L’espressione “chiacchiere da bar” indica quel tipo di conversazione leggera, fatta di considerazioni e battute a volte anche prive di fondamento reale, che ci si scambia nei momenti di socialità consumati tipicamente nel clima rilassato e di svago dei locali pubblici. Chissà se anche un “avventore modello” può concedersi o meno di fare delle “chiacchiere da bar”. Per ora non si trovano indicazioni in merito nel documento “Linee Guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici” emanato dal ministero dell’Interno e rivolto ai locali di somministrazione di alimenti e bevande, agli stabilimenti balneari, alle strutture ricettive e para-alberghiere, alle sale gioco e scommesse e ai centri di spettacolo e intrattenimento. Il decreto, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, mira a realizzare un’azione generale di prevenzione a tutela della sicurezza pubblica sulla base di accordi che dovranno essere stipulati tra le associazioni di categoria e le prefetture territoriali.
Il documento definisce, tra le altre disposizioni, le regole di comportamento da osservarsi nel locale e nelle immediate vicinanze mediante il “Codice di condotta” dell’avventore. Per fregiarsi del titolo di “avventore modello” un cliente dovrà impegnarsi a non introdurre nei locali pubblici armi e sostanze stupefacenti, spray irritanti, sostanze alcoliche non somministrate nello stesso locale; vietato inoltre utilizzare in maniera impropria i dispositivi antincendio, danneggiare l’arredo, impedire o rendere non fruibili le uscite di sicurezza, abbandonare rifiuti e vetri nelle aree di pertinenza del locale e adottare comportamenti molesti o che possano disturbare la quiete pubblica. I gestori e gli operatori aderenti dovranno affiggere il regolamento in modo ben visibile all’interno del locale e pubblicizzarlo anche sui siti web degli stessi esercizi. La violazione delle regole costituirà motivo legittimo per rifiutare la prestazione richiesta dal cliente. Le linee guida contengono inoltre indicazioni rivolte alla tutela dei minori con particolare riferimento ai divieti di somministrazione di bevande alcoliche e di accesso agli apparecchi di intrattenimento.
Il decreto stabilisce infatti che gli esercenti dovranno osservare i vigenti divieti rispettando gli obblighi di identificazione dei clienti chiedendo di esibire il documento di identità. Una volta verificata l’età minore, è prevista la possibilità di applicare su una parte ben visibile del corpo un timbro ad inchiostro lavabile (misura già in uso presso le discoteche) che identifichi l’avventore minorenne, sul quale si dovrà anche vigilare affinché non acceda a giochi vietati. Per prendere parte al progetto avviato dal ministro Piantedosi gli esercenti dovranno inoltre incentivare l’impiego di figure dedicate ai servizi di controllo nominando un “referente della sicurezza per il locale” che avrà il compito di mantenere il contatto con le forze dell’ordine e informarle, per esempio, dell’organizzazione di eventi particolari in cui è previsto o è prevedibile un rilevante afflusso di persone. I gestori dei locali dovranno anche impegnarsi a installare sistemi di videosorveglianza posizionati all’esterno dell’esercizio pubblico, assicurando la possibilità di riprendere le vie di accesso e le uscite di sicurezza del locale e prevedendo anche il collegamento con le piattaforme della videosorveglianza comunale. Il codice stabilisce che gli esercenti dovranno altresì garantire un’adeguata illuminazione delle aree in cui l’attività economica viene esercitata, in aggiunta all’illuminazione pubblica già presente. I video dovranno poi essere messi a disposizione della polizia qualora sia necessario rintracciare i responsabili di azioni illegali. Piantedosi specifica che il decreto mira a fornire indirizzi per la stipula di accordi facoltativi, cioè su base volontaria, in sede territoriale, cioè tra associazioni di categoria e prefetti: «L’adozione delle linee guida sulla sicurezza nei locali pubblici è stata ampiamente condivisa con le associazioni di categoria, Regioni ed Enti locali e va incontro ad esigenze da loro stesse rappresentate. Non introducono obblighi e sanzioni e non impongono investimenti. Gli operatori potranno scegliere se adottarle o meno, in piena libertà». Il decreto precisa che per quanti aderiranno all’iniziativa sono previsti meccanismi premiali per gli esercenti virtuosi: chi adotta il provvedimento per garantire adeguate condizioni di sicurezza all’interno del locale potrà evitare la sospensione o la revoca della licenza nel caso in cui si verifichino dei disordini, sempre che il gestore abbia effettivamente adottato i comportamenti previsti dalle linee guida. Tuttavia l’iniziativa promossa dal Viminale ha sollevato qualche perplessità da parte di alcune associazioni di categoria che lamentano il mancato coinvolgimento nella stesura del decreto che, sostengono, dovrebbe essere limitato solo ad alcune categorie di esercizi pubblici. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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