La drammatica fuga di un cooperante italiano dalla Repubblica Democratica del Congo

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Roberto Solagna, un cooperante di Ai.Bi. , ha vissuto momenti di terrore nella Repubblica Democratica del Congo, dove risiedeva dal 2014. A causa dell’escalation di violenze a Goma, ha deciso di lasciare la città e si è rifugiato in Ruanda, cercando di mettere al sicuro se stesso, sua moglie e suo figlio. Le sue parole, rilasciate all’agenzia Adnkronos, raccontano un’epopea di paura e ricerca di sicurezza in un contesto di conflitto, sottolineando le difficoltà vissute dagli italiani rimasti nella zona.

L’evacuazione sotto il fuoco

L’evacuazione di Solagna è avvenuta in una situazione di estrema vulnerabilità. Con le bombe che cadevano e i proiettili vaganti, ha attraversato il confine verso il Ruanda mentre ancora era possibile. “La frontiera era aperta,” ha dichiarato. Tuttavia, adesso la situazione si è aggravata, e gli italiani che non hanno sfruttato l’opportunità di lasciare il paese attraverso i canali diplomatici a Kinshasa rischiano di rimanere bloccati. Il cooperante ha evidenziato che la vita quotidiana è diventata insostenibile, con molte persone che restano in casa per paura di subire ripercussioni dalla violenza stradale. Un amico di Solagna ha persino riportato ferite da un proiettile vagante, ma per fortuna è riuscito a ricevere le cure necessarie.

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Oltre alla crescente insicurezza nella città, le strutture sanitarie locali sono al collasso. Gli operatori umanitari e i membri della Croce Rossa stanno lavorando incessantemente per assistere le persone ferite, riportando ogni giorno storie di sofferenza e disperazione. Queste realtà si sovrappongono a quelle che riguardano i giovani e i bambini assistiti da Ai.Bi., che rappresentano una parte vulnerabile della popolazione. Nelle parole di Solagna, “ci sono circa duecento bambini sotto la nostra cura a Goma.”

I rischi per i bambini negli orfanotrofi

Solagna, unico rappresentante di Ai.Bi. a Goma, ha descritto la tragica situazione degli orfanotrofi locali. I bambini, che dovrebbero essere protetti e curati, si trovano in una condizione di “ibernazione”. Vivono nel costante timore e passano le ore nascondendosi sotto i letti o lontano dalle finestre per evitare il rischio di colpi di arma da fuoco. Questa situazione non è solo preoccupante per il loro benessere fisico, ma anche per il loro stato psicologico.

Il cooperante, che dal 2007 si occupa di progetti di cooperazione in Africa, lamenta un peggioramento delle condizioni negli ultimi anni. I problemi sociali e di sicurezza sono in continua espansione, con un numero crescente di bambini di strada che si sono aggiunti al panorama della città. “Non avevo mai visto tanti bambini vivere in condizioni così precarie. Le tende di fortuna e i gruppi di minori inglesi sembrano essere ovunque,” ha sottolineato Solagna. La situazione si è deteriorata al punto che adesso i bambini sono costretti a cercare riparo senza adulti che possano proteggerli.

La crisi di Goma sotto il controllo dei ribelli

Goma ha una lunga storia di conflitti armati, e attualmente la città è sotto il controllo dei ribelli dell’M23, un gruppo militante che si è affermato nel 2012. Solagna ha descritto questo stato di cose come il proseguire di un ciclo di violenza che affligge il paese. “I ribelli si sentono traditi e vogliono negoziare ponendo le loro condizioni,” ha spiegato, dando una visione chiara della complessità del conflitto in corso.

Nonostante i disordini, il cooperante non ha perso la speranza. Un accordo di pace potrebbe cambiare le cose, consentendo alla popolazione di riprendere una vita normale. Le sue preoccupazioni non sono solo per i bambini e le famiglie in difficoltà, ma anche per la sua sicurezza personale. Con vari gruppi di criminalità in azione, diverse abitazioni e negozi sono stati saccheggiati negli ultimi giorni.

Solagna esprime la volontà di tornare a Goma, nonostante la gravità della situazione. “Vorrei sapere se la mia casa esiste ancora.” Nel contesto difficile in cui si trova, la sua speranza è che le condizioni migliorino per poter garantire un futuro migliore per la sua famiglia. Ansioso di ritrovare una certa stabilità, si augura fervidamente che suo figlio possa tornare a scuola e che sua moglie possa ricontattare i propri familiari.

Ultimo aggiornamento il 29 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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