Rigenerare il PD, rilanciare la Basilicata: un piano per il futuro

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Le motivazioni che sono alla base della decisione di Roberto Cifarelli di autosospendersi dal Partito Democratico possono diventare un contributo prezioso per una riflessione più ampia e inclusiva sulla funzione del PD in Basilicata ed in particolare sull’azione necessaria per rilanciare il suo radicamento nei territori.

Al nostro partito lucano è necessaria una spinta che pure negli ultimi mesi abbiamo osservato a livello nazionale e che ha consentito al PD un importante recupero di consensi. Va riconosciuto ad Elly Schlein il merito di aver lanciato una sfida per costruire un partito più inclusivo, innovativo e radicato nei territori. Anche in Basilicata tale azione deve rapidamente trovare corrispondenza recuperando in pieno spirito unitario, forza di proiezione esterna e capacità di interpretare e rappresentare le reali esigenze delle comunità.

La sconfitta alle elezioni regionali doveva spingere il PD lucano ad una rigorosa e severa riflessione sulla nostra capacità di costruire una proposta politica capace di raccogliere il consenso della maggioranza dei cittadini richiamando al contempo tutte le forze riformiste del centrosinistra per preparare gli appuntamenti futuri. In realtà non possiamo non rilevare che ciò comporta innanzitutto risolvere i tanti spesso inspiegabili problemi interni al PD. A cominciare da quelli fondamentali come l’assenza di un gruppo dirigente nella città di Potenza, simbolo della politica regionale, e la mancanza nel capoluogo regionale di un gruppo consiliare del PD in Consiglio comunale; il dissolvimento di tanti circoli da troppo tempo privi di una direzione politica; così come l’assenza di attività di tante strutture territoriali. Un quadro che alimenta la percezione di abbandono tra gli iscritti e i cittadini.

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Occorre prestare la massima attenzione alle parole del P.G. D’Alterio che in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario ha definito “molto radicato il fenomeno della turbativa d’asta negli appalti pubblici”: fenomeno che deve farci riflettere e agire di conseguenza anche nelle amministrazioni di centro sinistra.

Questa condizione di disorientamento ci preoccupa profondamente. Il Partito Democratico è il nostro partito, un progetto politico al quale vogliamo bene, ma che richiede un’azione di rigenerazione urgente.

Siamo consapevoli che non possiamo riproporre modelli di organizzazione politica appartenenti ad altre epoche della nostra storia. Tuttavia, è indispensabile preservare la funzione del partito come modello originale per la nostra società, aggiornando e innovando le modalità di partecipazione e soprattutto di decisione politica. Il Partito Democratico non appartiene solo agli iscritti o peggio ancora ad un ristretto gruppo di esponenti politici. Il PD è un patrimonio che appartiene all’intera comunità, un pilastro del centrosinistra che rispetta i suoi alleati, un punto di riferimento capace di affrontare le sfide del presente con una visione forte e radicata nei territori.

Il valore di una riflessione autonoma e radicata nei territori

Il PD deve coltivare a tutti i livelli una forte politica di alleanze con le altre forze della società abbandonando pretese egemoniche e recuperando in pieno la capacità di coesione che in altri momenti dell’esperienza regionale ha offerto ai cittadini proposte vincenti e gruppi dirigenti autorevoli capaci di far progredire la Basilicata come un esempio virtuoso a livello nazionale ed europeo. Per questo pensiamo che il PD lucano debba ragionare con la sua testa e fare scelte che aderiscano alla realtà della nostra regione senza riproporre acriticamente schemi che non rispondano alle concrete necessità del nostro territorio. In tal modo mentre recuperiamo il patrimonio democratico e riformista che è sicuramente maggioritario nella nostra regione possiamo anche dare un contributo intelligente alla linea politica nazionale del PD.

Le prossime scadenze elettorali amministrative banco di prova per il PD

In questo contesto, le imminenti scadenze elettorali amministrative costituiscono un banco di prova decisivo per verificare la capacità del PD di imparare dagli errori commessi. 8 città importanti con 100.000 abitanti saranno chiamate alle urne nella prossima primavera. Tra questi il secondo capoluogo regionale, Matera con il suo valore simbolico e strategico di grandissima rilevanza regionale e nazionale. Il PD deve recuperare il già notevole ritardo accumulato e predisporsi all’ascolto e alla proposta per offrire ai cittadini un’alternativa concreta e credibile all’attuale governo di centrodestra in Basilicata. In ogni comune bisogna sollecitare l’iniziativa politica e il rapporto con le altre forze del centrosinistra.

In particolare, è necessario concentrarsi sulle elezioni di Matera dove il PD deve lavorare per tornare al governo della città predisponendosi subito come fattore decisivo per costruire alleanze che rispondano al comune sentire dei cittadini. Non occorrono forzature dirigistiche, bisogna semplicemente saper ascoltare la voce dei cittadini e agire di conseguenza.

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Un documento per tutto il partito e la comunità politica

Vogliamo condividere queste riflessioni con tutto il Partito Democratico e con tutte le forze, i movimenti che guardano con preoccupazione al futuro della Basilicata e che al tempo stesso credono che quel futuro può essere meno infausto se tutti insieme cerchiamo nuove strade da percorrere insieme. È un invito al dibattito, alla responsabilità collettiva e alla costruzione di un progetto che indichi le priorità del centrosinistra in Basilicata.

Serve una politica che affronti con coraggio le sfide della Basilicata, rimuova le cause della grave crisi economica e sociale e risponda concretamente alle preoccupazioni dei cittadini. La Basilicata è precipitata in coda alla classifica economica e rischia di pagare un prezzo ancora più alto proprio a causa dell’inconcludenza del governo regionale. La perdita di posti di lavoro, l’irrisolta questione sanitaria, la contrazione di ogni servizio a cominciare da quelli indispensabili per le fasce più deboli sono tutte questioni che interpellano il nostro partito.

Conclusione: verso una nuova fase per il centrosinistra lucano

È stato già chiesto al Segretario Regionale del PD Giovanni Lettieri durante l’assemblea regionale del 9 dicembre scorso di imprimere un’accelerazione politica finalizzata a sciogliere i nodi che impediscono al partito di dispiegare la sua forza sul territorio. Purtroppo, non si sono manifestati fino ad ora segnali e atti politici nella direzione auspicata. Le scadenze che abbiamo davanti a noi, i gravi problemi che la Basilicata deve affrontare ci chiamano ad un impegno straordinario. Serve una forte accelerazione dell’iniziativa del PD.

 Un programma concreto e puntuale per chiamare a raccolta le energie presenti in Basilicata e indirizzarle verso obiettivi di cambiamento. Il PD deve essere la casa di tutti e perciò occorre garantire l’agibilità politica a ciascuno combattendo posizioni “dominanti”, a volte basate sul nulla.

È necessario stimolare l’impegno di tanti giovani e tante donne che possono offrire novità e freschezza all’azione politica. Così come serve concentrarsi su contenuti programmatici che possano suscitare nuovo interesse verso il nostro partito, offrendo al contempo alle forze che con noi vogliono cimentarsi nella difficile opera di cambiamento il terreno positivo per un confronto leale e collaborativo.

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Questo documento vuole essere uno strumento di riflessione e di movimento, aperto ad altre sottoscrizioni nella consapevolezza che il futuro del Partito Democratico di Basilicata, e con esso il futuro della regione, dipende dalla capacità di costruire una politica radicata, coraggiosa e responsabile. È necessario restituire dignità e centralità al partito, trasformandolo in un modello di riferimento per la società lucana e in una forza capace di rispondere alle sfide del presente con una visione forte e inclusiva.

Su questa base intendiamo promuovere una riflessione e un dialogo a livello regionale nella visione unitaria che da sempre caratterizza il nostro impegno.

I firmatari: Adduce Salvatore, Abbatangelo Giuseppe, Alagia Francesco, Alba Annalisa, Alba Carmine, Altobello Sabino, Amato Antonella, Antezza Eustachio, Aresta Nicola, Auletta Vito, Badursi Andrea, Barbarito Lucia, Barisano Antonio, Barrese Francesco, Battaglia Pietro, Bianchi Alessandro, Bianchi Francesco Paolo, Boccomino Felice, Bruno Angelo, Bruno Gianfranco, Carretta Filippo, Castelgrande Carmine, Cifarelli Giuseppe, Clemente Rosalba, Contaldo Marino, D’Angelo Alessandra, D’Agostino Adele, D’Aria Salvatore, D’Artizio Marianna, De Giacomo Francesco, De Santis Antonello, Di Lecce Martina, Digiacomo Annalisa, Digiulio Patrizia, Digrazia Silvano, Facendola Fabio, Fasanella Michele, Federico Maria Antonietta, Ferruzzi Annamaria, Ferruzzi Walter, Filippo Giusy, Florio Rossana, Garbellano Angelo, Garofalo Maria Concetta, Gentile Nicoletta, Gorga Rosa, Gravela Luigi, Iacovone Antonio, Iacovone Pietro, Iosca Gianleo, Lamacchia Nicola, Lauria Pasquale, Laviero Cinzia, Laviero Francesco, Lomonaco Anna, Lopergolo Giovanni, Luberto Innocenzo, Marchisella Lina, Mariani Tommaso, Marinaro Antonella, Mastrangelo Antonio, Mastromartino Orianna, Mega Valentina, Moliterni Espedito, Mongelli Vincenzo, Montano Pierina, Montemurro Piero, Oliva Antonello, Onorati Antonietta, Onorati Beatrice, Paradiso Paolo, Paterna Giuseppina, Paternoster Maria Teresa, Perniola Tommaso, Petruzzelli Carmela, Piacciafuoco Luciana, Piancazzi Vincenzo, Piccinni Vincenzo, Piliero Mario, Plati Michele, Ramaglia Maria, Reale Simona, Resta Antonella, Rivelli Leonardo, Roberto Venezia, Rubino Angelo, Rubino Rossella, Sambogna Pippo, Santochirico Giuseppe, Santochirico Mauro, Schiuma Giovanni, Siggillino Cristina, Simonetti Luigi, Smaldone Domenico, Sperduto Michele, Summa Angelo, Tataranno Fulvio, Tedesco Pancrazio, Traetta Giulio, Viggiano Giovanni, Vignola Giuseppe.





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