di interesse nazionale, non deve e non può guardare alla momentanea convenienza politica e, rimanendo nel giusto e nel solco della Costituzione, è tenuto a fare ogni cosa serva per tutelare la nazione.
L’Italia viene prima di…— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) February 1, 2025
Anche Musumeci attacca la magistratura, riprendendo l’offensiva di Meloni sulle toghe che “vogliono governare”. “C’è una parte della magistratura che è convinta che se un governo è di centrodestra bisogna mandarlo a casa e questo significa mancanza di rispetto verso il popolo italiano”, dice. E sul rifiuto della premier di riferire al Parlamento, come chiesto dalle opposizioni, minimizza: “C’è un’indagine in corso ed è stata spiegata la ragione per la quale in questo momento non è opportuno, per rispetto della magistratura, che il presidente vada in Aula. Del resto ha riferito già il collega Piantedosi”. Mentre sull’ipotesi che il partito convochi la manifestazione di piazza risponde: “Le piazze appartengono al nostro codice genetico, perché quando non c’erano i cellulari e le emittenti libere, la piazza era per noi di destra l’unico luogo dove poter parlare agli italiani. Quindi siamo affezionati alle piazze. Auspico che torni un dialogo sereno, nella consapevolezza che è la politica a fare le leggi ed è la magistratura ad applicarle”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link